Gli scavi di Oplontis sono costituiti dai resti romani della Villa di Poppea e della Villa di Licius Crassius Tertius. Si trovano presso Torre Annunziata, una città vesuviana a sud di Napoli, affacciata sul mare e situata tra Ercolano e Pompei. Le domus furono seppellite dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C.
La Villa di Poppea, chiamata anche villa A, è l’unica accessibile per la visita. Al momento, la villa B di Crassius Tertius non è visitabile, se non per eccezionali aperture annuali. Questo articolo riguarda, quindi, solo la Villa di Poppea. Infatti, era da tanto che desideravo vederla e sono contenta di averlo fatto.
La visita a Oplontis
Scavi di Oplontis: la Villa di Poppea
La Villa di Poppea si trova presso gli scavi di Oplontis. Oplontis era un’area suburbana di Pompei: immagina una sorta di quartiere distaccato dal centro della città pompeiana, dalla quale era comunque amministrativamente dipendente.
In questo sobborgo di Pompei, si trovava questo grande e lussuoso complesso residenziale che viene attribuito a Poppaea Sabina, seconda moglie di Nerone, o, in ogni caso, alla sua famiglia. Si ritiene che la villa fosse disabitata al momento dell’eruzione del Vesuvio, ma una cosa è certa: a quel tempo, si trovava in una posizione privilegiata, cioè su un piccolo promontorio a picco sul mare. E, ancora una volta, ribadisco l’ovvio: i Romani ci sapevano fare, quando si trattava di situazione esclusive.
Fermo restando che non tutta la villa è stata riportata alla luce, si dà per assunto che non mancasse nulla per essere in tutto e per tutto godibile, grazie agli ambienti ben predisposti per le attività casalinghe, notturne e per il tanto famigerato otium: i giardini decorati, la piscina, l’orto, le sale termali e via dicendo.
Naturalmente, cosa colpisce maggiormente della villa? Gli affreschi e le pavimentazioni a mosaico. Alcune ambienti sono ben conservati ed è possibile anche accorgersi dei piccoli particolari degli affreschi. Sono proprio questi, in genere, ad attrarmi di più. Nell’immediato, la mia attenzione viene catturata dalla magnificenza delle pitture, che nonostante tutto mi sembra quasi esuberante: i colori vincono su tutto.
Qualche istante dopo, arrivano i particolari: piccoli, graziosi, bucolici. Insomma, è da questo che prende avvio la suggestione: fotografo, mentre la mente inizia a fantasticare di un tempo andato, di un mondo più duro e brutale, in cui però la bellezza sapeva prendersi il proprio spazio, con costanti riferimenti alla Natura e alla quotidianità.
La visita agli scavi di Oplontis è molto rilassata. Si può fare in autonomia o con visita guidata. Trattandosi di un sito piccolo, la visita dura circa 1 ora o poco più. Un aspetto vantaggioso del sito, poco frequentato, neanche a dirlo, è il fatto che ci si può prendere tutto il tempo che si desidera per osservare ed eventualmente fotografare.
Dove si trova Oplonti: come arrivare alla Villa di Poppea
Come ti dicevo, il sito di Oplonti viene accorpato agli scavi di Pompei, ma è del tutto indipendente. Infatti, si trova a Torre Annunziata e si può raggiungere da Piazza Garibaldi oppure da Porta Nolana con le corse della Circumvesuviana. La fermata a cui scendere è Torre Annunziata Oplonti ed è servita dalla linee per Sorrento e per Poggiomarino (Via Scafati). Il biglietto ha un costo di 2€ a corsa.
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Come visitare Oplontis: orari e biglietti
Gli scavi di Oplontis sono visitabili secondo i seguenti orari:
- dalle 9 alle 17, dal 1 novembre al 31 marzo;
- dalle 9 alle 19, dal 1 aprile al 31 ottobre.
Per quel che riguarda le tariffe d’ingresso:
- 5€ biglietto intero*;
- 2€ biglietto ridotto*;
- gratis con Campania Artecard.
I biglietti si acquistano su Ticketone o presso la biglietteria. Nel primo caso, alla tariffa vanno aggiunti 1.50€ di prevendita online. Il biglietto comprende anche la visita di Villa Regina di Boscoreale. A proposito di Boscoreale, si tratta di un sito che ancora non ho visitato e, magari, lo farò in futuro. Infatti, da qualche tempo è attivo il Pompei Arte Bus, un servizio di navetta che collega tutti i siti archeologici dell’area vesuviana. Ecco, ci sto facendo un pensierino 😉
A presto!