Cara Marion,
è proprio da tanto tempo che non ti leggo, ma ho una gran voglia di tornare di nuovo a farlo. Per quanto io sia una persona dalla fervida immaginazione, non riesco ad apprezzare sempre i libri di genere fantasy.
La mia prima esperienza con questa forma di letteratura è avvenuta durante l’infanzia: La storia infinita, di Michael Ende, è uno dei miei libri preferiti. Molti anni dopo, ti ho “incontrata” tra banchi polverosi, nel negozietto di libri usati che è nei dintorni di casa mia, quando ho trovato il tuo romanzo più conosciuto: Le nebbie di Avalon.
Sono stata un’adolescente vorace, fin troppo. Fui contenta, a suo tempo, di approcciare di nuovo il fantasy. Ero davvero di poche pretese, a quel tempo, e mi andava bene leggere qualsiasi genere di romanzo. I gusti però cambiano: vale per il cibo e l’abbigliamento. Vale per i libri? Sì e no.
I lettori appassionati hanno le proprie preferenze, ma credo siano caratterizzati da una curiosità enorme. Sono stata – e sono ancora – una lettrice curiosissima, ma nel tempo sono diventata esigente: quando conosci il “bello”, dopo non ti accontenti facilmente del “carino”.
Dopo aver letto una parte della tuo ciclo di Avalon, tutti gli altri fantasy letti mi sono sembrati nettamente inferiori. Sono passati davvero diversi anni, prima che mi decidessi a rileggere qualcosa dello stesso genere. Se non avesse riscosso tanto successo, non mi sarei mai decisa ad accostarmi a George Martin, ad esempio. E devo dire che l’ho fatto con la preoccupazione di chi sa che se una cosa piace, il più delle volte, fa davvero pena oppure è davvero una chicca. L’incontro con Martin è andato bene, talmente tanto che ho dovuto interrompere la lettura per non diventarne dipendente!
Tornando a te, mi rapisti per portarmi nel mondo di Avalon, in cui ancora esistono le fate e la magia. È un mondo che il Cristianesimo ha assassinato, in cui mi piacerebbe tornare solo se a raccontarlo sei tu. Ricordo che le letture erano sempre emozionanti: entrare in Avalon mi rendeva inquieta, non meno di quanto m’irritava l’arroganza del mondo cristiano, che andava fagocitando quel mondo incantato, fino a farlo scomparire.
Tutto il resto – tutto il resto della letteratura fantasy, all’incirca- mi annoia profondamente. Voglio che sia di nuovo tu a condurmi nella nebbia, e spero possa accadere presto. Con affetto,
Bruna Athena
Marion Zimmer Bradley è di sicuro la mia scrittrice preferita, di fantasy quanto meno.
Io ho iniziato con il ciclo di Darkover e rimasi impressionata dalla potenza della magia e di quelle parole.
Poi ho continuato con la saga del Giglio, che è in assoluto la mia preferita…mi districavo nel Mondo delle Tre Lune come se fosse la mia cameretta.
E sul ciclo di Avalon che mi sono persa un po’…ce li ho tutti, fino al postumo (se non sbaglio) “La sacerdotessa di Avalon”, ma mi è dispiaciuto tanto constatare che sono un po’ lenti, anche se, come racconta lei il fantastico mondo di Avalon, protetto dalle sue nebbie, non lo fa nessuno…
Ciao Rosaria! Io invece ho iniziato proprio da Le nebbie di Avalon. Vorrei riprenderla, a dire il vero.
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