Come descrivere il 2020 in viaggio? 10 parole per ripercorrere le le tappe in Lazio, Campania e Sardegna.
Parlare di un 2020 in viaggio è un po’ improprio, anche se l’occasione di effettuare qualche spostamento c’è stata: prima dello scoppio della pandemia e durante la (finta) parentesi estiva. Questo è stato un anno grossomodo brutto per tutti. Per molti è stato drammatico, per altri ancora, ahimè, fatale: non dobbiamo dimenticarlo.
Per quel che riguarda me, di certo non è stato un anno proprio positivo. Non mi va di lamentarmi, preferisco ricordare i momenti belli e dare loro maggiore risalto: ci sono stati, hanno bisogno dello spazio che meritano. Ho deciso, quindi, di descrivere il mio anno in termini positivi: ecco le mie 10 parole per descrivere il 2020 in viaggio.
Il 2020 in viaggio
- Folkloristico: il cimitero delle Fontanelle, Napoli
- Misterioso: Palazzo Donn’Anna, Napoli
- Nascosto: Sessa Aurunca, Caserta
- Poetico: il rione Fornelle, Salerno
- Ritrovato: Viterbo, Lazio
- Idilliaco: il Parco del Grassano, Benevento
- Abbacinante: Is Arutas, Sardegna
- Selvatico: Giara di Gesturi, Sardegna
- Commovente: la Scuola di Atene, Roma
- Sorprendente: cripta di San Magno, Anagni
Folkloristico: il cimitero delle Fontanelle, Napoli
Il cimitero delle Fontanelle è uno dei luoghi più folkloristici di Napoli. Purtroppo, ne ho perse le foto e ora non posso mostrartelo bene attraverso le immagini.
In fondo, è un luogo molto meno macabro di quanto si possa immaginare. Credo che questo dipenda dal fascino del sentimento partenopeo, miscela di religiosità e credenza, capace di strappare un sorriso anche quando si tratta di Culto dei Morti.
Non appena mi sarà possibile, ci tornerò, così potrò finalmente completare la mia esperienza del Rione Sanità e parlartene in modo più approfondito.
Misterioso: Palazzo Donn’Anna, Napoli
È stato un vero peccato che, a causa delle chiusure, non sia proseguita l’iniziativa mensile organizzata da Scabec. Ogni mese, da gennaio ad aprile, sarebbe stato dedicato alle visite guidate in tutte le province della Campania, privilegiando i siti poco noti o solitamente non accessibili.
Sono riuscita a partecipare, su Napoli, alla visita di Palazzo Donn’Anna. Esso sta lì, da secoli, a salutare chi si incammina verso Posillipo, forse senza sospettare né che nel palazzo ci abitano né che la sua storia è fitta di leggende e misteri.
Puoi approfondire in questo articolo.
Nascosto: Sessa Aurunca, Caserta
Sempre grazie all’iniziativa di Scabec, a febbraio ho visitato Sessa Aurunca. Purtroppo, sono riuscita a salvare una sola foto del borgo, che dice chiaramente che Sessa è stato un centro di rilievo dell’Impero Romano.
C’è un teatro romano, un po’ fuori dal centro, e una cattedrale romanica che ho trovato davvero molto bella. Mi piacerebbe tornarci, magari con Mr.S, e cogliere l’occasione per visitare anche il vicino Parco Regionale di Roccamonfina.
Poetico: il rione Fornelle, Salerno
Tra le ultime visite compiute a febbraio, c’è un ritorno a Salerno. Per raggiungere il Giardino della Minerva, trovato chiuso, abbiamo scoperto il rione Fornelle. Non lo conoscevo, ci siamo ritrovati nelle sue strade per puro caso. È decorato da opere di street art, accompagnate da stralci di poesie. Mi è piaciuto!
