Home » Comunicazione Digitale » Blogging » Come scrivere un blog post: crea la struttura di un articolo

Come scrivere un blog post: crea la struttura di un articolo

Come Scrivere Un Blog Post: la struttura dell'articolo

Come scrivere un blog post? Ti dico subito come non scriverlo: come se stessi scrivendo il tema che si fa a scuola o la tesi di laurea. Scivere per il web è un’altra cosa. Ogni contenuto digitale ha una struttura e delle finalità ben precise. In alcuni casi, dobbiamo anche tenere conto delle buone pratiche per la SEO.

In questo articolo ti dico come creare la struttura dei tuoi articoli di blog, per farti leggere dalle persone e ricordare.

Come scrivere un blog post: la struttura

Se hai deciso di aprire un blog personale o aziendale da poco, allora mi auguro davvero che questo mio blog post possa tornarti utile. Ho deciso di iniziare a parlare della struttura di un articolo, l’intelaiatura del tuo discorso scritto.

Se è ben concepita, gli articoli si scrivono con facilità, si leggono con piacere e tornano utili a chi li consulta.

La struttura ha a che fare sia con lo sviluppo logico del contenuto sia con il design o, per meglio dire, con l’aspetto che ha la pagina per ogni utente che la visita.

Un blog post scritto bene è un contenuto in cui forma e messaggio si integrano. Questo vuol dire che:

  • sono vietati i muri di testo;
  • usiamo in modo adeguato grassetti, corsivi ed elenchi puntati;
  • rispondiamo il prima possibile alle domande del pubblico, senza menar il cane per l’aia;
  • ci prendiamo lo spazio (parole!) che ci vuole per esprimere in maniera chiara e semplice il messaggio.

I due punti fondamentali sono: leggibilità e chiarezza. La struttura del blog post serve proprio a rendere ogni testo fruibile da parte di ogni lettore e ogni lettrice.

Si procede passo passo. Immagina delle scatole che hanno un certo aspetto (titolo, immagini) e che riempi di oggetti scelti (le parole che spiegano, raccontano, mantengono quella fantomatica promessa proferita nel titolo).

Ecco i vari passaggi da seguire per strutturare e scrivere bene un blog post:

  1. fai la ricerca di parole chiave e domande del pubblico;
  2. definisci titolo e titoletti in cui suddividere il testo;
  3. scegli le immagini a corredo dell’articolo;
  4. scrivi;
  5. rileggi e revisiona.

Quando hai completato i 5 passaggi sopraindicati, procedi alla pubblicazione del blog post. Questo è un protocollo da seguire punto per punto. Salti un punto? Il programma non gira, sorry!

Ricerca delle parole chiave e domande del pubblico

“Ah, ma a me non importa niente della SEO!”

Ti rivelo una cosa che non ti piacerà. Se vuoi che le persone ti leggano, devi essere attraente. Per essere attraente, devi scrivere dei titoli che stimolino la curiosità e un testo che accompagni chi legge fino alla fine del pezzo.

Per concludere, se il tuo obiettivo è vendere un prodotto o promuoverti come professionista, allora non puoi fare a meno di quel tocco di persuasione che siamo tanto bravi a definire, oggi, emozionalità.

E arrivo al punto: a dispetto di quanto si possa credere, l’attenzione per le parole chiave non è tale solo perché dobbiamo piacere a Google.

Quando ti dicono di scrivere per le persone, intendono dire che dobbiamo sfruttare la nostra capacità empatica, immaginare cosa vorrebbero leggere i lettori e piazzare dritto dritto ciò che vogliono sotto i loro occhi.

Ma immaginare è per dire! Ti serve individuare le parole chiave informazionali, commerciali, navigazionali e studiare con attenzione tutte le domande, più o meno esplicite, che le persone pongono al motore di ricerca.

Per fare questo, ti tornano utili strumenti come:

  • SeoZoom, SEMRush, Ubersuggest;
  • Answer The Public, Answer Socrates, Google Suggest
  • infine, la sezione Le persone hanno chiesto anche – a quest’ultima, ho accennato anche in un mio articolo recente su come scrivere un blog post che funziona.

C’è da fare poco i radical chic. Il rischio è cantarsela e suonarsela da soli. E ciò potrebbe anche essere una tua libertà, tutto sommato, ma bisogna ammettere che non si sposa con eventuali obiettivi di notorietà e autorevolezza.

