Il Chiostro di Santa Chiara a Napoli è un sito del centro storico, situato tra Piazza del Gesù e Piazza San Domenico, ed è forse uno chiostri maiolicati più belli d’Italia e un sito tra i più interessanti della città.
È un luogo a cui sono personalmente molto legata. Per ragioni affettive, torno spesso in basilica e, quando mi è possibile, rivisito il chiostro. Scoprirai che, una volta dentro, il fermento e la confusione del centro storico partenopeo non sono che un vago ricordo.
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La storia del Chiostro di Santa Chiara e del complesso monumentale
Il Chiostro maiolicato fa parte di un più ampio complesso monumentale, che ruota attorno a una delle basiliche più belle di Napoli. Attualmente il complesso comprende:
- basilica di Santa Chiara;
- chiostro maiolicato o delle Clarisse;
- chiostro di San Francesco, chiostro dei Frati Minori e chiostro di servizio;
- Museo dell’Opera di Santa Chiara;
- area archeologica.
Non tutto il complesso è visitabile. È possibile entrare liberamente in basilica, per accedere poi alle altre aree del complesso: il chiostro maiolicato, il Museo dell’Opera e l’area archeologica.
La Basilica di Santa Chiara
La Basilica di Santa Chiara nacque in epoca angioina, nel Trecento, per volontà del re Roberto d’Angiò e di sua moglie, la regina Sancia di Maiorca.
Venne ben presto intitolata a Santa Chiara, quindi il monastero ospitò le monache clarisse e poi i frati minori.
Era a tutti gli effetti il centro del movimento francescano a Napoli e, al suo interno, operarono Tino da Camaino e Giotto.
In epoca successiva, la basilica fu trasformata in una chiesa barocca. Come è tornata ad assumere un aspetto squisitamente gotico?
Quando Napoli fu bombardata durante la Seconda Guerra Mondiale, la chiesa s’incendiò: andarono persi il tetto e gran parte delle realizzazioni barocche.
Ad ora, Santa Chiara somiglia molto di più a quel che fu in epoca angioina: una meravigliosa basilica in gotico provenzale.
Mi piace tanto perché è semplice, illuminata solo dalle vetrate sottili in vetro policromo.
La pavimentazione in marmo, realizzata da Ferdinando Fuga, ha resistito e dà ulteriore luminosità al complesso, in cui spicca il meraviglioso monumento funebre di Roberto D’Angiò, nell’abside.
Purtroppo, degli antichi affreschi giotteschi non è rimasto quasi più nulla.
Il Chiostro maiolicato
Il famigerato Chiostro di Santa Chiara è un’opera del Settecento. Quando fu presa la decisione di rimodernare il chiostro delle clarisse, fu chiamato Domenico Antonio Vaccaro a ben investire le ingenti somme di denaro elargite dalla badessa e dalla regina Maria Amalia di Sassonia (moglie di Carlo III di Borbone) per realizzare l’opera.
Ed ecco che ne è venuto fuori un gioiello barocco che celebra sia le vite dei santi, ma anche le scene di vita quotidiana partenopee.
Il Chiostro di Santa Chiara ha un porticato affrescato con archi a sesto acuto, che rappresentano episodi della vita di San Francesco e altri santi.
Sfortunatamente, non sappiamo a chi attribuire la loro realizzazione: sono andati persi i documenti al riguardo.
Sappiamo invece che le belle maioliche del giardino rustico sono opera di Domenico e Antonio Massa. I due sono stati abili e celebri ceramisti del Settecento napoletano.
Le maioliche rappresentano scene di vita in città e in campagna, ma anche miti e figurazioni allegoriche.
Passeggiare nel chiostro è un toccasana: non sembra nemmeno di essere nel pieno del centro storico di Napoli!
Il Museo dell’Opera
Non sono particolarmente amante dei Musei dell’Opera dei complessi religiosi, ma a volte vi si si trovano delle “chicche”.
Nella fattispecie, nel Museo dell’Opera di Santa Chiara trovi i resti di epoca romana!
Dai, non ti stupirai mica? Noi a Napoli siamo abituati al fenomeno: scava e scava, qualcosa trovi! Come leggerai a breve, al di sotto della basilica e del monastero, sono presenti delle terme pubbliche.
In seguito al bombardamento del 1943 e all’opera di restauro, il complesso termale è tornato alla luce.
Ciò che è stato ricavato dei marmi antichi è adesso esposto nell’area museale.
L’area archeologica di Santa Chiara
L’area archeologica scoperta al di sotto di Santa Chiara è il complesso termale più completo rinvenuto a Napoli, fino ad ora.
L’impianto è più o meno quello classico, costituito da palestra, piscina e ambienti termali veri e propri.
Pare che il complesso di Santa Chiara fosse attivo fin dal IV secolo a.C. e che funzionasse per il pubblico – non erano, dunque, terme di privati.
L’area è abbastanza ristretta, ma vale la pena darci un’occhiata.
Potresti trovare interessante anche la visita del complesso monumentale di Donnaregina.
Chiostro di Santa Chiara: orari e biglietti di ingresso
La visita al chiostro di Santa Chiara e a tutto il complesso monumentale dura circa 1-2 ore. Di seguito, ecco gli orari e le tariffe del complesso aggiornati al 2024:
- chiostro maiolicato: lunedì -sabato 9:30 – 17:00, domenica 10:00 – 14:00 (ultimo ingresso 30 min. prima della chiusura);
- basilica: lunedì – domenica 8:00 – 12:45 / 16:30 – 20:00, ingresso gratuito;
- biglietto ordinario 7,00€; biglietto ridotto 5,00€ (insegnanti – studenti universitari – over 65, con documento ); biglietto speciale 4,00€ (ragazzi dai 6 ai 17 anni , soci FAI ).
Attualmente, il complesso è uscito fuori dal circuito Campania Artecard. Sono considerati validi solo i biglietti acquistati in loco presso la biglietteria.
Come ti accennavo in qualche paragrafo fa, il complesso non è del tutto visitabile. Infatti, esistono ambienti che vengono utilizzati esclusivamente in occasioni di aperture straordinarie serali, matrimoni e congressi.
Le tre sale di cui parlo sono l’Antico Refettorio, il Chiostro di San Francesco e la Sala Antiche Cappe.
Se ti fa piacere, puoi fare un tour virtuale a 360° dei luoghi appena citati, a partire dal sito ufficiale del complesso di Santa Chiara.
Come arrivare al Chiostro di Santa Chiara
La Basilica di Santa Chiara si affaccia su Via Benedetto Croce, che altro non è se non un tratto della famigerata Spaccanapoli.
La fermata della metropolitana più comoda per raggiungere Santa Chiara in una manciata di minuti è Dante (linea metropolitana 1).
Giunti a Piazza Dante, si attraversa Port’Alba, si prende la destra – Via San Sebastiano – e all’incrocio si prende di nuovo la destra, Via Benedetto Croce.
Hai in un programma un viaggio a Napoli? Vieni a visitare Santa Chiara! A presto,
Bruna Athena
Mi chiamo Bruna Picchi e sono web copywriter, content designer e social media strategist. Il Mondo di Athena è lo spazio digitale in cui condivido pensieri sulla comunicazione digitale, esperienze di viaggio e l’amore per la letteratura.
Se non scrivo, allora leggo. E se non leggo, allora scrivo.