Il silenzio della natura e la bellezza dell’opera di Giotto: Assisi è la città più spirituale d’Italia.
Credo che l’Umbria sia il connubio più riuscito in Italia di storia, arte e natura. Anche solo due giorni trascorsi in una città umbra ti restituiscono l’energia e la lucidità che la frenesia quotidiana ti ruba, spostando la tua attenzione verso falsi problemi, ansie e preoccupazioni. L'”incantesimo” ad Assisi riesce benissimo, tanto per le persone di fede che per coloro che non credono.
Durante il nostro breve soggiorno in Umbria ci sono stati degli imprevisti, di conseguenza dei cambiamenti di programma. Ma se tutto andasse sempre come previsto, ci si divertirebbe un po’ meno, non trovi?
Visita ad Assisi
San Francesco e Assisi
Nel momento attuale il mio modo di vedere il mondo è alquanto distante dalla visione che ne ha il Cristianesimo e amo sempre meno quelle manifestazioni di religiosità naturale che già prima mi risultavano indigeste. Nonostante questo, la figura di San Francesco continua a suscitare su di me un fascino particolare. Credo che dipenda dal suo amore aperto e manifesto verso tutte le creature della Terra. Il suo attaccamento alla e il rispetto della Natura è qualcosa che ai miei occhi sembra andare oltre il senso cristiano delle cose.
Naturalmente, la figura del Giullare di Dio deve comunque essere inquadrata in una cornice strettamente religiosa. L’esperienza di viaggio ad Assisi ruota attorno alla vita e alle opere del Santo quasi prevalentemente, ma resto dell’idea che anche una persona laica può fare una visita in questi luoghi, non per altro per ammirare le opere di Giotto e la bellezza dei paesaggi umbri. Almeno così succede a me: mi basta posare gli occhi sulle colline, sui boschi e sugli uliveti per sentirmi mentalmente più tranquilla e assumere la giusta distanza dalle cose, impedendo che le mie ansie abbiano il sopravvento. Detto questo, tutta Assisi e luoghi di San Francesco sono beni patrimonio dell’umanità protetti dall’UNESCO.
Cosa vedere ad Assisi
Ad Assisi siamo stati ad ottobre, mese francescano e di gente ce n’era, ma non quanto me ne aspettassi. L’ingresso ai siti più significativi della città sono stati abbastanza agevoli e la visita mi è sembrata tutt’altro che stressante, come accade nei posti molto frequentati. Questo per me è stata una benedizione! Se già nutro forte idiosincrasia verso la folla nei luoghi laici, pensa quanto mi sembri inopportuna nei luoghi considerati sacri.
La Basilica di San Francesco
Ammirare l’opera di Giotto nella Basilica di San Francesco è stato entusiasmante. Ho avuto l’occasione di visitare Padova e la Cappella degli Scrovegni, come anche la Basilica di Sant’Antonio, quindi conosco la mano di Giotto e quel cielo blu stellato che ogni volta mi toglie il fiato. Sia nella basilica superiore sia nella basilica inferiore non è possibile scattare foto, così non ne ho fatte. Vedo che in molti – anche travelblogger! – se ne fregano, ma a me piace essere rispettosa. E poi sai cosa c’è? Certe cose vanno viste di persona, perché le fotografie non rendono giustizia ad alcuni luoghi. Quindi sbrigati 😉
La Basilica di Santa Chiara
Prima che le spoglie di San Francesco venissero spostate nella basilica a lui dedicata, esse giacevano nella chiesa di San Giorgio. Alla morte di Santa Chiara, fu proprio attorno a San Giorgio che venne costruita la chiesa titola alla santa. La Basilica di Santa Chiara comprende anche l’antico protomonastero e custodisce l’originale Crocifisso di San Damiano. La storia racconta che nell’Eremo di San Damiano San Francesco abbia udito il Cristo parlare e ricevuto, poi, le stimmate. Attualmente il crocifisso è collocato nell’oratorio del Crocifisso.
La Porziuncola
Il Crocifisso di San Damiano chiese a Francesco di riparare la Porziuncola, la quale allora era solo una piccola chiesa isolata dal centro di Assisi, tra le selve. Divenne ben presto un luogo importante per la vicenda del santo: qui trovava spesso riparo, fondò l’Ordine dei Francescani, anche Santa Chiara vi si rifugiò, fuggendo dalla sua famiglia, e sempre qui venne concesso il Perdono d’Assisi – un’indulgenza plenaria qui valida tutto l’anno ed estesa ad ogni sito francescano tra il 1 e il 2 agosto. La chiesetta è stata poi del tutto inglobata nel complesso di Santa Maria degli Angeli, che noi abbiamo raggiunto in auto, ma è raggiungibile percorrendo a piedi un sentiero tra immerso nel bel verde di Assisi.
