Siracusa, isola di Ortigia: cosa vedere nel cuore barocco della città di Archimede.
Ho visitato per ben tre volte la Sicilia e ora ne sono sicura: Siracusa è il luogo più emozionante che abbia visto. È una città antichissima, una colonia greca che è riuscita per tanto tempo a resistere alle spinte egemoniche di Atene. Nella Sicilia italica, divenne un centro politico e culturale di spicco nel Mediterraneo: diede i natali ad Archimede, ospitò Platone e oggi conserva un patrimonio archeologico immenso, ovviamente riconosciuto dall’UNESCO. L’isola di Ortigia concentra in sé buona parte di questa ricchezza, pur essendo il cuore barocco di Siracusa. Ti porto con me oggi per scoprire cosa vedere a Ortigia.
Siracusa e Ortigia
L’isola di Ortigia è il posto in cui i Corinzi fondarono i primi insediamenti. Di fatto è una città nella città, piccola perla barocca che ingloba anche gli antichi templi greci, oltre ai palazzi barocchi, ai vicoletti gremiti di persone allegre e spensierate. Le cose da vedere a Ortigia sono tante, non credo nemmeno di averle viste tutte.
Siracusa: il duomo di Santa Lucia a Ortigia
Mi sono affezionata a Siracusa per tanti motivi, strettamente personali, anche se è oggettivamente una città bellissima, che sprizza vitalità da ogni vicoletto. Ora la sua patrona è Santa Lucia, ma l’antica polis era devota alla dea Artemide: pare che esistano elementi in comune nel culto e nei simboli delle due personalità religiose. Siracusa conserva parzialmente l’antico tempio dorico di Atena, oggi duomo di Siracusa. Insomma, come poteva non piacermi questa città?!
Non sono devota, ma Santa Lucia compariva spesso nei racconti di mia nonna e questo è stato un motivo in più per volere bene a Siracusa, che anticamente guidava i naviganti, in avvicinamento e in partenza dal porto di Ortigia, esponendo lo scudo di bronzo della dea Atena. Cercando qua e là sul web, ho letto che il nome di Ortigia deriverebbe dalla parola greca che indica la quaglia. La quaglia era animale sacro di Artemide, dea della caccia, ma anche simbolo di Santa Lucia. Sono intrecci religiosi, mitologici, pure credenze: ma chi mi conosce lo sa bene, amo la mitologia e amo gli intrecci di sacro pagano e sacro cristiano. Tre donne arricchiscono il fascino di Siracusa, avvolgono Ortigia in quel velo misterioso intessuto da mito e folklore.
Arrivare a Ortigia è semplicissimo: basta attraversare a piedi uno dei ponti se alloggi in centro. Il tempio di Apollo e la fontana di Artemide ti danno il benvenuto nella città di Archimede, ma poi vai per conto tuo. Non è difficile orientarsi, perché inevitabilmente vieni condotto nel groviglio barocco di Ortigia, dove palazzi cadenti e trascurati affiancano quelli magnifici e illuminati quasi a festa. Il profumo dei cannoli, delizioso, fa il suo e bisogna dirlo. Cammini cammini, fino a quando non si svela ai tuoi occhi la bellissima piazza del duomo di Siracusa.
Santa Lucia domina la sua facciata, barocca, ma al suo interno Atena ancora c’è: l’ho sentita! Che adorabile architettura! La piazza pullula di vita ed è qui che da Condorelli ho provato la cornucopia: un cannolo, di fatto, ma con la cialda a forma di cornucopia.
Non bisogna fermarsi al duomo, bisogna continuare a camminare fino al limite estremo di Ortigia. Oltre la piazza, dopo piazzette, ristoranti e lounge bar, ti aspetta un sito di singolare bellezza: Fonte Aretusa.
Ortigia e Fonte Aretusa
Aretusa, figlia degli dei del mare, amava fare il bagno in solitudine e lontano da occhi indiscreti. Un giorno Alfeo, figlio dell’Oceano, s’imbattè in Aretusa e vedendola così, nuda e spensierata, se ne innamorò follemente. Aretusa non gradì le avance di Alfeo e fuggì sull’isola di Ortigia, dove la dea Artemide la mutò in fonte. Zeus, che naturalmente faceva il tifo per Alfeo, trasformò il giovane in fiume che, dalla Grecia, arrivava fino al Mar Ionio per incontrare la sua bella fonte Aretusa.
Questo è il mito con cui i siracusani tentavano di spiegare il particolare fenomeno che prende luogo a Ortigia. Nei pressi di uno dei punti panoramici più suggestivi dell’isola, c’è Fonte Aretusa: un piccolo giardinetto con papiri, pesci, tartarughe e papere, uno microcosmo d’acqua dolce a pochi metri dall’universo marino.