Ti faccio un esempio banale. Anzi, ti faccio una domanda e ti prego di dare una risposta onesta.

Se tu stessi per partire per Mantova, cosa leggeresti?
Opzione A: “Passeggiate mantovane”; opzione B: “Cosa vedere a Mantova durante un fine settimana”.

La risposta è la B. Se stai davvero per partire, a te serve ciò che è contenuto nel titolo B. Il titolo A è apparentemente suggestivo, ma non rimanda a nulla che tu riesca chiaramente a figurarti nella mente. Potrebbe andare bene come titolo di un libro. Ma non siamo qui per i titoli dei libri e la narrativa.

[Lo so, tu che stai leggendo e non sei un pivello hai pensato a una cosa: customer journey. Sei il primo della classe, ma ora devo dare la precedenza a chi sta più indietro. Però ci ritorneremo, sul customer journey. Promesso!]

Quando sai quale keyword principale utilizzare e quali sono le domande dei lettori più comuni, puoi sfruttarli per definire titoli e titoletti.

Titolo e titoletti

Che sia messo agli atti: per me, gli articoli scritti senza paragrafi sono una roba indecente che non leggerei mai – sempre che non spieghino come trovare la pietra filosofale e guadagnare la vita eterna senza messe e rosari.

Il titolo del blog post e il titolo SEO comprendono la keyword primaria. No, non devi scrivere per forza come se fossi un robot: “Sciogliere calcare aceto”, non è un titolo, è un abominio.

Le keyword secondarie e le domande degli utenti sono la linea guida per sviluppare il discorso e dargli uno sviluppo organico, logico. Come e dove? Nei paragrafi, titolati con gli h2 e gli h3, e per approfondire varie questioni di interesse per i lettori.

In altre parole, keyword secondarie e ricerche correlate sono comprese negli h2 e negli h3. Proviamo a fare una simulazione. Immaginiamo di dover scrivere un blog post su ricette con la zucca.

Ricerche per “ricette con la zucca” estrapolate da Ubersuggest

Come puoi vedere da Ubersuggest, la keyword è molto ricercata in media. Dando un’occhiata alle ricerche correlate sia su Ubersuggest sia su Google stesso, ti puoi rendere conto dei diversi modi di declinare il tema.

Come Scrivere Un blog Post: la ricerca della parole chiave
Suggerimenti di Google per “ricette con la zucca”

Concentriamoci sulla ricerca “ricette con la zucca al forno“. In questo modo, non ti perdi nell’oceano di risultati di una query molto cercata, ma anche molto generica.

Suggerimenti per la keyword “ricette con la zucca al forno”

Adesso dobbiamo fare un’altra operazione. Guardiamo la sezione Le persone hanno chiesto anche. Mettiamo a confronto i risultati per due ricerche: “ricette con la zucca” e “ricette con la zucca al forno”.

Come Scrivere Un Blog Post: la sezione Le persone hanno chiesto anche di Google
Le persone hanno chiesto anche per “ricette con la zucca”

Come puoi vedere, ci sono delle domande che, in entrambi i casi, riguardano le qualità dell’ortaggio, come conservarlo, come integrarlo con la dieta e via dicendo.

Le persone hanno chiesto anche per “ricette con la zucca al forno”

Estrapoliamo le domande che possono tornarci più utili per arricchire e rendere utile l’articolo. Mettiamo un po’ di sale nella nostra, di zucca, e scriviamo i titoletti dei paragrafi.
Questa potrebbe essere una struttura e uan suddivisione in paragrafi possibile:

  • H1/ Titolo: 10 ricette con la zucca al forno
  • h2/paragrafo 1: Zucca la forno, con cosa mangiarla?
  • h3/sottoparagrafi: Zucca al forno con le patate, Zucca al forno con pangrattato, Zucca al forno gratinata e così via

Ecco le linee guida per un contenuto interessante e fruibile per chi legge, perché accompagna passo passo nell’approfondimento dell’argomento.

Infatti, le domande della sezione Le persone hanno chiesto anche ti aiutano a integrare le ricerche nei titoletti e a dare delle risposte esplicite alle domande che effettivamente le persone fanno a Google.

