Ecco una domanda che mi sta a cuore: perché promuovere il blog utilizzando i social network?
Prima di tutto, perché blog personale (o aziendale) e social network non sono affatto la stessa cosa. E ciò è vero, con buona pace del cosiddetto microblogging.
Possiamo condividere anche contenuti interessanti, con costanza, fruendo in modo strategico dei nostri account social.
Ciò rende possibile una narrazione di noi stessi e di ciò di cui ci occupiamo che, senz’altro, contribuisce al nostro personal branding. Tuttavia, non potremmo definirci blogger.
Se invece fossimo davvero blogger, forse non avremmo l’attenzione meritata, estraniandoci del tutto dal mondo social. Ora spiego perché.
Argomenti
Qualche tempo fa ho commesso l’errore – che ho scontato caro e amaro! – di allontanarmi dai social network, pur continuando a scrivere sul blog con assiduità.
Di certo ci sono stati contenuti che hanno raggiunto buoni risultati su Google, il quale viaggia in ogni caso in modo indipendente rispetto a Facebook&Co.
Tuttavia, la mia presenza sporadica sui social aveva fatto sì che si verificassero alcuni fenomeni:
- le persone interagivano di meno con me;
- la mia immagine appariva poco definita.
In altre parole, per buona parte delle persone delle mie reti ero sì una blogger, ma di quale livello, con quale notorietà o, per meglio dire, con quale grado di autorevolezza? Non si poteva dirlo con esattezza.
E, allo stesso modo, non tutti avrebbero potuto dire con certezza che il mio lavoro non fosse girovagare gratis nel mondo, ma scrivere per il web.
Ragion per cui, mi sono resa conto di star perdendo qualcosa su più fronti: perdevo autorevolezza e perdevo traffico! E le due cose, ci piaccia o no, sono strettamente correlate.
La parola magica è pubblicità. La chiave di volta è il personal branding.
Riflettiamo: se tu aprissi un’attività qualsiasi, anche un piccolo negozietto, senza nemmeno mettere un’insegna, quanti clienti penseresti di poter ricevere? Quanto tempo pensi passerebbe, prima che qualcuno possa accorgersi di te?
“Ma io sono un blogger, mica un’azienda!”
Eh no, non è più tempo di ragionare in questi termini. Se un’azienda decide di essere presente nel web con i profili social e senza sito web (o viceversa), già non andiamo bene. E di blog di ogni genere casca la rete, non finirò mai di dirlo.
Se non ti interessa affatto essere letto, allora suonatela e cantatela pure da solo. Per fare questo, però, ti basterebbe prendere carta e penna e iniziare con “Caro diario…”
Quando partiamo da un assunto, ragionevole, secondo cui scrivi un blog perché ti interessa avere un pubblico di lettori, allora la musica cambia radicalmente.
Bisogna che ti muova su due fronti:
- qualità e ottimizzazione dei contenuti;
- presenza costante sui social network.
Questi sono i concetti da tenere a mente.
Lo ripeto: la chiave di volta è il personal branding. A questo punto, non ha nemmeno senso che stia qui a ripetere di nuovo la differenza tra un blog aziendale e un blog personale, perché la logica che sto per spiegare è esattamente la medesima.
Un blog – come un sito web – ha la necessità di essere considerato meritevole di attenzione da parte dei motori di ricerca. Insomma, bisogna avere l’ok di Google.
Sempre e in ogni caso, un blog viene letto se presenta alcune caratteristiche: le sue pagine vengono indicizzate da Google, gli utenti trovano i tuoi articoli grazie a ricerche specifiche sul motore di ricerca, quindi i tuoi contenuti sono utili a soddisfare le esigenze degli utenti.
Non ha importanza il fatto che l’utente stia cercando cosa fare a Venezia, come si cucina la carbonara o come si usano le Storie di Instagram.
Quel che conta è che ciò che tu scrivi sia davvero di interesse per le persone.
Il fatto che Google consideri il tuo blog un sito autorevole per quel che riguarda uno specifico argomento è un elemento di estrema importanza per il successo del blog stesso.
Però l’autorevolezza si costruisce anche grazie alla popolarità che godi in una cerchia di persone che legge e condivide i tuoi articoli. È l’unico modo che hai per farti pubblicità anche senza spendere un euro (tempo sì, c’è da sottolinearlo). Il blog e il personal branding vanno a braccetto con i social network, perché questi ultimi sono l’ambiente digitale adatto a creare relazioni.
Le relazioni, coltivate nel tempo, creano fiducia e quella fantomatica autorevolezza in virtù della quale, se agli occhi dei tuoi lettori le tue recensioni sono affidabili, allora ti leggono e magari comprano anche il libro. Chiaro, no?
Le aziende sono tenute, il più delle volte, a sponsorizzarsi sia all’interno delle piattaforme social che su Google. Non che tu non possa farlo da blogger, anzi. Ma adesso mi interessa solo riferirmi a quel che puoi fare gratuitamente, solo grazie al potere dell’interazione.
La popolarità del blogger parte da questi elementi: contenuti fruibili e relazioni digitali stabili.
Devi essere presente su tutti i social network? Anche in questo caso la risposta è negativa, per diverse ragioni:
- la qualità della rete di contatti varia da social a social;
- alcuni social media portano più traffico al blog rispetto ad altri;
- potresti sentirti a tuoi agio più in alcuni contesti che in altri.
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Scegliere quali social media abitare è un’azione da soppesare. Tuttavia, esiste un solo modo per vivere bene all’interno di ogni piattaforma:
- studiare il medium, comprendere le sue potenzialità e seguirne gli sviluppi;
- selezionare i contatti con cui interagire;
- essere sempre presenti;
- mettere al primo posto la spontaneità.
In base alla mia esperienza, i costanti aggiornamenti di funzionalità e algoritmi ci fa spesso percepire di essere in balia dei capricci dei social media. Si può scegliere di abbandonare una piattaforma o di approdare in un’altra, perché dove stai possiede un’importanza relativa. Ciò che conta è come stai all’interno della tua rete contatti.
Qualunque sia il media, devi essere riconoscibile ovunque. Questo è possibile solo se sei sempre te stesso, con il tuo modo di esprimerti, di approfondire un argomento e interfacciarti con le persone.
Per sintetizzare, i social network sono una vetrina che sarebbe sciocco non utilizzare. Inoltre, benché le visite al blog provenienti dai social non costituiscano un fattore di ranking per Google, il fatto che le persone leggano e condividano i tuoi contenuti viene comunque valutato in maniera positiva. A proposito di ciò, ti consiglio di leggere questo articolo di SEMrush, che spiega meglio quali sono i fattori che influenzano il posizionamento sul motore di ricerca.
Il mio grande consiglio, quindi, è quello di considerare con attenzione quali social network sfruttare per diventare più popolare in quanto blogger. Nel tempo, potrai sempre individuare le piattaforme che ti danno maggiori soddisfazioni e quelle che, al contrario, non rendono.
Infine, posso dirti: non mollare! Il blog e i social network richiedono un grande investimento in termini di tempo, prima di tutto. Tuttavia, determinazione e costanza vengono premiate, presto o tardi.
A presto,
Bruna Athena
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