A Posillipo si trova Villa Rosebery, la villa del Presidente della Repubblica a Napoli. È quasi invisibile, così dove si trova, nascosta nell’intrico di strade che dalla collina digrada verso il mare. Non è come il gorgo del centro storico, ma è come trovarsi a esplorare un’isola, un borgo di marinai.
Puoi visitare Villa Rosebery durante le giornate FAI di primavera e di autunno. Le prossime aperture dovrebbero avranno luogo il 12 e il 13 ottobre 2024. Se vivi in Campania o pensi di visitare Napoli ad ottobre, potrebbe essere una visita da fare: molto rilassante e senza dubbio fuori dal classico circuito turistico. Considerata l’alta affluenza di visitatori che ormai caratterizza la città, direi che è l’ideale per tenersi pure un po’ a distanza dalla folla. Se ti va, certo 😉
Visita a Villa Rosebery
La storia di Villa Rosebery
Come ti dicevo, Villa Rosebery si trova nel luogo “che libera dagli affanni”. In effetti, colgo sempre l’occasione di dirlo, a volte Posillipo fa davvero questo effetto: ti pare di aver cambiato città. Anche se non è così difficile raggiungerla, la residenza è circondata da un grande parco, che si estende fino al mare, e così è isolata dal resto del quartiere.
La villa ha avuto diversi proprietari. Tra i primi, figura il fratello del re Ferdinando II di Borbone, ossia Luigi. In un primo momento, lo spazio circostante la dimora veniva utilizzato per la produzione agricola. Poi tutto è cambiato e la villa è stata acquistata dallo statista inglese Archibald Philip Primrose, conte di Rosebery.
Per Rosebery questo è stato il luogo ideale per dedicarsi agli studi letterari: silenzioso e appartato, non permetteva distrazioni. Ma era costoso, quindi la villa è stata acquisita dallo Stato italiano ed è diventata una residenza dei Savoia. Così è stato fino a quando il re Vittorio Emanuele III non è fuggito da Napoli per l’esilio in Egitto, nel 1946. Ancora oggi la chiamiamo ufficialmente Villa Rosebery, ma al suo ingresso ti saluta “Villa Maria Pia”.
E chi era Maria Pia? La figlia primogenita del principe Umberto di Savoia. Dal 1957, Villa Rosebery è entrata a far parte del circuito delle residenze presidenziali del Quirinale. E questa è la storia dei suoi momenti più significativi.
Come visitare Villa Rosebery
La visita a Villa Rosebery costa 2,50€ ed è guidata. Dura circa 1 ora e mezzo e si accede ogni 30 minuti, dalle 10 alle 16:30.
La prenotazione è obbligatoria, nominativa e non cedibile. Devi recarti al cancello d’ingresso di Via Ferdinando Russo n°26, 15 minuti prima dell’inizio della visita, e avere con te un documento di riconoscimento valido. Senza documento non ti faranno entrare: la politica delle residenze del Quirinale è molto rigida per ragioni di sicurezza.
Cosa puoi visitare a Villa Rosebery? Dopo la passeggiata nel giardino un po’ inglese e un po’ mediterraneo, si visitano:
- la Palazzina Borbonica;
- la Darsena;
- la Grande Foresteria.
E, naturalmente, c’è il giardino. Secondo me, è la parte migliore della visita: ho una predilezione per le aree verdi, perché la passeggiata è sempre gradevole, soprattutto in estate. Invece, le sale mi possono annoiare, ma dipende da quel che contengono. A dire il vero, la Grande Foresteria regala un panorama sul Golfo di Napoli di tutto rispetto. Per praticità indossa comunque scarpe comode!
Ah, Villa Rosebery non è il solo sito che puoi visitare a Posillipo. C’è anche il suggestivo Parco del Pausilypon e Gaiola, che consiglio sempre, soprattutto quando il clima è mite.
Come raggiungere Villa Rosebery
Puoi raggiungere Villa Rosebery in auto. In alternativa, considerate le chiusure delle linee funicolari, il modo più semplice per raggiungerla è prendere la linea metro 2. Raggiungi la fermata di Mergellina e prosegui con l’autobus 140 da via G. Bruno fino a Piazza Salvatore di Giacomo.
Ci metterai un po’, quindi muoviti con il dovuto anticipo. A presto!
Mi chiamo Bruna Picchi e sono web copywriter, content designer e social media strategist. Il Mondo di Athena è lo spazio digitale in cui condivido pensieri sulla comunicazione digitale, esperienze di viaggio e l’amore per la letteratura.
Se non scrivo, allora leggo. E se non leggo, allora scrivo.