Hai presente quando una meta ti sembra troppo distante dalle tue possibilità e poi, invece, ti trovi con un biglietto in mano e sei pronto a partire? Con Londra è stato così e ci siamo ritrovati a percorrere le sue strade sotto un cielo limpidissimo e un sole cocente: sembrava estate. E oggi sono qui per raccontarti cosa vedere a Londra in 3 giorni intensissimi.
Cosa vedere a Londra:
Londra, cosa vedere in 3 giorni
Spero che tu non creda di poter fare tutto il possibile in n weekend: ti sbagli di grosso! Prima della partenza abbiamo attentamente selezionato i siti da visitare, in base alle nostre preferenze e i desideri più impellenti. Il nostro viaggio a Londra in 3 giorni è stato molto intenso: abbiamo visitato siti di valore storico e culturale, i mercati, i quartieri più popolati e amati per vivere la città. In realtà abbiamo rinunciato a tante cose, ma ciò non mi ha disturbato tanto: sono rientrata a casa con la voglia di tornare ancora e con nuovi desideri.
In ogni caso, definire a grandi linee l’itinerario non è stato poi così difficile. A Londra con la tube e gli autobus ci si sposta con grande velocità e, guardando con attenzione la mappa, ci si rende conto che buona parte delle attrazioni maggiori rientra in una grande area ad “anello”. Muoverci con i mezzi pubblici per noi è stato essenziale, ma per maggiori dettagli su come spostarsi, dove dormire e mangiare ti rimando al mio articolo sui consigli per un viaggio a Londra.
Primo giorno a Londra: il Tower Bridge e Westminster, Piccadilly Circus e Soho
Siamo partiti di mattina da Napoli, con Easyjet. Per ora di pranzo eravamo a Londra, per cui il nostro giro è iniziato nelle prime ore del pomeriggio. Abbiamo deciso di dirigerci in metropolitana verso il Tower Bridge. Siamo stati davvero fortunati, perché in quei giorni in città era di fatto arrivata l’estate e mai mi sarei aspettata di trovare un cielo tanto azzurro.
Per nulla inaspettata era la gran folla che camminava con noi lungo il ponte, dove un simpatico ragazzo s’è offerto volontario per fare una foto con me, con il beneplacito e il divertimento anche del moroso. Abbiamo goduto del panorama dall’altra sponda del Tamigi, dove già si respirava quell’aria allegra e spensierata del venerdì sera. Poi ci siamo diretti a Westminster, che non abbiamo avuto modo di visitare all’interno (e me ne rammarico!), dove siamo stati fermati da un gruppo di preghiera di giovani, al seguito di una ragazza che abbiamo scoperto essere sarda. Be’, il mondo è piccolo 😉
Poiché a pranzo avevamo mangiato giusto un tramezzino, da Westminster ci siamo mossi verso Piccadilly Circus. Qui mi è piaciuto tanto e non me l’aspettavo. Di solito diffido dei luoghi con grandi insegne pubblicitarie luminose, perché mi sanno di finto, ma nonostante questo l’atmosfera di Piccadilly mi ha conquistata. In piazza un artista di strada si esibiva suonando e cantando, e in tantissimi lo ascoltavano. Un gran numero di persone entrava e usciva dai cinema e dai teatri, tanto che al rientro nella tube s’era creato un vero e proprio gorgo (e io sono andata un po’ nel panico, lo ammetto).
Ci siamo allungati verso Soho per cenare, ma abbiamo avuto un moto di disperazione: erano solo le 21 e molti locali avevano chiuso già le cucine. Purtroppo è quel che accade spesso a noi napoletani, perché siamo abituati a mangiare tardi e non ci viene in mente di andare al ristorante alle 19! Tutto bene quel che finisce bene, comunque, perché abbiamo trovato un pub con la cucina ancora funzionante e finalmente ci siamo goduti un pasto come si deve.
Londra, secondo giorno: British Museum, Camden Town, Regent’s Park e South Bank
Il nostro secondo giorno a Londra è stato intensissimo, perché ha concentrato tutti i nostri desideri “pressanti” su Londra. La nostra prima tappa è stato il British Museum, che ci ha preso tutta la mattinata. Poiché a me piace tantissimo tutto quel che riguarda il mondo antico, civiltà greca, egiziana e persiana in particolare, la visita al museo è stata davvero entusiasmante per me. E quando penso che l’ingresso al sito è gratuito, quasi mi commuovo. Se anche tu hai voglia di visitare il British Museum, considera che ti ci vorranno più di 3 ore almeno per vedere tutto.
Dopo pranzo, il nostro itinerario londinese ci portava a Camden Town. Ero tanto curiosa di vedere il quartiere e invece ne sono stata piuttosto delusa. A parte il fatto che stavo per essere investita senza pietà a causa della gran confusione, i mercatini vintage non mi pareva che avessero nulla di così particolare da giustificare una ricerca specifica. Speravo di trovare qualcosa di mai visto prima, poi ho capito che ciò non sarebbe stato.
Forse ero troppo carica di aspettative? Ci siamo invece pentiti di aver mangiato solo per comodità al museo, quando a Camden avremmo potuto spendere davvero poco e nutrirci di vero cibo di strada di ogni parte del mondo. Un angolo che ho trovato davvero carino è Camden Lock, da cui fluiscono i canali del Regent, che poi conducono verso la Little Venice londinese e si immettono nel Regent’s Park.