L’Eremo di San Damiano
Anche l’Eremo di San Damiano è un sito francescano importante. Come ti ho accennato poco sopra, originariamente qui si trovava il crocifisso che parlò al santo, il quale compose il Cantico delle Creature in questo luogo ameno. L’eremo si raggiunge a piedi, attraversando gli uliveti: una passeggiata bellissima, a parer mio! Il posto è davvero silenzioso; Santa Chiara vi fondò il suo ordine claustrale e compì alcuni miracoli, tra i quali la cacciata dei Saraceni che assediavano Assisi. Il chiostro interno è piccolo, ma davvero grazioso: una delle cose più belle viste in città.
Assisi, cosa vedere nei dintorni
Come ti dicevo all’inizio di questo post, la nostra permanenza ad Assisi ha visto alcuni cambiamenti di programma. Avremmo dovuto concentrare la visita ai siti francescani in meno tempo e dedicare qualche ora ad altre località umbre, sulla via del ritorno. L’idea era di fermarsi a Spoleto oppure alla Cascata delle Marmore, ma il tempo materiale non c’è stato. Siamo riusciti, invece, a trascorrere una serata a Spello. La cittadina è molto piccola, tenuta benissimo, sicuramente molto ricca. Di giorno è anche più bella, perché una sua caratteristica sono le piccole stradine colme di vasi con i fiori. Insomma, è un altro piccolo gioiello umbro. Se vuoi trascorrervi la serata per cenare, ti consiglio di prenotare un posto quanto prima: le strade ti sembrano deserte, ma i locali in realtà sono pieni e le cucine chiudono presto.
Dove dormire: il Monastero di Sant’Anna a Bastia Umbra
Arriviamo finalmente alla ragione principale delle nostre variazioni di programma. Diversamente dal solito, abbiamo prenotato una notte in un agriturismo di Assisi tramite Groupon. Dopo aver anche contattato almeno una settimana prima la struttura, specificando i nostri nomi, il giorno di arrivo e il numero totale di persone, quando siamo arrivati ad Assisi ci siamo sentiti dire che non esisteva alcuna prenotazione a nostro nome. È stato inutile insistere con l’albergatore, il quale sosteneva di avere tutte le camere occupate e che si è ben presto lavato le mani della faccenda. Nel giorno di sabato, inesistente il servizio assistenza di Groupon. Morale della favola, non avevamo più un posto dove trascorrere la notte. Cercando su Booking, abbiamo trovato pochi posti disponibili in hotel e b&b piuttosto cari.
Per fortuna, avevamo un’alternativa: il Monastero di Sant’Anna di Bastia Umbra. Ad onor del vero, qui saremmo dovuti comunque passare per salutare una nostra amica, Suor Miriam. Chiedi e ti sarà dato: le suore ci hanno offerto la loro ospitalità. Abbiamo quindi trascorso la notte lì e l’indomani mattina mattina abbiamo dedicato un po’ di tempo a chiacchierare con Suor Miriam. Ce la siamo presa con molta calma e ci è stato bene così.
Ad ogni modo, nel monastero le cose funzionano in questo modo: chiedi disponibilità di una sistemazione e lasci un’offerta a tuo piacere. Se desideri la colazione, sono le suore che te la portano e puoi stare con loro anche durante gli altri pasti. Puoi partecipare alle varie attività che si svolgono nel monastero, pure lavorare all’orto. Sei libero di entrare e di uscire in modo del tutto autonomo e indipendente. Ti consiglio di prendere in considerazione il Monastero di Sant’Anna se cerchi un posto in cui dormire essenziale, ma decoroso, senza troppe pretese. Per quel che riguarda gli spostamenti, non so se esistano autobus o navette per raggiungere Assisi, ma sicuramente è più comodo muoversi in auto.
A proposito di auto, il nostro viaggio di ritorno è stato lunghissimo. Causa? Il traffico, naturalmente. Avevamo previsto di essere a Napoli al massimo per le 21, siamo arrivati alle 24. Be’, è il rischio del gioco 😉
A presto!