Ritrovato: Viterbo, Lazio
Quando sono andata a Viterbo la prima volta, nel 2014, pareva che nessuno sapesse cosa avesse di bello. E dire che è una città molto graziosa e la Tuscia viterbese è una meraviglia. Anche se quella di quest’anno a Viterbo è stata una toccata e fuga autunnale, sono stata ben felice di passeggiare per le sue strade, anche sotto la pioggia.
Idilliaco: il Parco del Grassano, Benevento
Strano a dirsi, ma nel 2020 ho realizzato diverse intenzioni, a livello nazionale e locale. Per quanto riguarda la Campania, finalmente ho potuto visitare il Parco del Grassano.
Il parco è situato a Telese Terme, una zona molto bella e verde del beneventano. Anche se l’occasione s’è presentata – non per mia volontà, a onor del vero – il 15 agosto, la passeggiata nel parco è stata molto piacevole.
Essere di nuovo circondata dalla natura è stato un momento idilliaco: mi mancava tanto. Inutile a dirsi, l’intenzione è di tornare una seconda volta per un pic nic e trattenersi di più.
Abbacinante: Is Arutas, Sardegna
Il nostro viaggio in Sardegna è stato un’alternativa al viaggio organizzato, in tempi non sospetti, in Spagna e Portogallo. Be’, non me ne rammarico. È qui che ho realizzato tanti desideri relativi alla Sardegna: Chia, Porto Flavia e il Pan di Zucchero, Su Nuraxi e tanto altro.
Se dovessi definire con una sola parola gli splendidi giorni trascorsi sull’isola, allora non ho dubbi: la parola giusta è abbacinante, come la luce sulla lunghissima spiaggia di Is Arutas.
Selvatico: Giara di Gesturi, Sardegna
E questo è un altro desiderio realizzato, anche se consumato troppo in fretta per ragioni meramente pratiche.
In realtà, anche ai tempi della mia prima visita in Sardegna nutrivo il desiderio di visitare la Giara di Gesturi. In quell’occasione, però, ci siamo concentrati sulla costa occidentale dell’isola e il sito sarebbe stato del tutto fuori rotta. Questa volta, invece, sono riuscita a vedere i cavallini in libertà.
Commovente: la Scuola di Atene, Roma
Rullo di tamburi: nel 2020 ho finalmente visitato i Musei Vaticani! Quando ci ripenso, mi sembra quasi impossibile. Be’, a dir la verità organizzare è stato un’epopea, ma alla fine ce l’abbiamo fatta.
I Musei Vaticani sono stati per me uno dei musei più belli mai visitati. Non capitava da tempo, ma qui ho vissuto un momento di profonda commozione. Non al cospetto di Dio, ma in presenza dei filosofi classici della Scuola di Atene di Raffaello.
Scopri di più sulla visita ai Musei Vaticani.
Sorprendente: Cripta di San Magno, Anagni
Quante volte diciamo che le cose improvvisate sono quelle che riescono meglio? Ci siamo lasciati convincere a fare una visita ad Anagni, durante un breve soggiorno a Roma, perché “C’è una cripta!”
E andiamo a vedere questa cripta allora, ché almeno si sta freschi. In cripta non siamo stati solo freschi, siamo stati anche a bocca aperta: è una stupefacente opera di arte medievale. Non a caso, la cripta di San Magno è chiamata anche Cappella Sistina del Medioevo. La consiglio a tutti!
Non voglio perdermi in discorsi retorici, perché non fanno per me. Mi basta dire che, come è successo a molti, il 2020 ha sconvolto tanti piani. Piani importanti? Qualcuno sì, qualcuno no. Ciò che conta è esserci e conservare le energie per fare ciò che ci serve e ciò che amiamo.
Non mi è mancato il mare, non mi sono mancate le opere d’arte, né le cose belle della mia città. Chi si ferma è perduto, ma chi si lamenta è radicato a terra e non spicca il volo.
Poiché questo è l’ultimo blog post del 2020, ti faccio i miei migliori auguri per il 2021. Never give up!
Bruna Athena