Il Regent’s Park è stato la terza tappa del nostro secondo giorno a Londra. A me è piaciuto tantissimo ed è stato davvero un peccato non aver avuto più tempo per godercelo. È costume dei londinesi trascorrere qualche ora nei parchi, quando il clima lo permette. Grazie all’estate precoce di quei giorni, il parco era molto vivace: i ragazzi prendevano il sole sui prati, sulle sdraio a noleggio o solcavano le acque del fiume su barchette e pedalò, i bambini giocavano con i propri genitori. Ho preferito di gran lunga passeggiare nel parco che mescolarmi nella confusione di Camden, a dirla tutta. Quando tornerò a Londra darò più spazio ai luoghi verdi della città, poco ma sicuro. Nel parco un signore indiano ci ha chiesto se f
La serata l’abbiamo trascorsa in compagnia di Flavia In Giro con Fluppa e alcuni suoi amici. Con lei siamo stati a South Bank, un’altra zona di Londra in cui ho trascorso qualche ora con molto piacere. Si trova sull’altra sponda del Tamigi rispetto alla City of Westminster, si raggiunge con la tube uscendo a Waterloo e in 5 minuti di camminata. Qui si trovano mercatini di libri – ti lascio immaginare i miei occhi a cuoricino! -, chioschi in cui mangiare cibo etnico e non, lounge bar e ristoranti. Offre ampia scelta e m’è piaciuto per questo, è il luogo in cui mi piacerebbe trascorrere una serata in compagnia degli amici sorseggiando una birra, in un clima molto rilassato. C’è comunque un gran bel via vai, ma nulla di paragonabile a Camden Town o a Piccadilly. Ad ogni modo, grazie Flavia per averci dato l’occasione di venire a South Bank!
Terzo giorno: il Globe Theatre, St.Paul’s Cathedral e Covent Garden
In verità, sull’altra sponda del Tamigi ci siamo stati anche il giorno dopo. Come ho accennato all’inizio del racconto di viaggio, visitare il Globe Theatre era un grande desiderio di Mr. S. Il teatro ha consegnato Shakespeare alla storia della letteratura e la sua visita dura circa 1 ora, costa 15£ e ti consiglio di prenotarla in anticipo. Il teatro è piccolo, ma ciò non toglie nulla alla sua particolarità, anzi. L’impianto originale è stato riprodotto in seguito al grande incendio di Londra del XVII secolo e oggi il teatro si presenta più o meno come doveva essere proprio in epoca elisabettiana. La visita al sito è sempre guidata – in English, of course! -, per cui ascolta attentamente per non perdere le spiegazioni.
Dal Globe, attraversando un ponte, siamo arrivati a St. Paul Cathedral che non mi ha entusiasmata più di tanto, anche se non volevo perdermi la visione del cupolone. Da St. Paul, con il bus abbiamo raggiunto Covent Garden. Ah sì, questi mercatini mi sono piaciuti molto di più! Non ho acquistato nulla, alla fin fine, ma ho visto cose diverse e più carine di Camden Town, per parlare poi delle pasticcerie! Mi piacerebbe tornar qui ed esplorare meglio i mercati, con più calma.
Il nostro itinerario a Londra di 3 giorni si sarebbe dovuto concludere a Buckingham Palace, per il cambio della guardia, ma…non sapevamo che quella domenica c’era la maratona di Londra! Abbiamo trovato le strade principali del centro interdette ad auto e pedoni, quindi tanto Buckingham Palace quanto Westminster erano irraggiungibili. Ecco perché non abbiamo visitato l’abbazia né visto nemmeno l’ombra di una guardia inglese. In compenso, abbiamo potuto vedere con quanto entusiasmo i londinesi vivono la maratona e pure è stata una cosa bella, anche se non rientrava nei nostri programmi di assistervi. Vorrà dire che sarà per la prossima volta, perché sono sicura che ci sarà per Londra.
E tu ci sei stato? Cosa ti ha colpito di questa immensa e multiculturale città? E se ancora non hai intrapreso questo viaggio, cosa ti piacerebbe assolutamente vedere? Commenta qui sotto se vuoi oppure scrivimi a brunik.poisonATgmail.com
Con me sfondi una porta aperta con Londra, perché la amo al punto che ci andrei anche solo in giornata, pur di respirare un po’ di quell’aria 😉 Tre giorni non saranno molti, ma come dici tu così avrete un motivo per tornare. Comunque dopo tante volte a Londra, ci sono sempre dei quartieri o delle cose che non ho ancora visto: per esempio non sono mai salita sullo Shard per un motivo o per l’altro e sarei molto curiosa di vedere Londra dall’alto.
In un certo senso mi fa piacere leggere che Camden Town non ti abbia colpita più di tanto perché pensavo di essere l’unica a pensarla così (e non osavo ammetterlo!). A parte il primo paio di DocMartens comprate secoli fa, poi non ho mai trovato niente di particolare che mi ispirasse.
Grazie per avermi riportato a Londra con la fantasia
Ciao Silvia, sono contenta di averti riportata in una città che ami! Camden mi ha proprio delusa, mentre mi è piaciuto molto il Regent’s, ecco perché vorrei dare, la prossima volta, più spazio ai luoghi verdi della città. Tuttavia, vorrei dare anche maggiore spazio al cibo!
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