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Home » Libri » Letteratura straniera » Recensione di Falsa calma, María Sonia Cristoff
Letteratura straniera

Recensione di Falsa calma, María Sonia Cristoff

Bruna Athena Maggio 17, 2019 Patagonia, Sud America Leave a Comment 1116 Views
recensione di falsa calma

Falsa calma, di María Sonia Cristoff (La Nuova Frontiera, 2019) è un pregevole esempio di narrativa non-fiction, in cui l’elemento autobiografico fa da collante in un corpus di storie che ci arrivano dai paesi più remoti della Patagonia argentina.

Falsa calma racconta un ritorno in Patagonia più che un viaggio. Agli occhi del lettore si apre uno scenario che ha poco a che vedere con quanto viene ritratto dalle splendide fotografie di Instagram. Siamo lontani dal Parco del Torres del Paine e da San Martin de los Andes. Nelle terre più remote delle province della Patagonia argentina, ci sono villaggi abitati da poche persone che esistono sospesi nel tempo.

Falsa calma: il ritorno nella Patagonia disincantata (e in fermento)

Nelle prime pagine di Falsa calma, María Sonia Cristoff riporta le parole di Antoine de Saint-Exupéry, che in Un senso alla vita descrive il cielo della Patagonia quando si è in volo:

Il cielo era azzurro. Di un azzurro puro. Troppo puro. Un duro sole brillava su quella terra lisa e faceva risplendere, di quando in quando, le colonne vertebrali pulite fino all’osso. Nessuna nuvola. Ma a quell’azzurro puro si mescolava, più che mai, il bagliore di un coltello affilato. (…) Al livello delle montagne stava, non una nebbia, non vapori, non una caligine di sabbia, ma una sorta di scia di ceneri. (…) Ho teso a fondo le mie cinghie di cuoio, e, pilotando con una mano, mi aggrappavo con l’altra a un longherone dell’aereo. Ed eppure navigavo in un cielo notevolmente calmo.

Attraverso le parole del pilota e scrittore francese, si comprende quanto il cielo azzurro e la terra della Patagonia siano ingannevoli, nella loro quiete. E lo stesso vale per le persone, quelle che l’autrice conosce e lascia parlare, appuntando lungo il cammino le loro vicende, delusioni e sogni che, presi tutti assieme, hanno fatto sì che nascesse Falsa calma.

Torno a ripeterlo, questo libro non è un racconto di viaggio. María Sonia Cristoff rientra nella sua terra di origine, per scavare a fondo nella tranquillità apparente di quei luoghi che non compaiono nelle cartoline né su Instagram di certo. Cammina nei villaggi della Patagonia che lavora, che perde il lavoro, di briganti, di uomini che sognano di volare e donne cresciute troppo in fretta, di ragazzini che inspiegabilmente si suicidano, di persone che rubano nei sogni degli altri i numeri per vincere la lotteria. Le storie di Falsa calma spesso sono desolanti, ma, prima di tutto, aprono gli occhi del lettore su una realtà storica che non è affatto lontana nel tempo, per quanto distante geograficamente. E, in secondo luogo, anche quando lo sguardo sul mondo dei patagonici è disincantato, non possiamo non accorgerci, leggendo, di quanto la voglia di riscatto e di vivere pienamente sia tanto latente quanto impetuosa. È questo stato d’animo ad essere paragonabile al cielo puro eppure insidioso quanto un’arma da taglio narrato da Antoine de Saint-Exupéry.

La fiction non-fiction di Falsa calma

Non ho letto abbastanza non-fiction contemporanea per inserirmi nel discorso di María Sonia Cristoff in chiusura di Falsa calma. Tuttavia ho trovato interessanti queste pagine di conclusione per poter riflettere sulla letteratura in generale e, in particolare, sul potere dell’immaginazione. L’autrice così si esprime:

