Buongiorno lettore! Ho il piacere di condividere con te la recensione di Nella zona proibita, breve romanzo di Eduardo Ramos – Izquierdo.
Ho acquistato questo libro durante un evento a San Giorgio a Cremano (Napoli), dove ho trovato lo stand della casa editrice Arcoiris, che ringrazio davvero tanto per questo lavoro di pubblicazione di autori sudamericani e delle loro opere più o meno note. Nella zona proibita fa parte della collana Gli Eccentrici, nella quale rientrano piccole scritti che hanno come caratteristica quella di avvolgere il lettore in un’atmosfera tesa, talvolta inquietante. Nella stessa collana fa parte anche Un matrimonio fuori città, di Franklin Tavora.
Non posso fare a meno di nominare Josè Saramago in questa recensione di Nella zona proibita. Ho letto un solo libro, fino ad ora, dell’autore e premio Nobel portoghese: L’uomo duplicato. Il fatto che io abbia deciso di acquistare proprio Nella zona proibita è stato fortemente determinato proprio dalla precedente lettura del romanzo di Saramago: l’idea di fondo delle due storie è esattamente la stessa.
Eduardo Ramos – Izquierdo, autore messicano che ha operato tra Messico e Francia, ha scritto un racconto che ripropone in letteratura il particolare tema del doppio. Voce narrante di un’assurda vicenda, è un investigatore che viene contattato da un uomo che scopre di avere suoi doppi disseminati nel mondo.
Nel romanzo di Saramago, L’uomo duplicato, è il protagonista Tertuliano a notare il proprio doppio, cercarlo e trovarlo. Nella zona proibita è scritto in modo tale da seppellire, momentaneamente, il senso di incredulità di cui chiunque sarebbe preda: dove s’è visto mai che esistano persone totalmente identiche a noi, nell’aspetto, nei movimenti, nella voce e nei gusti? Il nostro narratore ci porta man mano verso un epilogo non solo tragico ma anche sorprendente. La carica emozionale, la tensione, scatta nelle ultime pagine come una molla: l’esistenza del doppio inizia a prendere concretezza, si fa evidente con tutti gli interrogativi che, inevitabilmente, porta con sé. Nella zona proibita, dunque, procede come una sorta di climax.
Paragonato a L’uomo duplicato, il piccolo scritto di Izquierdo è senza dubbio più leggero, come si dice tra noi lettori. L’opera di Saramogo è molto più densa, sia per la quasi totale mancanza di punteggiatura – roba da stancare facilmente gli occhi – sia per la profondità delle riflessioni, che riguardano il doppio, l’identità, la morale, le relazioni umane. Tutte le divagazioni e gli spunti che caratterizzano il romanzo dell’autore portoghese non sono presenti nel romanzo breve di Iquierdo, o sono trattati in modo più succinto.
Consiglio la lettura di Nella zona proibita, così come consiglio quella di Saramago. In particolare, ti consiglio l’opera di Eduardo Ramos-Izquierdo se hai voglia di leggere qualcosa di vivace e, nello stesso tempo, ricco di tensione. A presto,
Bruna Athena