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Il curriculum del lettore: i libri più significativi per me (fino ad ora)

Ciao lettore! Oggi ti porto a fare un piccolo viaggio attraverso il mio “curriculum letturae”. Il post nasce dall’iniziativa di Paroleombra, che ci ha parlato delle sue letture più significative, a partire dall’infanzia.

libri letti

Credo di averlo scritto tante altre volte: non ricordo quando ho iniziato a leggere. Ricordo solo che sapevo già farlo piuttosto bene quando ho iniziato la prima elementare e che i primi libri che ho letto, in realtà, non erano affatto per bambini ma poi ho iniziato a leggere anche quelli. Per non rendere questo post troppo noioso, ho deciso di dividerlo in tre volte: libri d’infanzia, libri dell’adolescenza, libri della giovinezza.

Cominciamo quindi con i libri che ho letto da bambina:

  1. Piccole donne e Piccole donne crescono: e vabbé, diciamo che nel CV della lettrice i romanzi di Mary Louise Alcott è un po’ l’equivalente delle voce “Lingua italiana: MADRELINGUA”. Con questo voglio dire che penso che la stragrande maggioranza di noi lettrici – lettori non so – c’è senza dubbio uno di questi due libri nei ricordi d’infanzia. Il mio preferito tra i due è indiscutibilmente Piccole donne crescono: attraverso questo romanzo ho capito di essere a mio modo ribelle, un “maschiaccio”. Piccole donne cresconoGià, tra le quattro sorelle March la mia preferita è sempre stata l’impetuosa Jo: poco incline ad assumere i consueti comportamenti femminili, non può staccarsi dai suoi libri e dalla scrittura, s’innamora di un filosofo tedesco, lo sposa e con lui forma una splendida famiglia. No comment 😉
  2. Odissea: l’ho scritto tante volte anche questo: il protetto di Atena è Ulisse, come non potrebbe essere l’Odissea il mio poema epico preferito? Se Ulisse esistesse ne sarei perdutamente innamorata: forte, coraggioso e, assieme, uomo di straordinaria intelligenza, Ulisse incarna l’amore per il viaggio e per la scoperta. scoprire Con l’Odissea ho capito che mi appartiene l’irrefrenabile pulsione a conoscere sempre di più, percorrendo le vie del sapere, di terra o di mare.
  3. I tre moschettieri: Alexandre Dumas sarà anche il “bestseller” ottocentesco, ma a me i suoi romanzi sono sempre piaciuti davvero tanto e il primo che ho letto è stato propri quello dei moschettieri. Amo queste storie perché sono il giusto mix di storia, romanticismo e drammaticità. Leggendo I tre moschettieri ho compreso di essere comunque femminile nel mio gusto, di preferire talvolta letture che mi fanno sognare ad occhi aperti.
  1. La storia infinita: il romanzo di Michael Ende è il primo Fantasy che ho letto e che scrivo con la lettera maiuscola perché è un bellissimo libro di questo genere. Purtroppo non lo ricordo molto nei dettagli, sarà uno di quelli che rileggerò volentieri. Grazie alla lettura de La storia infinita ho compreso di non poter rinunciare alla fantasia. Senza la mia forza immaginativa mi sentirei vuota, snaturata.

Bene, credo che con questi libri il curriculum letturae per quanto riguarda l’infanzia sia abbastanza ricco. Quali sono i libri che sono stati più significativi nella tua infanzia? Sono curiosa di conoscerli! Alla prossima,

Bruna Athena

15 commenti su “Il curriculum del lettore: i libri più significativi per me (fino ad ora)”

  1. Tra i libri della mia infanzia cito quelli della Salani e soprattutto quelli del Battello a vapore. In particolare di quest’ultima collana ricordo che adoravo un libro che si chiamava Gasparone e lo zibibbo.
    De Il battello a vapore mi piacevano soprattutto i libri per i più piccoli; i libri per lettori un po’ più grandicelli tendevano ad essere troppo crudi e deprimenti. Comunque, a distanza di oltre 10 anni ricordo perfettamente la trama di molti libri de Il battello a vapore, e il fatto che mi siano rimasti così impressi la dice lunga sulla loro qualità.

  2. All’inizio Pinocchio, Biancaneve, Cenerentola, Pollicino… e tanti altri classici dell’infanzia. Poi anche Piccole donne (inutile dire che Jo era anche la mia preferita). L’Iliade e l’Odissea li ho letti (e amati)all’inizio dell’adolescenza, non prima.

      1. Allora preferisci Ulisse ad Achille 😉 A me quest’ultimo non dispiace, non solo per forza fisica e coraggio ma anche per l’importanza che attribuisce all’onore, al rispetto, all’amicizia. Anche i suoi famosi eccessi di collera erano in gran parte giustificati, visto che fu costretto a subire torti, soprusi e perdite dolorose. Dopo la morte dell’amico Patroclo, che in battaglia aveva preso le sue veci, scatenò tutta la sua furia… riuscissi ad averne un po’ anch’io, quando serve, non sarebbe male 😀

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