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Napoli, cosa vedere sui passi dei libri di Elena Ferrante

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Dal Rettifilo a Chiaia, sulle tracce di Elena Ferrante a Napoli per scoprire le tradizioni artigianali.

Oggi desidero portarti con me a Napoli, fondendo assieme la voglia di scoprire l’autenticità dei luoghi e la letteratura. Lo scopo di questo post è suggerirti cosa vedere sulle orme dei libri di Elena Ferrante ma andando alla scoperta di cosa Napoli ha da offrire oltre a pizza, presepi e babà. La mia città è straordinaria nel senso proprio del termine: fuori dall’ordinario, nel bene e nel male. L’itinerario della Napoli di Elena Ferrante contempla solo alcuni dei luoghi citati, che sono davvero tanti: la città è grande, è ricca. Il mio consiglio è di prenotare un tour organizzato, come quelli di Elesta Travel, così potrai conoscere il Made in Italy di origine partenopea, di cui oggi ti offro un assaggio.

La Napoli di Elena Ferrante

Ho scoperto che Elena Ferrante racconta la mia (nostra?) città in modo molto realistico. Ne mostra una conoscenza profonda, resa attraverso la citazione di innumerevoli luoghi, non solo quelli anche noti ai più. È una conoscenza soprattutto storica, relativa alla Napoli del Dopoguerra e degli anni ’60. Anche il tessuto sociale è raffigurato nella sua complessità, costituito da persone per bene e di tante altre ben raccomandabili. Napoli è tuttora così, e il vecchio si mescola col nuovo tanto da rendere impossibile, in certi casi, distinguere le tradizioni dalle mode passeggere

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Come ho anticipato, questo percorso nella Napoli di Elena Ferrante predilige alcune tappe, ossia quelle che favoriscono il contatto con la tradizione, in particolare della produzione artigianale sartoriale e orafa. Solo chi se ne intende davvero lo sa, ma non esiste esclusivamente la città dei contrabbandieri e dei falsi d’autore, c’è anche una Napoli che da decenni, in alcuni casi addirittura da secoli, conserva la storia dell’arte dei mestieri, custodita dalle corporazioni che lavorano nelle botteghe, le quali passano di padre in figlio. 

Scopriamo allora il Made in Italy partenopeo, percorrendo i passi di Elena e Lila de L’amica geniale e di Delia de L’amore molesto.

Il Rettifilo e il Borgo Orefici

La nostra prima tappa è il Corso Umberto I, meglio conosciuto ai napoletani come Rettifilo. Qui Lila acquista il suo abito da sposa, ma ora questo non è il luogo ideale per acquisti di tale genere. La via degli sposi è Via Duomo, che taglia perpendicolarmente il corso e conduce a Spaccanapoli, il vero cuore di Napoli. Il grosso della sartoria nuziale, tanto maschile quanto femminile si concentra lì, a due passi dal Duomo e dal bellissimo complesso di Donnaregina.

cosa vedere a napoli: via mezzocannone
Via Mezzocannone

Citato anche da Giovanni Boccaccio nelle sue novelle, il Corso Umberto I è una delle arterie principali di Napoli. Congiunge l’area metropolitana rivolta a sud e il centro storico, facendo da ponte tra Piazza Garibaldi e Stazione Centrale e Piazza Municipio. Cos’è il Rettifilo oggi? Un via vai di persone dedite allo shopping e di studenti che si recano all’università Federico II, la cui sede centrale s’erge proprio sul corso e fa angolo con Via Mezzocannone. Se hai letto la saga de L’Amica geniale, questo nome non ti è nuovo: qui si trova la libreria della nostra Elena ed effettivamente ancora resistono, con grandi sforzi, diverse librerie. In apparenza, il Corso Umberto I sembra essere fatto apposta per fare compere, visto che ci sono negozi che vendono cose a basso costo e i soliti franchising d’abbigliamento, diffusi ovunque. Eppure il corso ha una portato storico enorme, basti pensare che lungo la strada ci sono due basiliche monumentali: San Pietro ad Aram e Santa Egiziaca a Forcella.

Piazza Borgo Orefici a Napoli

Addentrandoci nei vicoletti del corso in direzione del mare, entriamo invece nel piccolo Borgo degli Orefici. Oggi il Borgo è un intrico di strade, che si snodano attorno a Piazza Borgo Orefici e Piazzetta Carlo Troya. È in queste strade che secoli fa nasceva la tradizione orafa di Napoli, che nel tempo s’è consolidata ed è diventata famosa nel mondo. Alcuni dei pezzi più pregevoli del tesoro di San Gennaro sono stati prodotti dai maestri orafi del borgo e spesso re e regine hanno commissionato ai maestri orafi la realizzazione di vere e proprie opere d’arte della gioielleria. Il Borgo degli Orefici oggi sembra solo uno dei tanti grovigli di stradine napoletane, con qualche motorino che sfreccia qua e là e quei palazzetti alti e stretti dalle cui finestre, immancabilmente, viene steso al sole qualche lenzuolo. Al contrario, è una delle aree più sorvegliate della città e che ti consiglio di visitare se desideri regalarti o regalare qualcosa di unico e prezioso.

