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Diario di viaggio in Cilento: mare, antichi borghi e baite

Diario di viaggio in Cilento: da Palinuro a San Severino, tra mare cristallino, borghi medievali e ottimo cibo.

Eccomi con un nuovo diario di viaggio in Cilento! Dopo la piccola parentesi di Paestum, le mie fugaci vacanze in Campania mi hanno portata a Palinuro e San Severino di Centola. Sono state due giornate, più o meno, ma in un solo giorno abbiamo concentrato tutto il meglio e che una vacanza in Cilento può offrire. Siamo tornati in una delle più belle spiagge di Palinuro, esplorato un antico borgo e cenato divinamente a 1000 metri sul livello del mare. Sei pronto a leggere questo breve racconto di un viaggio in Cilento?

Arrivare e pernottare in Cilento

Arrivare in Cilento, in piena estate, può essere un’impresa titanica. Dipende da quanto traffico becchi dalle parti di Battipaglia e Paestum, da quanto devi continuare a scendere giù. Se conosci qualche alternativa un po’ di traffico lo eviti, tuttavia bisogna considerare almeno 3 ore di viaggio per giungere dalle parti di Palinuro se ti muovi da Napoli. Pensa, nell’arco dello stesso numero di ore arriveremmo a Pescara o ben oltre Viterbo. Ma vabbé!

Noi siamo partiti di venerdì, nel tardo pomeriggio. Non appena Mr. S ha finito di lavorare, è passato a prendermi per iniziare il lungo viaggio verso il Cilento. Tutto è andato liscio, fino a quando non siamo giunti nei pressi di Agropoli. La città è molto carina e vivace; si adatta alle comitive di giovani e alle famiglie: ovvio che di venerdì sera ci fosse un bel po’ di movida!

Il moroso aveva prenotato la nostra sistemazione, nella convinzione che fosse un appartamento. Ne ero convinta anche io, ovviamente. Siamo rimasti delusi! Il nostro alloggio era proprio a San Severino, frazione di Centola – anche Palinuro è frazione del comune di Centola. San Severino è conosciuto per il suo borgo medievale arroccato, che si scorge attraversando la strada che conduce al mare.

viaggio in cilento san severino centola

Tornando a noi, la delusione è stata quella di non trovarci in un appartamento, bensì in una camera di hotel decisamente spartana, direi da 2 stelle e non di più. Pernottare in Cilento in estate ha un certo costo, ma credo che alla stessa somma pagata per la nostra stanza spartan style avremmo potuto trovare anche di meglio.

Avevo previsto che non saremmo arrivati a destinazione prima delle 22, a ragione. Avevamo preparato e portato con noi una cena fredda, ma non avevamo né bicchieri né posate – per fortuna avevo le forchettine di plastica. Avevamo un grosso frigo in comune – con nessuno, di fatto, perché eravamo soli – in cui tenere l’acqua e lo yogurt per fare colazione. Non avevamo i fornelli. Sai cosa vuol dire per me niente fornelli e niente servizio di colazione? Niente caffè appena svegli! Significa che devi alzarti, vestirti e uscire per bere un caffè, chissà di quale qualità! Cribbio! Ci siamo alquanto irritati, perché per la cifra spesa non avevamo quasi nulla, nemmeno la biancheria da bagno e i saponi, che abbiamo dovuto richiedere. La nostra location era inaspettatamente essenziale, tra il nulla di nulla di San Severino. Tanta tranquillità, ma si poteva stare meglio. Pazienza!

Al mare a Palinuro: le spiagge delle saline

Il sabato lo abbiamo dedicato a tutte le cose migliori che le vacanze in Cilento possono offrirti: il mare splendido, i borghi e il buon cibo. Di mattina presto ci dirigiamo al nostro lido di Palinuro preferito, il Mijeo. Questo lido si trova nella zona delle saline, dove ci sono tanti stabilimenti e strutture ricettive. Palinuro è la frazione sul mare di Centola, dove la vita scorre tranquilla e il mare è bellissimo, pulito e cristallino. La ricchezza del luogo è senza dubbio la natura: puoi visitare l’arco naturale, Capo Palinuro, la grotta azzurra. Io non ne ho mai avuto occasione, perché le gite per visitare i dintorni sono organizzate e rispettano orari particolari, ma confido sul fatto che prima o poi riuscirò a visitare meglio il posto! Palinuro prende il nome da un personaggio dell’Eneide, il nocchiero della flotta di Enea. Ricorda: il Cilento è natura, ma anche mito e storia.

spiagge alle saline di palinuro cilento

Ad ogni modo, Mr. S ed io siamo affezionati al lido Mijeo perché è piuttosto economico, il mare è una piscina e la spiaggia è a dir poco spettacolare. Fino al luglio, con 18 euro in due hai parcheggio privato, ombrellone e due lettini; da agosto hai gli stessi servizi a 25 euro.

Il Mijeo è davvero grazioso, frequentato da persone tranquille: coppie di giovani, coppie con bambini stranamente molto educati, piccole comitive di over 40. La platea è varia, ma senza dubbio costituita da quelle persone discrete e per bene che ti fanno stare in spiaggia nella pace dei sensi. Per quel che riguarda me, preferisco così e soprattutto preferisco questa spiaggia semi rocciosa che mi ricorda paesaggi lunari e canyon. Vengo sempre con piacere qui!

