Il Rione Sanità è ormai uno dei quartieri storici più popolari di Napoli. Si trova nel quartiere Stella, alle spalle del Museo Archeologico Nazionale e nei pressi di Piazza Cavour.
La sua collocazione lo rende facile da raggiungere a piedi, se vieni da Via Foria e Via Duomo o Piazza Dante, ma anche in metropolitana se raggiungi la fermata Piazza Cavour della linea 2 oppure le fermate Museo o Materdei della linea 1.
In passato il Rione Sanità si trovava spesso sotto le luci dei riflettori perché turbolento e problematico. Oggi non è tutto rose e fiori, ma di certo sta vivendo un momento di rinascita, caratterizzata dalla riappropriazione della città del suo patrimonio storico e culturale.
Nell’aria delle sue strade si avverte ancora qualcosa di autentico e che dalle parti di Spaccanapoli si sta perdendo.
Il quartiere di Napoli in cui nacque Antonio De Curtis, in arte Totò, è sicuramente vivace e suggestivo. I luoghi da vedere sono tanti, tutti abbastanza vicini tra loro. Con un po’ di organizzazione, puoi visitare quelle che ti interessano di più in una mezza giornata.
Bene, iniziamo questo tour del Rione Sanità.
Il Rione Sanità di Napoli
Rione Sanità, cosa vedere?
C’è tanto da vedere, nel Rione Sanità, specialmente di quella che amo definire la “Napoli di sotto”.
C’è una ragione, se proprio in questa zona ci sono tanti siti sotterranei. Il Rione Sanità si è sviluppato su una collina tufacea, tra il centro propriamente detto – Spaccanapoli e dintorni- e la collina di Capodimonte.
Oggi lo consideriamo un quartiere centrale, ma non è sempre stato così. Anzi, la costruzione del ponte che conduce a Capodimonte ne ha di fatto cambiato le sorti, ma in peggio. Infatti, è nato come quartiere residenziale, più tranquillo di Toledo e Spaccanapoli. Poi le cose hanno preso un’altra piega…

Considerata la sua vicinanza all’area di Capodimonte, ricca anche oggi di verde, forse deve il suo nome proprio all’aria più salubre che circolava per le sue strade.
O forse “Sanità” è un riferimento allo stato di salute delle persone devote, che in questi luoghi hanno avuto i loro modi particolari di avere a che fare con il cielo e l’aldilà. Lo possiamo intuire dalle storie che circolano a proposito del cimitero delle Fontanelle.
Ma lo ipotizziamo anche a partire dalla credenza che il quadro raffigurante la Madonna, oggi conservato nella chiesa di Santa Maria della Sanità, abbia avuto qualità terapeutiche. Qualcuno direbbe miracolose, quindi.
Insomma, di spiegazioni sul perché il rione si chiami così ce ne sono. Vengo ora al dunque: cosa vedere? Ecco i miei suggerimenti:
- Chiesa di Santa Maria della Sanità, catacombe di San Gaudioso e catacombe di San Gennaro;
- Palazzo dello Spagnolo;
- l’ipogeo dei Cristallini;
- la chiesa dei Cristallini;
- il Museo Jago.
Manca all’elenco un sito già citato e ti spiegherò, poi, il perché.
La chiesa della Sanità e le catacombe
La chiesa di Santa Maria della Sanità è un sito nevralgico del rione. Opera seicentesca, al suo interno la basilica ha tutte le caratteristiche di un’architettura barocca. Possiamo riassumerle in due qualità: pienezza e opulenza.
La basilica è stata costruita su una chiesetta rupestre, più volte anche danneggiata dalle alluvioni causate dalle piogge e che hanno riversato sul sito i detriti tufacei di Capodimente.

Senti parlare di lava delle Vergini: ci si riferisce proprio agli episodi alluvionali della zona che riguardavano l’attuale Borgo dei Vergini.
La peculiarità della chiesa è la presenza delle catacombe di San Gaudioso. Sono catacombe paleocristiane, ma gli ambienti sono stati ampiamente modificati e riutilizzati poi dai monaci domenicani in epoca moderna.

Non voglio rivelarti troppo, per non toglierti il gusto della visita. Ti dico solo che i monaci misero in piedi un business tanto fiorente quanto macabro…
Le catacombe di San Gennaro si trovano tra Capodimonte e la Sanità. Infatti, si accede nei pressi della basilica del Buon Consiglio. Sono senza dubbio un cimitero paleocristiano tra i più spettacolari in Italia. L’area è molto estesa, tanto da inglobare delle piccole basiliche votive.
Tra queste, ci sono la più antica Basilica di Sant’Agrippino e la Basilica dei Vescovi. In quest’ultima, Sant’Aspreno avrebbe deposto le ossa di San Gennaro. Beh, San Gennaro ha traslocato spesso. Pare che ora si trovi in via definitiva nel Duomo di Napoli.