Travel tips: dove mangiare a Napoli

Nienta paura, non ti lascio a digiuno! Dal Corso Umberto, arrivi facilmente a due celeberrime pizzerie di Napoli: la Pizzeria da Michele e il Trianon. Un consiglio spassionato: se non vuoi attendere ore per entrare, mettiti in fila intorno alle 12, soprattutto da Michele. Ti ricordo anche che da quest’ultimo le uniche opzioni sono pizza margherita e marinara. Per i piatti a base di pesce, ti consiglio Mimì alla Ferrovia e, per il dessert, la pasticceria Attanasio – le più buone sfogliatelle di Napoli sono sue, e non sono l’unica ad affermarlo. Mimì e Attanasio sono proprio nei pressi della stazione, per cui lì soprattutto tieni d’occhio la borsa e non fermarti mai e poi mai dai “simpatici” omini del gioco delle tre carte!

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L’Antica Pizzeria da Michele

Chiaia e la tradizione sartoriale

Spostiamoci in una delle piazze che più amo della mia città: Piazza dei Martiri. Perché mi piace tanto? Non è perché si trova in un quartiere chic, ma perché c’è la più grande Feltrinelli di Napoli! Ci troviamo nel cuore del quartiere Chiaia, a cui si giunge attraverso Via Chiaia provenendo da Via Toledo. Qui Elena Ferrante immagina che Lia abbia il suo negozio di scarpe ed è qui che circolano gli abitanti davvero facoltosi di Napoli, quelli che possono comprare borse Louis Vuitton, scarpe Prada e gioielli Bulgari.

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Piazza dei Martiri

Questi però sono i grandi nomi della moda e, d’altro canto, non è nemmeno necessario arrivare fino a Napoli per trovarli. La bellezza del quartiere sta nel suo presentarsi bene, nella vicinanza al lungomare, nel fervore della vita notturna. Poi c’è che qui, oltre ai capi firmati dei famosi stilisti, puoi trovare il capo sartoriale per eccellenza: innovativo, ma tradizionale, ricercato e alla moda. In altre parole, sei nel pieno dell’eccellenza  napoletana e italiana. La sartoria napoletana è decisamente orientata all’uomo e, non a caso, l’accessorio più ricercato è la cravatta di Marinella. Ma potrei citarti anche le cravatte di Ulturale, nonché gli eleganti completi di Rubinacci e Gino Cimmino. 

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Vestrina Otisopse, Via Chiaia

D’altro canto, anche per quel che riguarda le calzature e la pelletteria Napoli ha da offrire prodotti di alta qualità, e in questo caso anche per le donne. A Via Calabritto, che da Piazza dei Martiri porta sulla Riviera di Chiaia, c’è Ferrante 1875, mentre proprio su Via Chiaia troviamo il nuovo negozio di Otisopse, la cui sede originaria si trova nei dintorni della Stazione Centrale.

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Vetrina Ferrante 1875, Via Calabritto

Ti segnalo anche le splendide borse di pelle di Tramontano, che trovo elegantissime, e Marechiaro 1962. Quest’ultimo, altro brand di calzature sia maschili sia femminili, a dispetto del nome è molto giovane e si ispira anche allo stile caprese. Quando vai alla ricerca di una chicca, di un prodotto artigianale di tendenza ma Made in Italy, dubbi non ne ho: devi venire a Chiaia!

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Vetrina Tramontano, Via Chiaia

Travel tips: dove bere il caffè a Napoli

Sei a Napoli, puoi mai saltare il caffè? Bene, so che sto per citarti un luogo forse scontato, ma Elena Ferrante vi ha immaginato una scena della celebre tetralogia: sto parlando del Gambrinus. Il caffè letterario di Napoli è quasi una tappa obbligatoria, per abitanti e turisti. Vanta di essere stato frequentato da grandi artisti e scrittori, persino l’imperatrice Sissi vi è andata.

caffè gambrinus a napoli

 

Ci vado spesso anche io e credo che almeno una volta bisogna entrarvi,  anche per ammirare questa perla Liberty della città. Per il caffè – costoso – vale anche la pena, per il personale un po’ meno. Un altro caffè storico di Napoli è proprio a Piazza dei Martiri ed è La Caffettiera. Qui l’arredamento è più classico e sobrio, il caffè è ottimo e ho trovato anche più cortesia di quanto te ne riservano al Gambrinus. Facci un pensierino, ma prendi nota: credo che il migliore caffè in assoluto sia quello del Gran Caffè Ciorfito, a Via del Grande Archivio, nei paraggi di Via Duomo. Provare per credere!

caffè la caffettiera piazza dei martiri napoli

Panorami e ceramiche

In verità, l’ultima tappa del tour della Napoli di Elena Ferrante dovrebbe per lo meno contemplare Posillipo. Il quartiere non è proprio facile da raggiungere, ma la nostra meta è il Circolo Nautico che a piedi dalla metropolitana di Mergellina si raggiunge in 15 minuti di cammino. Tra l’attuale Circolo Nautico e Palazzo Donn’Anna, si sarebbe dovuto trovare il Sea Garden frequentato dalle protagoniste di L’amica geniale. Ebbene, un tempo il Sea Garden esisteva sul serio: era una sorta di estensione di Villa Chierchia, allestita a lido per i bagnanti e oggi incorporata nel Circolo Nautico Posillipo. Attualmente non esiste più, almeno non così come viene descritto da Elena Ferrante. In ogni caso, molti napoletani ancora fanno il bagno a Posillipo, nei lidi piuttosto chic del litorale settentrionale della città. 