È stato uno dei miei luoghi preferiti di Ortigia: per il tramonto rosso intenso goduto dalla terrazza, per la naturale contraddizione di acqua dolce e acqua salata. Acque che si cercano in eterno – in fondo, spero che Aretusa stia solo facendo la parte della preziosa, che arda dal desiderio di congiungersi con Alfeo. In ogni suo contrasto, Ortigia mi trasmetteva pura e semplice vitalità, incessantemente.
Cosa vedere a Ortigia: il Castello Maniace
Ortigia fa di Siracusa una signora dall’anima doppia. Riesce a essere accessibile a tutti, il “quartiere” del divertimento per ragazzini, giovani, adulti. Riesce a essere anche chic: gli yacht più lussuosi li ho visti lì, al piccolo porto di Siracusa. Insomma, Ortigia è eterogenea, accontenta tutti e rendeva felice soprattutto me, perché la sua “folla” si divertiva con discrezione. È tutta caciara, senza l’abbrutinamento che sono solita vedere nel centro storico di Napoli e che mi disgusta alquanto.
Fiumi di moscow mule e spritz; piatti colmi di ogni delizia realizzata dalla gastronomia siciliana; la musica e le luci delle barche: attraversa tutto questo e arrivi al punto più estremo di Ortigia. Qui si trova il Castello Maniace, un altro castello di Federico II. Noi lo abbiamo visitato di giorno, dopo aver percorso il perimetro di Ortigia, alle 9 del mattino. Un’impresa ardua: per me già faceva fin troppo caldo. Il castello è da visitare in ore fresche, prendi nota. Certamente è una delle cose da visitare a Siracusa, ma di castelli ne ho visti tanti e non posso dire di essere rimasta particolarmente colpita da questo di Ortigia.
Decisamente più suggestiva è stata la camminata più lunga fatta per raggiungerlo. Alle prime ore del mattino Ortigia è assolata, placida, ventilata. Hai la percezione che il tempo scorra con lentezza: qualcuno getta la lenza in acqua, pigramente; i ragazzini si tuffano in mare, loro che hanno la mente sgombra da pensieri d’ansia; un gatto cerca cibo negli scarti della sera precedente, mentre una signora chiude il portone con indolenza.
Il sole è cocente, mi sento già fiacca, il vento mi scompiglia i capelli. Gli occhi sono attratti dal movimento incessante delle onde, che frustano le rocce di Ortigia. Soffro e provo piacere, voglio fermarmi: sono stanca, ma non mi annoierei mai osservando tutto questo.
Bruna Athena
Che esplosione di barocco *_* quella piazza è bellissima!
Mi piace come hai concluso il pezzo, sembra quasi verseggiato 😉
A presto!
Grazie, in effetti ho dato il meglio di me per chiudere in poesia
Sono stato due volte in zona, ma mai a Siracursa proprio e mi dispiace perché tutti mi dicono bellissima e questo tuo racconto e le foto me lo confermano.
Nuuuu vacci, merita tanto!
Pingback: bla bla blogger 19 dicembre 2016 - Social-Evolution di Paola Chiesa
Se Ti avessi saputa a Siracusa, e in Sicilia in generale, avrei avuto modo di farti capire quanto il Castello Maniace non sia poi come tanti. A partire ad esempio dal fatto che esso non è un “castello”, per proseguire con il mistero della sua stessa struttura, la presenza di una sorgente al di sotto delle sue fondazioni – il “Bagno della Regina”, vuole la poetica popolare – passando per lo squisito racconto per icone nell’anticamera dei servizi igienici dove sedettero le regali natiche di Federico II, concludendo con una chicca che non mancherà di interessarti.
L’edificio appartenne alla cosiddetta “Camera Reginale”, un elenco di beni, monumenti e feudi che costituiva la dote destinata alla Regina di Sicilia, durante il dominio aragonese. Altri tempi. Nel Medioevo, in Sicilia, alla propria sposa si offrivano castelli e palazzi, se si era re…
Wow, informatissimi! Abbiamo trovato la cappella in ristrutturazione, per cui già ci siamo ripromessi di ritornare. Devo dire, però, che non siamo stati molto seguiti…grazie per queste interessanti notizie! Ne approfitto per augurare buon 2017!
Pingback: Napoli, visita al Maschio Angioino: la linea del tempo - Il Mondo di Athena
Pingback: La magia del ricordo: i ricordi di viaggio più belli - Il Mondo di Athena
Sono stata a Siracusa veramente tantissimo tempo fa e la mia Amica che mi ospitava abitava proprio nella zona di Ortigia. Purtroppo, causa il grande caldo (era agosto), piu´ che starcene a mollo al mare, non ho potuto visitare molto e questo mi dispiace molto!
Oh che peccato! Ci sono molte cose da fare, ritornaci!
Molto belle 🙂 Se avessi due settimane di tempo mi piacerebbe fare un tour in Sicilia per vedere tutte queste mraviglie!
Faresti benissimo!
Pingback: Cosa vedere a Siracusa - ll Mondo di Athena - Viaggi