Le catacombe si visitano esclusivamente con guida e con prenotazione. Purtroppo, non è permesso fare foto e registrare video. La mia prima visita del sito di San Gaudioso risale al 2019, quando scattare foto era permesso. Ed è per questo che ho del materiale 😉
Acquistando il biglietto d’ingresso di uno dei due siti, è possibile visitare anche l’altro complesso entro 12 mesi e la Cappella dei Bianchi nella chiesa di San Severo a un prezzo agevolato.
Le catacombe di San Gaudioso e le catacombe di San Gennaro sono aperte dal lunedì alla domenica, dalle 10 alle 17. Sono chiuse il mercoledì.
Ecco il piano tariffario:
- biglietto intero 13€;
- biglietto under 18 anni 6€;
- Studenti/Over 65/Forze dell’Ordine 9€;
- Under 6 e visitatori con disabilità gratis – l’accesso per disabili motori è temporaneamente interdetto.
Per ulteriori informazioni e per prenotare i biglietti, consulta il sito ufficiale delle Catacombe di Napoli.
Il Palazzo dello Spagnolo
Il Palazzo dello Spagnolo è forse uno dei simboli più rappresentativi della Sanità e di architettura rococò a Napoli. È stato eretto nel 1738, per volere del marchese di Poppano, e progettato da Ferdinando Sanfelice.

Sanfelice, a suo tempo, era uno degli architetti più famosi e quotati in città. Infatti, le sue realizzazioni erano decisamente all’avanguardia per l’epoca. La scala ad ali di falco del Palazzo dello Spagnolo ne è un esempio tipico. Ma un’altra bellezza architettonica di sua realizzazione si trova a Palazzo Serra di Cassano, di cui ho parlato a proposito della visita della Galleria Borbonica.
Una curiosità: oggi questo edificio viene detto “dello Spagnolo” non per via del marchese, ma per il soprannome di un suo successivo proprietario, ossia Aniello Prezioso.
Ipogei e chiesa dei Cristallini
Inoltrandoti nel Borgo dei Vergini, superando Piazzetta Crociferi, arrivi ai Cristallini. Lungo la via ci sono ben due siti da visitare: la Chiesa di Santa Maria Maddalena e gli ipogei ellenistici.
La Chiesa dei Cristallini è stata restituita al pubblico da poco. Non è più consacrata ed è stata oggetto di un lavoro di restauro molto interessante. Infatti, ora è completamente azzurra come il mare e dipinti e sculture sono stati realizzati per simboleggiare il dialogo tra culture mediterranee.
La visita è gratuita e qui puoi leggere l’articolo di approfondimento.

L’ipogeo dei Cristallini ha aperto qualche anno fa. Si tratta di un piccolo scavo archeologico, situato al di sotto di una casa privata. C’è ancora da scavare, lì!

È affascinante, se ami l’archeologia. È un sito greco-romano di età ellenistica con bellissimi affreschi ancora ben visibili. La visita è breve, ma secondo me vale la pena. Trovi ulteriori dettagli nell’articolo dedicato.
Il museo di Jago
E questo è il sito per gli amanti dell’arte contemporanea. L’artista Jago ha un rapporto speciale con Napoli e ormai ha il suo luogo prediletto in città. Questo è la Chiesa dei Crociferi, che si trova nell’omonima piazzetta che ti ho citato nel paragrafo precedente.
Il museo-laboratorio conserva opere note di Jago, tra cui Apparato circolatorio e Venere. A me è piaciuto più di quanto immaginassi, forse perché la guida è stata in grado di far comprendere il senso di alcune scelte dell’artista, sia per quanto riguarda le tecniche di realizzazione delle sculture sia per quel che riguarda il loro significato.

Beh, spesso per l’arte contemporanea è necessario un “sostegno”. Non amo le visite guidate, ma riconosco che talvolta sono utili. In ogni caso, il museo di Jago è visitabile solo con guida, tutti i giorni. In questo articolo ci sono tutti i dettagli.
Per finire, vale la pena fare una menzione speciale a uno dei siti tra i più amati della Sanità: il cimitero delle Fontanelle. Perché non l’ho inserito nell’elenco?
Perché è inaccessibile dal 2020. Ma la buona notizia è che ne è prevista la riapertura nell’estate del 2025! Infatti, la cooperativa La Paranza gestirà regolarmente il sito, che per anni è stato “affidato” ai cosiddetti custodi del mito.
In realtà, le buone notizie sono due: questo articolo sarà aggiornato presto, forse proprio con la prossima visita al cimitero delle Fontanelle! Cosa visiterai nel Rione Sanità?
Se ti fa piacere, scrivilo nei commenti. A presto!
Mi chiamo Bruna Picchi e sono web copywriter, content designer e social media strategist. Il Mondo di Athena è lo spazio digitale in cui condivido pensieri sulla comunicazione digitale, esperienze di viaggio e l’amore per la letteratura.
Se non scrivo, allora leggo. E se non leggo, allora scrivo.