Come scrivi la recensione di un libro? Trama, linguaggio e struttura sono importanti, ma esprimere le proprie emozioni è fondamentale.
Oggi facevo mente locale e cercavo di definire tra me e me cosa va scritto nella recensione di un libro. Scrivere recensioni mi diverte davvero tanto, però questo non significa che prenda sotto gamba l’impegno. Nel nostro linguaggio comune la parola “recensione” è inflazionata, tant’è che preferisco definire quelle che scrivo “commenti”.
Chi scrive la recensione di un libro?
Non le chiamo commenti banalmente per falsa modestia, ma perché è oggettivo che esistano persone più competenti di me. D’altra parte, la libertà di scrivere quel che penso di un libro è qualcosa a cui non voglio rinunciare: siamo pur sempre noi lettori a fare il pubblico.
Il pubblico non è costituito solo dal singolo critico, che può osannare o stroncare un’opera. Il successo di un romanzo o di un saggio, di una raccolta di poesie o di una graphic novel, dipende principalmente da noi lettori.
Esprimere il nostro giudizio attraverso le recensioni dei libri è un nostro diritto. Perché dovremmo privarcene? Grazie alla manifestazione del nostro pensiero riusciamo anche a confrontarci con gli altri e venire a conoscenza di nuovi autori ed opere. Tenersi tutto dentro non è sempre utile!
l diritto d’espressione in tal senso, a maggior ragione in quanto blogger, è scontato. Quello che voglio dire è che anche se non siamo i maggiori studiosi di letteratura e non siamo pubblicati dalle grandi testate giornalistiche, abbiamo da rispettare una logica, adottare un metodo per poter scrivere una recensione. Siamo blogger e molti ci prendono in considerazione, tanti altri di odiano. Di chi ci odia non me ne può fregar nulla, ma desidero che si capisca che dietro una recensione che ho scritto – nel 90% dei casi ho acquistato il libro con i miei bei soldini – c’è una pratica che si svolge con metodo.
Scrivere una recensione di un libro non è riportarne la trama
Scrivere una recensione non significa riportare semplicemente la trama di un romanzo. Ho letto “recensioni” che altro non facevano che riproporre il testo della quarta di copertina. Scherziamo? Ah, erano ottimamente posizionate su Google. Big G, mi stai sfottendo? Va bene dare brevi cenni sulla trama, ma andare per filo e per segno non ha molta utilità. Non è solo una questione di spoiler, ma una questione di interpretazione. Tutti interpretiamo a modo nostro un libro, con la sua storia e i suoi personaggi. Ci chiediamo cosa abbia voluto dire o non dire un autore.
Scrivere una recensione di un libro significa prima di tutto esprimere una mia idea su un messaggio che lo scrittore ha voluto veicolare.
Recensire un libro: analizzare linguaggio e struttura
Puoi fare considerazioni sul modo in cui l’autore ha voluto comunicare il messaggio. Analizzare il suo linguaggio, la scelta degli episodi narrati, la struttura dell’opera e la psicologia dei personaggi. T’è mai capitato di trovare belle storie raccontate male o storie banalissime raccontate divinamente? A me è capitato spesso. Ecco, in una recensione questa operazione bisogna proprio farla.
Emozioni e sensazioni: cosa ti distingue nell’oceano di recensioni
Infine, devi fare il tentativo di esprimere le emozioni che ti hanno accompagnato durane la lettura. Non ci sono solo le considerazioni oggettive: sei un essere umano e certamente la tua umanità ha reagito in qualche modo durante la lettura. L’opera che hai davanti può essere scritta in modo eccellente, ma se non ti ha scosso, non ti ha dato da pensare, non ha risvegliato un ricordo, non ti ha commosso, fatto adirare o scandalizzare, allora per te non è stata quasi pressoché niente. Hai tutto il diritto di dire che per te quel libro non ha significato nulla. Non è semplice parlare di emozioni non è semplice: è solo la loro manifestazione che rende fecondo lo scambio tra lettori. Possiamo essere d’accordo sulle caratteristiche oggettive di un libro, ma in disaccordo per quanto riguardo le sensazioni che ha suscitato.
Su questo ci incontreremo e scontreremo, da qui nascerà un confronto, uno scontro: nascerà qualcosa di nuovo che alimenterà la nostra voglia di leggere ancora.
Non limitarti a dire “Fa schifo!” o “Semplicemente bellissimo!”, con millemila punti esclamativi. Giustifica queste espressioni portando agli altri la tua esperienza, approfondisci e motiva. Se non vai oltre questo, farai parte dell‘oceano di presunti recensori che non fanno altro che sporcare il web: quello che dà la parola agli imbecilli.
Rispetta l’opera, rispetta l’autore, rispetta chi ha un’opinione diversa dalla tua. Forse non diventerai il più grande critico di letteratura sulla piazza, ma conoscerai tanti altri lettori, tanti altri libri…insomma, sarai più ricco 😀
Alla prossima,
Bruna Athena