Credo che ormai stia diventando chiaro che cosa non è, in che direzione non va la narrativa non-fiction che vado proponendo mentre apro il mio quaderno di appunti. Parallelamente, tentando una definizione, direi che si tratta di una forma letteraria in cui confluiscono elementi autobiografici, un lavoro con i documenti che non esclude l‘immaginazione e l’impronta di un narratore che è innanzitutto un lettore. (…) Per questo non trovo scomoda la prima persona in questa narrativa che propongo, perché non intendo con quell’io l’entrata al confessionale bensì una figura divulgatrice di letture, e di sentimenti che vengono con quelle letture. (…) Parlo, in definitiva, di altri testi, altri discorsi non ascritti alla letteratura che tuttavia cominciano a funzionare in un sistema letterario. E inoltre parlo di un narratore/lettore che legge quei documenti e non soltanto li leggi ma li ritaglia, li seleziona, li organizza, li mette in un luogo centrale o li lascia nella retroguardia, fa un collage che comincia a seguire e che contemporaneamente costituisce i passi della sua stessa ipotesi. (…) Nei quaderni di Falsa calma, e nei precedenti, (…) non mi è interessato quasi niente che non sia precisamente il lavoro con i documenti, un tipo di approccio che, mutatis mutandis, propongo di recuperare per la narrativa non-fiction.

Credo che non debba aggiungere molto altro a quanto scritto dall’autrice e che ripropongo qui, con grassetti inseriti da me per sottolineare i concetti chiave. Lungi dall’essere un diario di viaggio dai toni fortemente autobiografica, Falsa calma si situa all’interno di una zona di frontiera, in cui l’indagine (il lavoro sui documenti) apre all’immaginazione, informando il lettore e, insieme, suggestionandolo. Nella narrativa non-fiction di María Sonia Cristoff l’elemento autobiografico non è un modo per mettere al centro il narratore, ma fa da collante per tenere assieme altre storie, dando vita a un libro romanzo non-romanzo corale.

Non posso, quindi, non pensare a Chilean electric di Nona Fernandez – che tuttavia fa propria una narrazione decisamente più “onirica” – e al più schietto e puro realismo magico sudamericano.

A presto!

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Bruna Athena

Dal 2013 sono autrice del blog Il Mondo di Athena, luogo virtuale in cui racconto dei miei viaggi e fornisco ai lettori curiosi consigli di lettura. Sono web writer e mi prendo cura dei testi per siti web di aziende e professionisti: ogni giorno, ho una storia nuova da raccontare.

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✨ QUANDO NON SI DOVREBBE FARE, MA...✨ Diciamol ✨ QUANDO NON SI DOVREBBE FARE, MA...✨
Diciamolo, per una volta: se non infrangi almeno una volta una regola, godi solo a metà!

Infatti, qui sono in un antico borgo abbandonato del Cilento. Non ho resistito alla tentazione di visitarlo, ma mi sono presa una libertà 😛
✨ L'ESERCIZIO FISICO FA BENE DAVVERO?✨ Certo c ✨ L'ESERCIZIO FISICO FA BENE DAVVERO?✨
Certo che lo fa!

A me faceva bene moralmente due volte: in primo luogo, perché quando si fa esercizio fisico le endorfine ci fanno sentire meglio, in tutti i sensi.

A me, però, faceva bene anche uscire, prendere la metropolitana, uscire a Quattro Giornate e fare la mia lezione di #pilates facendo quattro chiacchiere con le persone.

Questa foto risale a poco meno di un anno fa, quando sono iniziate le lezioni online. Ora, siamo ancora online 🙄
@corporemovementstudio mi manchi!
✨IO POSSO ASPETTARE✨ Impazienza e fretta sono ✨IO POSSO ASPETTARE✨
Impazienza e fretta sono pessime consigliere. Eppure l'impazienza è sempre stato un mio grande difetto. 

❣️Forse sono diventata "vecchia" o forse sono una viaggiatrice/ #travelblogger di serie B, ma voglio andare dove mi porta la suggestione e senza condizioni. 

🧘Ci sarà da aspettare? Aspetto, non ho fretta. 
Non ho una realtà soffocante da cui scappare a gambe levate.

🇮🇹 Grazie a Zeus, vivo in una regione e in un paese meravigliosi. Di questo sono consapevole tutti i giorni, non solo nelle occasioni in cui devo fare parte del coro e muoio dalla voglia di ottenere popolarità grazie a un libro.
🌿 BEVIAMOCI SU! 🌿 Beviamoci su, perché dell 🌿 BEVIAMOCI SU! 🌿
Beviamoci su, perché delle lamentazioni sono stufa da 12 mesi.

