Visita al Castello Baronale di Maenza: Social Girls e Igerslatina tra borghi e polenta
Eccomi tornata, questa volta per portarti con me in un piccolo centro della provincia di Latina. Come ti ho accennato nel racconto dell’evento Social Girls – Rosa Digitale con Cosedabionda, la nostra avventura nel Lazio si è conclusa assieme alla community di Igerslatina, con cui abbiamo fatto visita al Castello Baronale di Maenza.
Scopriamo Maenza:
Maenza, borgo medievale tra i Monti Lepini
Maenza si trova sulla cima di una collinetta, tra i Monti Lepini. Ci ha accolti, in un giorno di gennaio, in un mare di foschia. Sostando nel punto più panoramico del paese, ammiri un paesaggio dalle mille sfumature di verde: colline, campagne e le vette più elevate dei Monti Lepinini, cioè il Monte Gemma e il Monte Sentinella. Pare che nei giorni di bel tempo si possano intravedere il mare e alcune delle isole pontine – Ponza, Zannone e Palmarola. Come dicevo, quel giorno Maenza e la campagna circostante erano avvolte nella foschia, ma non aveva importanza: era tutto molto suggestivo ugualmente.
Il luogo panoramico che ti ho descritto è la Loggia dei Mercanti, nei pressi di Porta Maggiore. Di fatto, la Loggia dei Mercanti è una piccola piazza coperta, un ricovero per chi non faceva in tempo a entrare nel borgo, prima della chiusura delle porte. Questo spazio poi ha ospitato anche il mercato, così eccone spiegato il nome.
Dalla Loggia dei Mercanti e da Porta Maggiore, è iniziato il nostro giro turistico per Maenza. Le origini del centro sono antiche: vi si insediarono, dapprima, la popolazione di Privernum, i Volsci e infine i Romani. Premesso ciò, il patrimonio storico che Maenza conserva ancora oggi è perlopiù di epoca medievale.
Adoro i borghi, perché hanno strade strette e lastricate di pietra grezza, che ti conducono quasi sempre verso lo stesso punto. Non te ne accorgi subito, perché all’inizio ti sembra tutto un groviglio di salite, discese e scalette. Percorri il dedalo ora chiamando a te un gattino, ora immortalando nei tuoi scatti quei dettagli deliziosi che fanno belli i borghi medievali: fiori, piante, porte, panni stessi ad asciugare.
Tutti insieme, abbiamo fatto tappa ad alcuni dei luoghi di maggior interesse del paese. Prima di tutto, Piazza di Bouffémont, che porta il nome della città francese gemellata con Maenza. La piazza sembra quasi un anfiteatro, così viene scelta spesso per feste ed eventi. È stata protagonista di fatti accaduti durante il Secondo conflitto mondiale, e non c’è da stupirsene: tutto il Lazio meridionale è stato pesantemente coinvolto negli scontri bellici.
Proseguendo oltre, siamo arrivati a Piazza del Duomo, dove si trova la Chiesa di Santa Maria Assunta in Cielo. La facciata è neoclassica, con colonne, e sul frontone è esposto lo stemma della famiglia dei Pecci. Maenza, infatti, è stata spesso al centro delle vicende delle più prestigiose case nobiliari del Lazio. Furono i Conti di Ceccano, infatti, a volere l’ampliamento e l’adeguamento a palazzo del Castello Baronale.
Il Castello Baronale di Maenza
L’ultima nostra tappa è stata la visita al Castello Baronale. Come ti ho accennato, il suo completamento è avvenuto per volere dei Conti d Ceccano, nel Cinquecento. Prima di allora il castello era una semplice torre di vedetta; Maenza, sulla collina, doveva trovarsi in una buona posizione per tenere d’occhio l’intera area circostante.
Nel castello fu ospitato San Tommaso d’Aquino, negli appartamenti del terzo piano. L’Aquinate era solo di passaggio: il suo viaggio sarebbe terminato a Lione, città in cui era stato indetto un Concilio Ecumenico. Pare che nel Castello Baronale di Maenza, San Tommaso abbia fatto il suo primo miracolo.
Chissà! Cosa ben più certa e documentabile è che qui ci siamo dati volentieri a vino e polenta! Abbiamo pranzato nella grande sala del piano superiore, provando i prodotti tipici di questa zona della regione. Dire che non sapevo mica che la polenta si mangiasse anche al di sotto di Roma: proprio vero che ogni viaggio ti insegna qualcosa di nuovo!
Con la polentata s’è conclusa la nostra parentesi in quel di Latina e dintorni. Sono tornata a casa entusiasta per l’evento con le ragazze, ma anche con una grande voglia di ritornare nel basso Lazio. Mi piacerebbe visitare i giardini di Ninfa, tornare nella città di mia nonna, Gaeta, visitare Sperlonga e le isole ponziane. Sono ottimista: prima o poi vedrò tutto! A presto,
Bruna
Molto belli i posti che hai visitato e poi la polenta finale è la vera chicca !! ;D
Purtroppo non ne posso mangiare molta, m’è dispiaciuto! Come ho scritto, devo tornare nel basso Lazio: c’è un legame affettivo forte.