Per esempio, nelle ricerche compaiono le domande:

  • Come abbinare la zucca (quando si è) a dieta?
  • Quante calorie ha la zucca cotta al forno?
  • A cosa fa bene la zucca?
  • Cosa abbinare alla zucca (nella) dieta?

In queste domande c’è quasi tutto quel che devi scrivere!

Nell’introduzione dell’articolo, puoi parlare delle qualità della zucca, così da intercettare la domanda: “A cosa fa bene la zucca?” Le altre domande possono trovare risposta nel primo paragrafo, in cui introduci i possibili abbinamenti per le diverse ricette da preparare al forno.

Come vedi, un argomento di grande interesse è l’integrazione della zucca con la dieta: puoi orientarti sulle varianti “light” delle preparazioni.

A questo punto, non devi fare altro che scrivere, ma ti suggerisco di portare a termine un’altra operazione preliminare, per ragioni pratiche.

Le immagini

Poiché lavoro molto in ambito turistico, dove le immagini non sono né un optional né solo un modo per rendere la pagina più leggibile, so bene che la scelta e l’editing delle immagini, nonché il loro inserimento nell’articolo, richiede un bel po’ di tempo.

Per andare più speditamente, ti conviene decidere quali e quante immagini utilizzare nell’articolo subito dopo averne definito la struttura e quando ti è chiaro cosa scrivere.

A questo punto del lavoro, infatti, hai già in mano una scaletta dei contenuti. Considerando l’esempio che abbiamo trattato, avresti bisogno delle seguenti immagini:

  • un’immagine di anteprima;
  • un’immagine nel primo paragrafo;
  • un’immagine per ogni ricetta o, quanto meno, per una parte di esse.

Devi inserire almeno 7 o 8 immagini. Tuttavia, ci possono essere casi in cui tu debba inserirne di più, sia per ragioni di completezza sia per la leggibilità del testo.

Ricorda, infatti, che gran parte delle persone legge ormai da smartphone e 3 righe di testo da un qualsiasi laptop Windows corrispondono a un piccolo muro di parole su dispositivo mobile. Ragion per cui, vai a capo ogni 3 o 4 righi e decidi bene dove inserire le immagini.

Scrivere e revisionare

E cosa vuoi che ti dica qui? Scrivi! Già sai cosa 😉

Ora non resta che tirare in ballo la chiarezza: scrivi in modo semplice. Scrivere in modo semplice è una grande sfida, e lo so bene.

È doveroso farlo, soprattutto quando l’argomento da trattare è piuttosto nazionalpopolare, come lo è la gastronomia. Talvolta, basta rispettare due principi molto basilari:

  • la combinazione soggetto+verbo+complemento oggetto non ha mai ucciso nessuno, nemmeno i premi Nobel per la letteratura;
  • se hai a disposizione due sinonimi, scegli la parola di uso più comune.

Per quel che riguarda la questione del lessico, mi va di spendere una parolina per tranquillizzarti.

Non per forza devi utilizzare un lessico banale, in ogni contesto. Lo ripeto, perché sia chiaro: le scelte lessicali dipendono dagli argomenti trattati e dal pubblico a cui sono indirizzati.

Se dovessi scrivere un blog post per diffondere la filosofia di Immanuel Kant, dovresti chiederti: scrivo per gli studenti di scuola o scrivo per i laureati in Filosofia? E devi dartela, una risposta!

Perché in un caso dovresti scrivere “a pane e peperoni” e nell’altro avresti la piena libertà di usare i termini tecnici più astrusi. Chiaro?

Detto questo, scritto tutto, non ti resta che rileggere (ad alta voce, anche) inserire i grassetti, eventuali corsivi, elenchi puntati là dove sono utili e visionare l’anteprima di pubblicazione.

MAI mandare online un pezzo senza aver visionato l’anteprima, perché:

  • bisogna verificare che il testo sia ben formattato;
  • che funzioni l’indice dei contenuti;
  • che le immagini siano ben integrate nel testo;
  • che non ci siano “muri” di parole – nel caso, si devono smantellare.

Spero che questo articolo abbia risposto alle tue, di domande. Se ne hai altre, sono qui per risponderti.

A presto!

2 commenti su “Come scrivere un blog post: crea la struttura di un articolo”

  1. Pingback: Testi per il web: lunghi o brevi? -

  2. Pingback: Web copywriter: cosa fa davvero? -

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.