napoli vedere posillipo

Da Posillipo il panorama su Napoli è da togliere il fiato, ma dalla Villa Floridiana non è da meno. Perché te la cito? Perché nel quartiere Vomero Elena Ferrante ambienta una delle scene clou de L’amore molesto: l’inseguimento di Caserta da parte di Delia. Voglio restare sul discorso della tradizione artigianale e, in questo caso, della ceramica. Tutti conosciamo le porcellane di Capodimonte, ma in pochi sanno di Palazzo Duca di Martina, ovvero del Museo della Ceramica. Esso si trova proprio in Villa Floridiana, da cui il panorama è bellissimo. Il parco è facilmente raggiungibile con la metropolitana linea 1 e con la funicolare.

cosa vedere a napoli: la villa floridiana

Travel tips: dove dormire a Napoli

A metà strada tra il quartiere Vomero e il centro storico di Napoli, si trova Casa Tolentino. A pochi passi dalla funicolare del Corso Vittorio Emanuele, c’è il bed&breakfast realizzato in un monastero agostiniano del XVII secolo, poi passato ai missionari vincenziani. Il B&B Casa Tolentino è il frutto dell’iniziativa della Cooperativa San Nicola da Tolentino, va inserendosi in un progetto di riqualificazione culturale e sociale dei Quartieri Spagnoli e di Montecalvario. Questo fa di Casa Tolentino un luogo certamente fuori del comune in cui alloggiare, e non solo per la bellezza indiscutibile del luogo.

dove dormire a napoli: b&b casa tolentino

Si fa centro di attività che coinvolgono la comunità locale e, assieme, integrano i visitatori in una realtà composita e in pieno fermento. La vocazione di Casa Tolentino è l’accoglienza nel senso stretto del termine, quella che in realtà ha poco a che vedere con certe tendenze luxury tanto di tendenza. L’esperienza del visitatore qui è segnata da una conoscenza più vera e autentica di Napoli, che va dalla degustazione di prodotti tipici fatti sul posto alle passeggiate nei variopinti Quartieri spagnoli, organizzate gratuitamente per gli ospiti. E per rimanere nel tema della sartorialità, ti informo che proprio nei dintorni di Casa Tolentino c’è il Museo del Tessile e dell’Abbigliamento.

Brevi pensieri su Elena Ferrante

La Napoli di Elena Ferrante è vivace e multi sfaccettata nella saga de L’Amica geniale ed è profondamente irritante nel breve romanzo L’amore molesto.  Quest’ultimo libro è stato quello della mia riconciliazione con l’autrice: dopo l’esperienza deludente con I giorni dell’abbandono, non avevo molta voglia di rileggerla. Nonostante abbia sempre nutrito curiosità per la saga, dato il suo enorme successo, non trovavo comunque lo stimolo a cimentarmi nella lettura. Poi la mia curiosità è caduta su L’amore molesto, un libro piccolo, e mi son detta: “Dai, riproviamo!”. Abbiamo riprovato ed è andata molto, ma molto meglio della prima volta! Rimando, eventualmente, la discussione sui libri di Elena Ferrante a un altro blog post. Per il momento, dico che ho trovato una penna davvero pregevole, non banale e accattivante.

Sono contenta di aver cambiato idea, ma sarei ancora più contenta di sapere cosa ne pensi di questo itinerario o di questi luoghi, se li hai già visitati. Scrivilo nei commenti, se ti va.
A presto!

5 commenti su “Napoli, cosa vedere sui passi dei libri di Elena Ferrante”

  1. Che articolo interessante! Io ho amato profondamente la lettura de L’amica geniale e tutta la sua epopea, la lessi circa due anni fa e mi era rimasto il forte desiderio di visitare la Napoli descritta. Questo tuo post ha realizzato virtualmente il mio sogno! Ora non mi resta che andarci di persona 🙂

  2. Pingback: NÁPOLES – NAPOLI, POMPEYA Y COSTA AMALFITANA: 30 POSTS QUE AYUDAN PARA VIAJAR [1] | Viatges pel Món

  3. Fiorella Mennonna

    C’è un modo x dialogare con Elena Ferrante? Il suo ultimo libro non mi è piaciuto x niente, scritto ovviamente bene, ma ripetitivo è inconsistente mentre sarebbe interessante che scrivesse la continuazione Dell amica geniale dove la storia della bambina è rimasta sospesa….

    1. Bruna Athena

      Buonasera Fiorella,
      temo che non esista modo di avere contatti con Elena Ferrante, poiché si tratta di uno pseudonimo e il pubblico non conosce il vero autore o la vera autrice dei libri. Forse è possibile far pervenire le opinioni alla casa editrice E/O 😉

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