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Non è mica la vergine Maria, Feby Indirani

recensioni di Non è mica la vergine Maria, Feby Indirani

Non è mica la vergine Maria, di Feby Indirani (Add Editore) è il libro da leggere per conoscere gli aspetti più sconcertanti della società indonesiana, geograficamente e culturalmente tanto distante dall’Occidente.

Non è mica la vergine Maria è una raccolta di racconti di Feby Indirani, scrittrice indonesiana che, nonostante le limitazioni sociali e la disapprovazione, è riuscita a inserirsi nell’ambito specifico della letteratura satirica nel contesto indonesiano.

Con il suo libro si entra in contatto con la religione islamica e il modo in cui viene vissuta in l’Indonesia. L’Indonesia è davvero nell’altra parte del mondo, e non solo geograficamente. Il modo di vivere la fede e i rapporti sociali è molto distante dal modo in cui lo facciamo noi in Occidente. Tuttavia, Non è mica la vergine Maria non possiede il mero scopo di raccontare al lettore cosa è l’Indonesia e in che modo è strutturata la sua società.

I racconti di Feby Indirani vogliono svelare illogicità e paradossi di un contesto sociale che è intriso di Islam, che forse ha perso il senso della misura e la ragionevolezza.

Le storie della raccolta assumono quei toni satirici che strappano sorrisi, talvolta amari, e fanno pensare a quanto i comportamenti umani possano rasentare l’assurdo. La scrittrice arriva fino all’estremo, cioè fino al punto di immaginare animali che parlano, fate e bambini prodigio, tanto da sfiorare, non intenzionalmente, la blasfemia.

Ogni racconto è l’occasione per svelare l’insensatezza di un paradiso in cui ogni uomo virtuoso è atteso da 70 vergini e non c’è spazio per i gay, di quanta confusione generi il richiamo alla preghiera e il venerdì di festa, di un demonio che ormai non ha più molto da fare perché il mondo, ormai, si getta nel delirio da solo.

Poiché mi riesce sempre qualche parallelismo, ho pensato a Lu cunto de li cunti, di Giambattista Basile. L’altrimenti detto Pentamerone dello scrittore napoletano, raccoglie storie talvolta eccessive e dai tratti fiabeschi, di grande impatto e inequivocabilmente satiriche. L’intento era quello di condannare i comportamenti e il modo d’essere di una classe dominante superficiale, egoista e maligna. E per questa ragione ogni fiaba tradisce intenti squisitamente didascalici dell’autore, mentre Non è mica la vergine Maria non vuole insegnare nulla – almeno io, da lettrice, non ho percepito questa intenzione. Sicuramente i racconti assumono toni più surreali che fiabeschi, ma il lettore è chiamato a farsi una propria idea sulle cose: Feby Indirani non sta lì a farti la morale o dirti cosa devi fare. Attraverso una narrazione d’effetto, rimarca la necessità di iniziare a vivere l’Islam, nel tempo attuale, con più equilibrio e buon senso.

Non è mica la vergine Maria è un libro assolutamente scorretto, ma per una buona causa. Diverte e fa riflettere, trasmettendo un messaggio importante in modo molto semplice e immediato. È una lettura che consiglio a chi ama la diversità, si scandalizza difficilmente, apprezza l’ironia e sa avere uno sguardo penetrante sulle cose.

Indonesia: qualche curiosità

Non è mica la vergine Maria esalta gli aspetti più contraddittori del contesto sociale indonesiano. È sicuramente una lente attraverso cui guardare un paese davvero singolare e affascinante. Adesso mi piacerebbe svelarti qualche curiosità sull’Indonesia, perché voglio che questo viaggio virtuale in Asia continui ancora un po’.

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Il sistema Subak di Bali. Foto: Pixabay.

Con le sue circa 17000 isole, l’Indonesia è l’arcipelago più grande del mondo e uno degli stati più estesi. La sua capitale è Giacarta, città situata nell’isola di Java. Quest’ultima è tra le più famose isole dell’arcipelago, assieme a Sumatra e Bali. Anche se la confessione religiosa più diffusa è l’Islam, si praticano anche Buddhismo, Induismo e Cristianesimo. Non c’è da stupirsi di tale mescolanza culturale: prima di entrare a far parte dell’impero coloniale dei Paesi Bassi, le isole indonesiane commerciavano con Cina e India, assorbendone anche elementi linguistici, usi, costumi, innovazioni. Poiché le isole sono di origine vulcanica, non c’è da meravigliarsi nemmeno che oggi una ci sia e domani sia sparita nel nulla. Grazie alla sua enorme ricchezza tanto culturale quanto paesaggistica, l’Indonesia vanta ben 9 siti dichiarati dall’UNESCO patrimonio mondiale dell’umanità:

  1. i templi di Prambanan;
  2. il tempio di Borobudur;
  3. il sito archeologico di Sangiran;
  4. il Parco Nazionale dell’Ujung Kulon
  5. il Parco Nazionale del Komodo
  6. il Parco Nazionale di Lorentz
  7. la foresta tropicale di Sumatra
  8. il sistema Subak di Bali
  9. la miniera di carbone di Ombilin

Credo che sia superfluo dire che un viaggio in Indonesia mi piacerebbe davvero tanto e sarebbe veramente un viaggio esotico, in un mondo completamente diverso. Per ora è un desiderio, ma mai dire mai!

cosa vedere in indonesia: il tempio d borobudur
Il tempio di Borobudur. Foto: Pixabay.

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Spero che tu abbia gradito questo viaggio virtuale in Indonesia. Se già hai visitato questo incredibile paese, raccontami la tua esperienza. A presto,

Bruna Athena

2 commenti su “Non è mica la vergine Maria, Feby Indirani”

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