Cosa lega assieme colore, scrittura ed emozione? Il modo del tutto naturale di esprimersi: la spontaneità.
Esprimersi in modo spontaneo e scegliere un modo di scrivere inconfondibile significa battere una strada non semplice. Manifestarsi per quel che si è può anche essere un gioco da ragazzi, eppure richiede la volontà di assumersene la responsabilità. Così, è solo la spontaneità che dà colore alle sensazioni che trasmetti scrivendo.
Colore, scrittura, emozione
A ogni blog la sua tonalità emotiva
Ogni blog ha il suo colore. Non parlo del colore di sfondo del sito, scelto in base al tuo gusto e ai parametri di cui si parla tanto nel marketing. Ogni blog ha il suo colore, quindi anche il tuo ne ha uno. Forse sarebbe il caso dire, in modo più appropriato, che tu che scrivi un blog hai un colore.
Si tratta di quella sfumatura emotiva che solo tu sai dare e che si sente quando ti si legge. Va ben oltre lo stile, che anche cambia da autore ad autore. Nel complesso, la tonalità emotiva è determinata dal lessico e dalla struttura sintattica, ma è una sensazione “colorata”, che supera gli elementi oggettivi della scrittura.
Puoi scegliere quale tonalità emotiva vuoi che provi il tuo lettore, se sei davvero molto bravo e hai fatto tanta pratica. Detto questo, sono fermamente convinta che si ha la propria inequivocabile sfumatura solo quando si è spontanei. Propria e inequivocabile tonalità emotiva. Ho affermato una cosa banale: si è unici quando si è se stessi.
Sì, banalissimo! Questa affermazione sembra tirata fuori da un Bacio Perugina, ma sono allergica alla nocciola e i Baci non li guardo nemmeno di striscio. Ho sempre scansato la nocciola, ma non ho scansato episodi e situazioni che mi hanno fatto riflettere attentamente su specifiche questioni.
Quel che ne ho concluso è che tutti possiamo distinguerci, nella scrittura come nella vita reale, purché siamo disposti ad assumercene la responsabilità.
Sii spontaneo responsabilmente
Distinguersi non è andare alla ricerca di un modo astruso per attirare l’attenzione o mostrarsi agli altri. La distinzione viene da sé, nel momento in cui scegliamo di essere nel modo che più ci viene naturale.
Blogger, che tu sia fashion, travel o food, per tua stessa natura sei portato a scrivere in un certo modo. Intendo dire, hai il tuo modo di dare colore a quel che scrivi.
A questo punto potresti fare due obiezioni. Alla prima, non rispondo in questo momento e preferisco rimandare a un’altra occasione; per la seconda, accenno qui una risposta breve e che amplierò più in là.
Quello che mettiamo in mostra di noi stessi, sui social network e in generale nel web, non è in fin dei conti frutto di una costruzione? Non ci mostriamo forse con un filtro?
L’argomento è interessantissimo e potremmo scrivere tanto al riguardo. Per questo, preferisco farlo in blogpost appositi.
Possiamo essere così liberi di essere noi stessi quando scriviamo? A questa domanda posso accennare una risposta, per ora estremamente semplificata: no, non siamo così liberi.
Come posso parlare di sponteneità, se non siamo liberi nemmeno quando scriviamo? Anche questo discorso è lungo e complesso. Abbiamo dei limiti anche nella scrittura, ma è vero anche che una correzione e una revisione portano il tuo segno distintivo. In altre parole, anche le forme di controllo del testo sono caratterizzate da una tonalità che solo tu puoi dare.
Questi segni distintivi sono le tonalità emotive dei tuoi scritti. Percepite al di là delle tematiche trattate e dei segni usati, le sensazioni arrivano ai lettori pregne di colore. Sarà quel colore a identificarci, andando a coincidere con un filtro speciale con cui raccontiamo la realtà o il frutto delle nostre fantasie. Tutto ciò l’ho pensato riflettendo su quanto scritto da Federica Segalini, che mi ha segnalato un suo post a proposito della fotografia in bianco e nero. Ecco cosa mi ha colpito del suo discorso:
Un approccio che non è mai scontato, un approccio necessariamente parziale perché corrisponde ad uno sguardo e ad una emozione da esprimere e condividere, un approccio che intuisce una potenzialità: dare ad ogni scatto una interpretazione nuova della realtà.
Usare il bianco e nero in fotografia è un modo di interpretare la realtà, dando risalto o mettendo sullo sfondo particolari che, nel colore, avrebbero trovato un altro spazio. Allo stesso modo, il tuo naturale filtro genera sensazioni, che ogni persona percepisce attraverso un colore. Puoi percepirti “giallo”, ciò non esclude che qualcuno possa leggerti e sentirti “blu”. La tua tonalità emotiva è una sola, ma trova tante sfumature per quante persone ti leggono. E un discorso un po’ pirandelliano, ma effettivamente siamo una cosa sola, sentita in mille modi.
D’altra parte, non puoi essere inequivocabilmente tu per nessuno se non scegli di essere spontaneo responsabilmente. Nonostante i limiti che possiamo imporci, mostrarsi per quel che sì è dona il piacere dell’espressione. Esprimere se stessi significa anche manifestarsi nella propria difettosità, prendere una posizione, operare una scelta. Per fare questo, ci vogliono senso di responsabilità e l’intelligenza per rispondere alla critica, tanto fondata quanto gratuita.
Non posso che consigliarti di essere sempre spontaneo. Trova la via che per te è naturale. Migliora, studia, aggiusta il tiro quando serve, ma non snaturarti mai. Se ti piace la delicatezza, se ti piace provocare o essere sensuale, non vergognartene: scegli di esser quel che sei nel migliore modo possibile e sarai inconfondibile.
Grazie Bruna per questo bel post, che sono felice di averti ispirato. Da cosa nasce cosa, nascono confronto e nasce rete. Alla prossima connessione! 🙂
Grazie a te Federica!