 

Scopriamo il borgo medievale di San Severino di Centola

Tornati dalla spiaggia e dopo esserci riposati, abbiamo deciso di uscire prima di andare a cena. Abbiamo passeggiato per San Severino e il suo antico borgo medievale. A dire il vero, abbiamo scoperto che al momento il borgo non è accessibile al pubblico; le persone del luogo ci hanno detto che potevano scostare le transenne ed entrarvi ugualmente. Beh, mi dispiaceva sprecare quest’ora pomeridiana.

Siamo entrati nel borgo per perlustrarlo in assoluta solitudine. San Severino è di fatto un quartiere ameno e silenzioso, non c’era quasi nessuno in giro. Tra le ripide vie del vecchio borgo c’eravamo solo noi due a fare foto. Dopo averlo lasciato a lungo in stato di completo abbandono, è evidente che vogliono riportarlo alla luce, rendendolo un punto di attrazione turistica.

panorama di borgo san severino centola

A parte la vegetazione che ha preso il sopravvento, le strade non sono proprio comodissime. Da qualche parte i cartelli indicano in quale zone ti trovi: il castello, la piazza. Decisamente piccolo, forse non sicuro da visitare da soli, ma suggestivo lo è: arroccato per davvero, dà direttamente sulle aspre pareti rocciose. Le pareti rocciose che il fiume Mingardo ha scavato nei secoli, creando la Gola del Diavolo. Ogni volta che ci dirigiamo verso Palinuro, resto incantata dalla bellezza di questo paesaggio.

castello borgo medievale san severino centola

Dopo la nostra fugace visita al borgo di San Severino, decidiamo di metterci in cammino verso Cuccaro Vetere. Il paesino è stato una roccaforte normanna, per questo presenta quel che resta di torri e castello. Non ci siamo venuti per far visita al borgo, ma per cenare al Ristorante Pizzeria La Baita. Cuccaro Vetere è a circa 600m s.l.m. e La Baita si raggiunge salendo molto in cima e dopo diverse curve! Questo posto è famoso anche perché nei dintorni è facile scorgere le volpi. Se vuoi mangiare pesce non è adatto e in tal caso ti consiglio di andare a Palinuro o Camerota. Se invece ami funghi e salumi…resta qui!

(le foto dei piatti e della spiaggia di Palinuro sono fatte con il tablet, mi scuso per la bassa qualità delle immagini!)

cavatelli con porcini la baita cuccaro vetere

Abbiamo mangiato molto bene! Dopo un antipasto a base di salumi e formaggi abbastanza ordinario, sono arrivati i nostri primi piatti: fagottini ripieni di ricotta, con crema di formaggio e porcini, e cavatelli con salsiccia, porcini e pomodoro. Tutto squisito, abbondante e particolarmente saziante! Il vino anche non ci ha delusi; il fatto che nel parcheggio ci fossero troppi bambini urlanti, nonostante la temperatura e il vento non miti, mi ha delusa parecchio: addio volpi! Dalla Baita si ha la panoramica di tutta la zona, si vede anche il mare: di giorno deve essere uno spettacolo unico. Ristorante La Baita super promosso!

fagottini con porcini risotrante la baita cuccaro vetere

Con le indicazioni gustose e pappose in realtà non avrei finito, ma corro il rischio di ripetermi. Il giorno dopo siamo ripartiti con il diluvio – l’importante è che sia al ritorno, eh! – , ma questo non ci ha impedito di fare una tappa all’unico caseificio lungo la strada che intorno alle 11 del mattino avesse ancora ottima mozzarella di bufala da vendere. Mi sto riferendo a Il Granato, che si trova più o meno all’altezza di Battipaglia.  Siamo arrivati che servivano il numero 90 mentre noi avevamo appena ritirato il biglietto numero 172. Ebbene sì! Molti abbandonano, ma noi abbiamo resistito. Sono tornata a casa con la foto del cavallo e dei muli, nonché con il mio chilo di mozzarella di bufala assolutamente celestiale. Cosa te lo dico a fare? Una volta che sei lì, il sacrificio dell’attesa vale la pena!

A presto Cilento!

4 commenti su “Diario di viaggio in Cilento: mare, antichi borghi e baite”

  1. Sempre bello il Cilento, ci torno ogni volta con piacere! Ho parlato di Palinuro e dell’arco naturale proprio nell’ultimo post, dimmi è ancora in piedi? Ho sentito che ci sono stati dei crolli!
    Tutta quella gente al Granato…non voglio pensare cosa ci fosse da Vannulo!
    Ora devo rimediare qualcosa contro la gran voglia di cavatelli che mi hai fatto montare! 😛
    Un saluto!

    1. Non so dirti dell’arco! Da Vannulo non c’era gente, perché non c’erano più mozzarelle ahahahah! Ti leggo appena posso!

  2. Il Cilento veramente è un luogo tutto da scoprire. Sarà che ce l’ho abbastanza vicino, ma non lo conosco bene e mi domando il perché. Certo, bisogna mettere in conto il traffico nel periodo estivo, ma per chi ci è abituato, è normale.
    Bello scoprire questi borghi un po’ abbandonati, hanno sempre un certo fascino.

    1. Bruna Athena

      È vicino anche a me, ma raggiungerlo a volte è un’impresa! D’altra parte, ci sono luoghi preservati da una certa marmaglia. Vale la pena scoprirlo. Grazie Fabio!

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