(Aggiornamento del 6 aprile 2021)
Pozzuoli è una località molto frequentata dai partenopei, soprattutto in estate. Meriterebbe, però, di essere raccontata a chi la conosce molto poco. Pozzuoli è stata una importante centro romano, situato nel cuore dei Campi Flegrei. Oggi desidero parlarti di un luogo molto particolare di Pozzuoli: il Rione Terra.
Il Rione Terra di Pozzuoli
I Campi Flegrei e il Rione Terra di Pozzuoli
È molto probabile che tu sappia che i Campi Flegrei sono di grande interesse storico e naturalistico. Infatti, questa vasta area della Campania, a nord di Napoli, era la preferita dei Romani e anche più rinomata, tra le classi sociali patrizie, rispetto al vesuviano. Da Liternum fino a Baia, qui è stato un susseguirsi di ville rustiche, nobili e impariali, di attracchi strategici, e caratterizzata da un’ intensissima attività vulcanica.
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L’abbondanza di siti archeologici ha reso quasi impossibile la gestione di un patrimonio culturale solo in parte ben tenuto e accessibile ai visitatori. In Campania, infatti, abbiamo i cosiddetti Assuntori del Mito: persone che, a causa di vicende alterne, pur senza rivestire alcun ruolo amministrativo, si assumono l’impegno di custodire alcuni luoghi strettamente dello splendido passato romano: è il caso della Piscina Mirabilis e della Tomba di Agrippina, per fare alcuni esempio.
Tuttavia, ciò che è importante sapere è che la natura vulcanica dei Campi Flegrei ha inciso tanto sulla conservazione di alcuni siti. Ad esempio, il fenomeno del bradisismo ha causato lo sprofondamento del Ninfeo di Baia – oggi sommerso e visibile solo con visita guidata – e i continui movimento del Macellum di Pozzuoli – erroneamente conosciuto come Tempio di Serapide.
Anche le tristi vicende del Rione Terra di Pozzuoli sono legate all’attività vulcanica. Ma, grazie a Zeus, il quartiere storico della città sta tornando a vivere e si attesta come uno dei suoi luoghi più interessanti.
Il Parco archeologico romano
Il Rione Terra occupa la rocca di Puteoli, la città colonia di Roma. Infatti, al di sotto dei palazzi seicenteschi del rione, è possibile calpestare il basolato antico. Esatto, è accaduto quel che è successo a Napoli: la storia è sotto i nostri piedi, le epoche storiche si sono stratificate e per ammirarne i segni è necessario scendere nel sottosuolo.
Attraversando i criptoportici, si percorrono le vie che devono essere state ricche di vita: lo testimoniano le botteghe da cibo di strada – molto diffuse in epoca romana – , le piscine dei venditori di pesce e perfino i lupanari. Si entra nella casa delle persone, di cui scopriamo il focolare domestico e l’altare dei Lari.
Il duomo di San Procolo
La stratificazione storica e urbanistica non è peculiarità della sola area ipogea del Rione Terra. C’è un altro luogo che si manifesta in tutta la sua “eccentricità”, di cui mi sono molto meravigliata: il duomo di San Procolo martire.
Costruito probabilmente al di sopra di un tempio dedicato ad Augusto – nota bene: Augusto non era un dio, ma fin dagli albori dell’Impero la figura dell’imperatore è stata assimilata alla divinità -, il duomo presenta una struttura architettonica che è il risultato di una mescolanza di antico e barocco: si attraversano le colonne di un tempio romano per raggiungere un abside moderno.
In verità, il duomo di San Procolo è solo uno dei tanti esempi di mescolanze di questo genere. Però è il primo edificio sacro ad avere questa particolarità che ho visitato. Ecco perché in me ha suscitato tanto stupore. Posso citarti altri casi simili, visitati in seguito: San Giovanni Maggiore a Napoli e il duomo di Siracusa. L’effetto è particolare, talvolta un po’ stridente, ma lo trovo ugualmente meraviglioso.
Guarda il video per scoprire di più sul duomo di Pozzuoli
Il Rione Terra oggi
La storia del Rione Terra è tormentata, ma per fortuna si sta trasformando in una storia di rinascita. I cittadini furono sfollati il 2 marzo del 1970, poiché si riteneva che il bradisismo avrebbe messo gravemente a rischio abitazioni e persone. Il quartiere fu abbandonato e, naturalmente, la sua integrità messa a repentaglio – per l’incuria, per inciviltà, molto meno a causa dei fenomeni geologici.
Grazie all’opera di riqualificazione, oggi procediamo lungo strade strette, tra palazzi del Seicento dai colori vibranti e che odorano ancora un po’ di calce. E dire che poco prima potevamo quasi percepire il profumo di una focaccia appena cotta da un romano!
Fa sempre strano aggirarsi in un quartiere (quasi) fantasma: lo trovo affascinante, mi incuriosisce, però smuove in me anche un pizzico di tristezza. Dietro le storie di abbandono c’è sempre sofferenza, credo. Dopo lo sfollamento del Rione Terra, Pozzuoli s’è data all’industria, ma è sopraggiunta una nuova crisi. Oggi si aggrappa al turismo e ciò mi sembra più che giusto. Infatti, sarà anche vero che dietro l’abbandono comporta dolore, ma dopo si rinasce.
Bruna Athena
Più viaggio e più capisco che la nostra Terra non ha paragoni nel mondo 😉
Buon fine settimana
Eh sì Lilly, in tutte le sue contraddizioni! Buon fine settimana anche a te!
La stratificazione del Duomo di Pozzuoli, ricorda un po’ Coimbra, dove, nella struttura di una moschea hanno realizzato una chiesa cattolica. Mi hai fatto venire voglia di visitare Pozzuoli! 🙂
Ne sono contenta! E il Portogallo io ancora non l’ho visto
Bello questo tuo post. Io ero con te e devo ammettere che le emozioni provate sono state tante e difficili da descrivere.
Per capire bisogna solo andare lì.
Spero di rivederti presto.
Forse ci è difficile parlare di questa complessità di emozioni perché siamo troppo coinvolte: non siamo semplici turiste. Speriamo di riuscire a far venire voglia agli altri di visitare Pozzuoli! Anch’io spero di rivederti presto, così possiamo parlare un po’! Baci!
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