Gli arguti e umoristici articoli di Jorge Ibargüengoitia raccolti in Messico istruzioni per l’uso, per Edizioni Sur.
Oggi ti parlo di un libro il cui titolo mi ha attirata subito: Messico istruzioni per l’uso. Pubblicato da Edizioni Sur e curato da Francesca Lazzarato, il libro raccoglie alcuni scritti di Jorge Ibargüengoitia. Con acume e sottilissima intelligenza, l’autore messicano racconta il suo multisfaccettato paese natale attraverso riflessioni, brevi narrazioni e aneddoti.
Jorge Ibargüengoitia
“La verità è che più sono arrabbiato col mio paese e più lontano vado, più mi sento messicano.”
Il quinto rigo del primo brano di Messico istruzioni per l’uso, si apre così: per me è stato subito un sorriso a 32 denti. Ad onor del vero, suddetta manifesta di apprezzamento mi ha accompagnata più o meno per tutte le 250 pagine del libro. Jorge Ibargüengoitia appartiene a quella specie rara di scrittori che esamina una realtà di fatto e la soppesa, riesce a coglierla nella sua essenza e poi a raccontarla con tono umoristico.
Ci tengo a sottolineare che ho parlato di umorismo, non di sarcasmo: la differenza tra i due modi d’espressione può sembrare sottile, invece è profondissima. Quando a proposito di Jorge Ibargüengoitia parlo di umorismo, mi riferisco alla sua accezione pirandelliana: apparentemente finalizzato a suscitare il riso, l’umorismo svela l’aspetto comico delle cose allo scopo di portare il lettore a riflettere su di esse.
Adesso sono entrata nel circolo virtuoso: dovrò andare alla ricerca delle altre opere dell’autore messicano.
Messico istruzioni per l’uso
Lungi dall’essere una guida di viaggio, Messico istruzioni per l’uso è una raccolta di articoli scritti da Jorge Ibargüengoitia nel corso della propria esperienza giornalistica. Per sapere di più sulla sua carriera e sulla genesi di questi scritti, ti invito a leggere la prefazione della curatrice. I pezzi a loro modo delineano ugualmente un percorso di viaggio (di conoscenza) di una mentalità, più che di luoghi. E la mentalità degli abitanti di un paese è cultura: protagoniste dei racconti dell’autore sono le persone che hanno reso il Messico quello che è. Gli articoli risalgono agli anni ’70 e ’80 e non posso dire in cosa il Messico di oggi sia diverso. Una cosa per me è più che sicura: ho riso, tanto, e come un’idiota in metropolitana. Il punto è che ogni volta che ho riso tanto del Messico, in verità non facevo altro che ridere dell’Italia.
Mi spiego meglio, a scanso di equivoci: non faccio parte di quel gruppo di persone secondo le quali per l’Italia non c’è nulla da fare, per le quali l’erba del vicino (l’Europa) è al 100% più verde. D’altro canto, non faccio nemmeno parte di coloro per i quali “L’Italia è il paese più bello del mondo” è uno stile di vita. Penso pure che l’Italia sia splendida, ma questo mi permette comunque di vederne ogni stortura. La verità è che più sono arrabbiata con il mio paese e più mi capita di andare lontano, più mi sento italiana – la cosa è più o meno piacevole a seconda dei casi.
Jorge Ibargüengoitia racconta umoristicamente la realtà dei messicani: sono guidatori da strapazzo, non cantano e non suonano (per restare nel luogo comune) quando dovrebbero farlo, hanno un apparato burocratico che funziona in modo lento e inefficiente, sempre che non si alzi la voce o si trovi una raccomandazione.
Il Messico di Jorge Ibargüengoitia è fatto da persone convinte di essere perfette così come sono, che vivono in un paese che meglio di così non ne trovi, eppure si lamentano dello stato delle cose. Naturalmente, suddette persone non muovono un dito per contribuire al cambiamento, perché dovrà pensarci l’eroe di turno – l’Homo Politicus; l’espressione è mia. In altre parole, i messicani sono italiani – o gli italiani sono messicani?
“A farmi davvero paura, però, non sono gli scafandri né i rapinatori, ma le reclute della polizia, piazzate agli angoli di strada nei giorni della paga quindicinale, che <<fanno casino>>, litigano tra loro e giocano a <<ti prendo il fucile>>.*
Benché non abbia mai messo piede in Messico in vita mia, la lettura di Messico istruzioni per l’uso non è stata affatto straniante, anzi. Mi è sembrato di essere a casa, ed è merito di un paese che ha gli stessi difetti del mio, ma anche soprattutto dello stile raffinato di Jorge Ibargüengoitia che, privo di saccenteria, mi ha divertita e mi ha fatto pensare molto.
A presto!
*da Rapine in banca – Protezione dei pesos
Mi trovo d’accordo con tutto quello che hai scritto, proprio riportando tutto al nostro paese. E’ il paese con più siti UNESCO al mondo, ma non facciamo davvero niente per meritarli. E ora vado a comprare Messico: istruzioni per l’uso. 😉
Poi mi dirai se ti è piaciuto quanto è piaciuto a me!
Un’ottima recensione, mi ispira questo libro! E hai ragione sull’Italia, ha i suoi difetti ma anche tanti pregi, bisogna imparare a conviverci e fare nel nostro piccolo dei passi per migliorarla!
Nel mio piccolo, infatti, per lo meno ci provo; però sono allergica alle lamentazioni ahahah
Il Messico è nella mia lista di destinazioni da un bel po’ di tempo! Spero di riuscire a realizzarlo presto
Il mio moroso ci va per lavoro una volta l’anno; prima o poi mi accodo ahahah
Che titolo interessante! Ho iniziato a divorare libri in spagnolo, soprattutto scrittori sudamericani, mi piace il suono di questa lingua. Credo che potrei allargare i miei confini e arrivare in Messico!
Sto studiando lo spagnolo più che altro per scriverlo, ma più in là mi piacerebbe poter leggere un libro di letteratura sudamericana in lingua.
Questo romanzo è una vera chicca e super attuale! Mi sa proprio che lo aggiungerò alla mia lista dei desideri letterari.
Mi fa piacere, ma tengo a precisare che non è un romanzo, bensì una raccolta di articoli.
Bellissima recensione, ho in mente il Messico da un po’ di tempo… ho viaggiato con la mente!
Sono sempre alla ricerca di nuovi libri, e questo sembra molto interessante! In effetti la cultura messicana mi ha sempre affascinata, però non ho ancora letto un libro a riguardo. Grazie del consiglio 🙂