Home » Lettere » Lettera alla scrittrice » Lettera alla scrittrice Louisa May Alcott

Lettera alla scrittrice Louisa May Alcott

Cara Louisa,

tu non lo sai, ma hai accompagnato l’infanzia di tantissime ragazze. Posso dirlo senza sbagliarmi; non tutte le ragazze, ma molte e me compresa.

Piccole donne e Piccole donne crescono sono le tipiche letture infantili, quelle con cui da bambine ci siam confrontate per iniziare la nostra carriera di lettrici indefesse. Di questo ne ho già scritto nel mio curriculum del lettore, ma voglio confidarti di più.

lettera a louisa may alcott

Si dice che ti sia ispirata a te stessa per creare Jo: Josephine era la mia piccola donna preferita. Non ho mai potuto soffrire Amy, porta pazienza. Non sono una donna poco attenta alla femminilità, anzi: tutto quel che è femminile mi appartiene. Non di meno, amo scrivere come Jo, ma ho sempre amato disegnare, come faceva la tua Amy.

Il punto è che da piccola già provavo un forte senso di ribellione verso norme comportamentali imposte alle donne: Jo era un maschiaccio, e questo mi piaceva moltissimo! Amy era sciocchina, ignorante, solo un cespuglio di boccoli biondi. Nella mia testolina, Josephine era quasi tutto quello che mi sarebbe piaciuto diventare: donna autonoma, scrittrice e con un marito con i suoi stessi interessi, un filosofo. Da piccola, però, non potevo sapere che avrei studiato filosofia, né che avrei incontrato il mio attuale compagno che…ha studiato filosofia come me. Non potevo nemmeno immaginare che avrei scritto per professione, in fin dei conti: sì, volevo scrivere, ma volevo anche fare l’astronoma! Abbiamo qualcosa in comune, tutto sommato, la tua Jo ed io.

Piccole donne e Piccole donne crescono non sono banali: Jo non sposa Laurie, Beth ci abbandona e la vita non è sempre tutta rose e fiori. Le vicende delle nostre eroine non sono mai scontate, ma sempre esemplari e didascaliche. Forse per qualcuno sono buoniste e moraliste: beh, non è un caso se va bene leggere i tuoi libri quando si è piccoli, perché è quello il momento in cui ci viene data un’educazione. Quel che ci accade dopo, nel corso dell’esistenza, basta a disilluderci e a diventare meno ingenui. Ci devono essere entrambi i momenti: in equilibrio. Altre piccole donne non potrebbero esserci, sarebbe impensabile replicarle: si cadrebbe nella ridondanza.

Ti saluto con affetto, Louisa. Tua sempre nostalgica lettrice,

Bruna

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.