🍷Mi godo una Pasqua rilassante, in compagnia del mio vino preferito: l'Amarone di Valpolicella ❤️ - nelle Storie vi mostro la bottiglia.

🥧 Tra un po' sapremo se la mia prima pastiera - non classica, va detto - è venuta bene.

🌸💮 Per tutto il resto, che ogni giorno abbiate un'ottima ragione per rinascere!
✨ C'È MA NON SI ✨ Io dico che la storia del # ✨ C'È MA NON SI ✨
Io dico che la storia del #Molise che non esiste ha stufato.

Ha stufato almeno quanto tutti quei ritornelli che ci sentiamo dire, nel corso della vita:

- Ma sei sempre in giro? ~ Tempi belli di una volta!
- Sei troppo magra, mangia di più! ~ Non ingrasso, tiè!
- La vita non si impara dai libri! ~ All'università della Vita ti hanno detto che chi nasce s*****o, pure se ci metti il rum, non diventa babà?
- La filosofia è quella cosa con la quale e senza la quale si rimane tale e quale! ~ No, Maria: io esco!
- Si è sempre fatto così ~ Disse la 🐒, dall'alto della sua casa sull'albero.

E chissà quante altre cose vi sentite dire, nevvero? 

📌 Lago di Castel San Vincenzo ❤️
"Ogni amore procede dal vedere: l'amore intelligib "Ogni amore procede dal vedere: l'amore intelligibile dal vedere intelligibilmente; il sensibile dal vedere sensibilmente." ~ Giordano Bruno

Credo che non esista Amore in cui non ci sia un lucidissimo coinvolgimento dei sensi.
È l'equilibrio che dà armonia.

📌 E con un pensiero un po' filosofico, vi mostro il Lago di Telese: sensibilmente un piccolo idillio nel Beneventano 🤩
✨ Perdonate le spalle✨ Le pose "instagrammabil ✨ Perdonate le spalle✨
Le pose "instagrammabili" e io abbiamo una relazione complicata. E voi?

Banalmente, in alcuni atteggiamenti mi sento ridicola e allora mi assesto come più mi va, cioè come mi fa stare a mio agio. Infatti, non c'è foto peggiore se non quella in cui il disagio traspare dalla nostra faccia 😁

📌 Qui sono in Basilicata, presso i Laghi di Monticchio. In questa area vulcani, tanta acqua e tanti vino🍷

Ad ogni modo, è chiaro che di peripezie per IG non ne faccio. E, a dirla tutta, "instagrammabile" è terribile 😂
✨IL MIO PEGGIOR DIFETTO✨ Vi hanno mai chiesto ✨IL MIO PEGGIOR DIFETTO✨
Vi hanno mai chiesto qual è, secondo voi, il peggior difetto che possedete?

Rispondo sempre che il mio è la timidezza, che non è da confondersi con l'essere insicuri. 

La timidezza rende difficile l'approccio, ma se si è convinti di sé, delle proprie scelte e del proprio valore, si supera.

Forse noi "malati" di timidezza siamo solo amanti dell'effetto sorpresa 😃

E adesso, a voi la parola.
✨KEEP ON ROCKIN' IN A FUZZY WORLD✨ Cosa signi ✨KEEP ON ROCKIN' IN A FUZZY WORLD✨

Cosa significa "fuzzy"?
La parola possiede due accezioni: può significare "sfumato" oppure "vago".

Cos'è un Fuzzy World? Un mondo dove abbondano le sfumature, di ogni colore. È un mondo in cui ha più importanza leggere tra le righe, intendere il sottotesto, cogliere il non detto.

A me piace il Fuzzy World, ma talvolta ho la necessità di scegliere: bianco oppure nero. Accade nelle scelte importanti della vita, per i cambiamenti radicali, nelle relazioni. Soprattutto nei rapporti umani, ci sei o non ci sei, anche a distanza. 

Affetto e stima non vogliono sfumature.

📌Perissa, Santorini: dove il mondo è bianco come le case, azzurro come le acque, rosso come il tramonto.
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