Qualche settimana fa è stata pubblicata la mia recensione di Chirù, ultimo romanzo dell’autrice sarda Michela Murgia. Era da tanto tempo che desideravo leggere Accabadora e ancora non ne ho avuto il piacere. Perché ho deciso invece di leggere Chirù? Perché se ne parlava tanto e perché un’amica mi ha chiaramente chiesto se l’avessi letto o avessi intenzione di farlo. Detto fatto! Ho acquistato il libro, l’ho letto e l’ho recensito per Leggeremania.
La storia di Chirù è originale, ma credo che il titolo sposti fin troppo l’attenzione verso il giovane cagliaritano. Nel romanzo si afferma una coppia sui generis, s’instaura una relazione che vuole essere occasione per una grande crescita personale. Eleonora e Chirù sono maestra ed alunno; in realtà, anche se più adulta, Eleonora ha tanto da imparare dalla vicenda che l’ha legata per sempre al ragazzo. Mi piace pensare a Chirù ed Eleonora come ad un’unità, che perdura nel tempo, che ha legato prima di tutto i loro spiriti.
Chirù è un romanzo di doppia formazione, non banale, per niente scontato. Breve, ma intenso come può essere intenso il dolore delle anime che si percepiscono la loro incompletezza.
Buona lettura!