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Cosa vedere a Genova dal Porto Antico a P.zza Santa Brigida

Genova è un melting pot di culture, profumi, colori ed emozioni. Per coglierne l’essenza, bisogna cimentarsi in una visita a piedi delle sue piazze e stradine.

Come speravo, ancora una volta ho il piacere di ospitare un racconto di Ilaria. Protagonista di oggi è Genova, di cui anch’io ti ho scritto un po’ di tempo fa in un post su cosa puoi visitare in un giorno. Alla città, infatti, mi è capitato di far visita due volte e solo nell’arco di una giornata. Invece puoi leggere nel precedente articolo sulle vacanze nelle Cinque Terre, Ilaria frequenta da anni la Liguria e ne conosce anche angoli nascosti, meno conosciuti. Mi fido di lei e la seguo per le strade di Genova. Seguici!

visitare genova a piedi: il bigo
Il Bigo.

Visitare Genova a piedi

Truogoli di Santa Brigida: che nome bizzarro, non vi pare? Eppure quante volte in questi ultimi diciassette anni ci sono passata davanti, ma solo da alcuni sono riuscita ad apprezzare il fascino di quell’angolo così particolare di Genova.
Genova, questa città così straordinaria, così capace di regalare emozioni uniche, un melting pot di culture, profumi, colori, emozioni. Più il tempo passa e più la amo. Più passa il tempo e più mi sembra di scorgerne l’essenza, scoprendo sempre qualcosa di sorprendente. Quando ho immortalato questo angolo ricco di storia, sono stati i colori e la sua morfologia a colpire i miei sensi.

I colori accesi che distinguono tipicamente la Liguria e queste abitazioni sovrapposte sembrano voler avere un accesso più rapido al cielo, mentre le vie anguste danno l’idea del voler sgattaiolare, fuggire verso qualcosa di inaccessibile. E poi ci sono i Truogoli.

Non sapevo assolutamente cosa fossero, ma poi documentandomi ho scoperto che erano i lavatoi pubblici di Santa Brigida, il monastero voluto il 24 marzo 1403, dall’arcivescovo di Genova Pileo de Marinis, che ne pose la prima pietra e a cui seguì poi la costruzione della Chiesa. Non mi sono mai addentrata giù nei vicoli che seguono la piazza, ma la mia immaginazione corre, come sempre succede quando visito Genova e mi ritrovo davanti a qualche angolo che non ho ancora avuto il piacere di scoprire.

cosa vedere a genova: palazzo ducale di genova
Palazzo Ducale di Genova.

Genova “la Superba” (”Superba ardeva di lumi… Genova… dal suo arco marmoreo di palazzi” – Giosuè Carducci) è una città imponente come il suo appellativo secolare ci suggerisce. Superba per me la è davvero, per la bellezza dei suoi palazzi, per la ricchezza dei suoi colori, per la varietà dei luoghi, nessuno mai uguale all’altro, ma potentemente insoliti e con peculiarità proprie. Ma in modo naturalmente contrapposto Genova è anche una città semplice da vivere: non esiste il pericolo di perdersi. La sua conformazione facilita chiunque la visiti: da un lato le montagne – i dolci Appennini – dall’altro il mare. Genova si estende così, per il lungo, da Ovest verso Est. E’ secondo quest’idea che ho sempre girato Genova a piedi, constatando, inizialmente con stupore, che qualunque strada prendessi, questa mi conduceva sempre al mare.

Genova immensa, estesa. Quando sei in basso, per dirla meglio, quando ti trovi nella zona di Porto Antico, nei pressi dell’Acquario, del Bigo o dei magazzini del Cotone, vicino al Museo Luzzati, ecco che da lì puoi scorgerne l’immensità.

È un’estensione di costruzioni accavallate, palazzi, case d’epoca circondate da giardini o da parchi. Tutto sembra un sormontarsi quasi soffocante eppure Genova respira libertà. E il suo respiro di libertà arriva dal mare. Io Genova la vedo così: un continuo alternarsi di “stretto” e “ampio”, dove ogni cosa in realtà non manca mai del proprio spazio, del proprio respiro e della propria identità, anche quando la morfologia sembra suggerire il contrario.

Piazza Truogoli di Santa Brigida

piazza truogoli di santa brigida
Piazza Truogoli di Santa Brigida.

Tutto questo mi fa tornare a Piazza Truogoli di Santa Brigida, più semplicemente Piazza Santa Brigida, anche se a me piace pronunciare questo sostantivo così dissonante, quasi duro e difficile, ai limiti di una lingua straniera che sembra somigliare a quella tedesca.
Riguardo lo scatto, pensando a come l’ho immaginato inizialmente e al suo risultato, desiderato e ottenuto. I colori ci sono, ma sembrano quasi sbiaditi, come consumati da una luce biancastra che contemporaneamente illumina. Eppure questo effetto che ho voluto conferire alla foto non è negativo. E’ semplicemente il tempo che passa. Piazza Truogoli di Santa Brigida l’ho vista così, come il perfetto incontro tra passato e presente. Un qualcosa di antico che ha ancora un cuore pulsante nel presente e trasmette emozioni lontane.
Mentre mi soffermo a guardare la foto mi sembra di essere lì, precisamente in quel luogo: è la potenza della fotografia e degli occhi di chi la osserva. Chissà quante storie di persone, dalle finestre dei piccoli grattacieli genovesi, quante storie ci potrebbero raccontare coloro che vivono lì: episodi di avventure personali e perché no, leggende, tramandate di padre in figlio, o di nonna in nipote, di generazione in generazione…

(foto di Ilaria Bo; foto d’anteprima di Bruna Athena)

2 commenti su “Cosa vedere a Genova dal Porto Antico a P.zza Santa Brigida”

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