Il Parco Nazionale della Sila è uno dei luoghi più ricchi dell’Appennino meridionale. È anche uno dei tre parchi nazionali della Calabria.
Siamo amanti della montagna e dei boschi, quindi il nostro viaggio in Calabria, dopo la tappa in Costa Viola, non poteva che proseguire verso uno dei parchi nazionali più belli del Sud Italia: il Parco Nazionale della Sila.
Cosa visitare in Sila
Parco Nazionale della Sila: cosa visitare nell’Appennino meridionale
Il Parco Nazionale della Sila è uno dei tre parchi nazionali della Calabria. Gli altri due sono il Parco Nazionale del Pollino e l’Aspromonte. Il primo è condiviso con la Basilicata, mentre l’Aspromonte si estende nella parte più meridionale della Calabria, quindi nei dintorni di Reggio.
La Sila dista poco da Cosenza, l’unica città calabrese che non si trova sul mare. Non abbiamo avuto modo di vederla, poiché il tempo a disposizione è stato davvero poco. Tuttavia, i dintorni di Cosenza sono stati un’ottima base per dormire nei pressi del parco a prezzi modici. A proposito di questo, trovi maggiori informazioni nell’ultimo paragrafo di questo articolo.
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La riserva naturale I Giganti della Sila
La nostra prima tappa di Ferragosto è stata la riserva FAI I Giganti della Sila. Si tratta di un parco, che è stata un tempo possedimento di una nobile famiglia calabrese. La riserva risale al Seicento, quando appunto la famiglia dei Baroni Mollo decise di piantare i pini larici nei dintorni del Casino di Caccia.
Dal 2016 il parco è gestito dal FAI e conserva esemplari di pini secolari dalle dimensioni straordinarie: i più alti possono superare i 40 metri d’altezza e avere un tronco largo anche 2 metri. Alcuni alberi presentano il tronco cavo: è il risultato dell’antica pratica di estrazione della resina dagli alberi. È quasi stupefacente che pini così alti possano reggersi su tronchi scavanti in quel modo e in cui possono starci dentro anche 2 me!
Il Trenino della Sila
Poco tempo fa ho scoperto dell’esistenza del Trenino della Sila, una piccola locomotiva a vapore che collega Moccone con San Nicola, passando per Camigliatello Silano. Si tratta, naturalmente, di località silane. Il trenino ha principalmente uno scopo panoramico: si ammirano i boschi e i paesaggi silani, nelle loro belle sfumature di verde. È un’esperienza simpatica da fare, considerato che la locomotiva è quella dei vecchi tempi e anche le operazioni di preparazione al viaggio sono, a tutti gli effetti, delle vere e proprie attrazioni.
Quando arriva a San Nicola o a Moccone e deve ripartire, il treno viene “girato” manualmente sui binari, ovvero trainato per essere rivolto verso la direzione giusta. Noi siamo partiti da Camigliatello Silano, località che non mi ha particolarmente colpita. In verità, il problema è stato l’affollamento: ingenuamente, abbiamo creduto che in montagna ci stessero meno persone che in spiaggia, ma ci siamo clamorosamente sbagliati. Forse in altri momenti Camigliatello è tutta un’altra storia.
Fatto sta, quel giorno era quasi impossibile camminare per il corso e anche trovare servizi igienici funzionanti e decenti – da questo punto di vista, è stato un incubo. In ogni caso, questo c’entra poco con il trenino, che consiglio a tutti, ma in modo particolare alle famiglie. Consiglio di prenotare il biglietto in anticipo, verificando anche le date delle partenze: in genere, il trenino viaggia 1 o 2 volte al giorno nei fine settimana, nel corso della stagione estiva.
Dove dormire e mangiare nei dintorni del Parco Nazionale della Sila
Il nostro soggiorno nei pressi Cosenza è stato un fatto di pura praticità e la visita alla città non è stata contemplata nel nostro itinerario, per ragioni di tempo.
Pur avendo prenotato all’ultimo minuto, abbiamo trovato una sistemazione a Roges di Rende, comune confinante con il capoluogo cosentino. Si tratta del B&B Giangurgulo, struttura sita in un condominio distinto di un quartiere residenziale. La posizione del b&b è molto comoda, soprattutto se si è auto muniti. Il gestore è un distinto signore, persona molto gentile e ospitale, con la quale ci siamo anche intrattenuti a chiacchierare piacevolmente.
Poiché nel periodo di Ferragosto nelle città non è difficile che i ristoranti restino chiusi, abbiamo chiesto consiglio al nostro ospite su dove andare a cenare. Ci ha segnalato U Petruzzu Trattoria Enoteca, il quale è un piccolo locale che offre piatti tradizionali a base di produzioni proprie e vini ottimi, gestito attualmente da una coppia che ci ha trattati con estrema gentilezza e attenzione. La trattoria si trova a Donnici Superiore, frazione di Cosenza.
Infine, in centro a Cosenza, su Via Mazzini, abbiamo provato Panino Genuino, che sposa il concetto del fast food con la cucina tipica. Qui si mangia il panino, ma quello appena sfornato, con carni e prodotti tipici della Calabria. Secondo me è un’alternativa sfiziosa al ristorante e, senza ombra di dubbio, al Mc Donald’s. Se sei in città e desideri mangiare qualcosa in tempi stretti, secondo me è perfetto.
Sei mai stato in Sila? Ti piacerebbe organizzare una visita?