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Come scrivere un articolo di blog che funziona

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Credo che sia croce e delizia di tutti i blogger e web copywriter del web: come scrivere un articolo di blog efficace, che funziona?

Ma cosa sarebbe un blog post che funziona? E sì, bisogna partire dalla risposta a questa domanda e poi si può iniziare a parlare di come strutturare un blog post – in linea di principio, qualsiasi tipo di articolo, ossia un contenuto relativo a ogni genere di argomento.

Procediamo, ma per gradi.

Cosa significa scrivere un blog post che funziona?

Eravamo, dunque, a una domanda: cosa significa che un articolo funziona?

Un blog post non è un apparecchio meccanico o elettronico, non è fatto di ingranaggi. È formato da parole scritte che intendono veicolare un messaggio. Il messaggio, per essere recepito, va letto. Ok, sembra scontato, ma credimi: non lo è.

Primo tassello del puzzle:

Un articolo che funziona si fa leggere con interesse.

Il secondo tassello si individua facilmente, da un punto di vista logico. Però, è un pezzo che si incastra con maggiore difficoltà, nel mosaico:

Un blog che funziona invita il lettore a compiere un’azione.

Volendo fare degli esempi, per non lasciare tutto in una dimensione troppo teorica e poco intellegibile:

  • una recensione è efficace se induce un lettore ad acquistare e leggere un libro;
  • un racconto di viaggio è efficace se induce chi legge a scegliere la meta di cui ha letto come prossima destinazione di viaggio;
  • un approfondimento sul SEO copywriting potrebbe spingere il lettore a iscriversi a un corso di formazione in merito alla displina;
  • una ricetta, deve costituire un’ottima linea guida per la preparazione di una pietanza.

Potrei, come è ovvio, fare decine di esempi, ma credo che questi appena citati bastino. Il concetto dovrebbe essere già abbastanza chiaro: un blog post funziona, cioè è efficace, se ha soddisfatto una duplice esigenza:

  • di chi lo legge: ha risposto ha domande specifiche, ha sollecitato una discussione, ha rappresentato una fonte di conoscenza, ha fornito consigli e informazioni pratiche;
  • di chi lo ha scritto: grazie al servizio svolto, l’autore/autrice ne ha guadagnato in visibilità, autorevolezza e denaro.

Cerchiamo di fissare bene in mente questo punto: un blog post si scrive e si legge, quindi è una forma di comunicazione, ragion per cui c’è chi invia un messaggio per uno scopo e chi è disposto a riceverlo, indotto da un’esigenza, e risponde in qualche modo. Non importa che tu non abbia direttamente l’intenzione di vendere qualcosa.

Hai da preoccuparti quando ti rendi conto che nonostante fiumi e fiumi di parole l’audience non risponde in alcun modo: non commenta, non salva il post, non lo condivide, il motore di ricerca non lo posiziona bene.

A questo punto, è doveroso fare una precisazione: ho semplificato la dinamica. Infatti, non è che una lettura di un articolo ha sempre davvero la capacità di portare le persone a compiere un’azione qualsiasi.

In verità, il processo è più lungo e complesso. Per questa ragione:

  • parliamo di customer journey;
  • scomodiamo il concetto di autorevolezza.

Nella realtà dei fatti, le persone si affezionano a una personalità che reputano affidabile. Quando suddetta personalità soddisfa effettivamente un’esigenza, solo ha luogo l’agire. Il tutto può avvenire in un’ora come l’invaghimento primaverile o può richiedere mesi, gli stessi per poter apprezzare un calice di rosso decente.

Da editore, non puoi a priori conoscere il momento esatto in cui le persone si fideranno di te e passeranno all’azione. Puoi solo, nel tempo e grazie a una varietà ben studiata di contenuti, accompagnarle lungo la via.

Non sei Dante. Sei Virgilio, chiaro? Possiamo andare avanti.

Come scrivere un articolo: le basi

Come non scrivere un blog post? Ricordi i temi e i raccontini che ti facevano scrivere a scuola? Fai uno sforzo. Ricordi? Bene. Adesso dimenticali in via definitiva – sempre che tu non abbia voglia di scrivere romanzi, ovvio.

Abbiamo detto, i blog post che funzionano rispondono a domande più o meno esplicite degli utenti. Questo vuol dire che i passaggi sono due: prima rispondi a tuoi interrogativi e poi a quelli dei lettori. Miscela bene gli ingredienti e sei a buon punto.

Infatti, punto primo, chiediti se davvero hai intenzione di scrivere un articolo che:

  • dia informazioni dettagliate;
  • condivida opinioni affidabili;
  • stimoli la discussione;
  • esorti le persone ad approfondire una forma di conoscenza (di un argomento, un brand, una meta turistica, di te).

Punto secondo, ragiona come il pesce! In altre parole, non soffermarti esclusivamente a considerare ciò che sembra utile dal tuo punto di vista. Chiediti, piuttosto, quali sono le cose che si chiede il potenziale lettore.

E poiché fa anche bene alla SEO, ti suggerisco di effettuare un’operazione di estrema semplicità:

  1. effettua una ricerca su Google per parole chiave;
  2. sonda il terreno su Google Suggest;
  3. studia attentamente la sezione “Le persone hanno chiesto anche

Ecco, Le persone hanno chiesto anche è una fonte di inestimabile valore. Finire con un proprio contenuto in questa sezione è già un grande risultato.

Ma, ripeto, ciò che conta è che te la studi con attenzione. Da qui già puoi comprendere quali sono le questioni più interessanti per chi legge. Inoltre, nella tua mente si delinea il profilo della struttura ideale dell’articolo.

Nell’esempio qui sotto, ti mostro cosa generalmente chiedono gli utenti quando la ricerca è “cosa vedere a Roma”. Il caso è turistico, ma vale per qualsiasi altro argomento e/o settore.

Il trucco o, oserei dire, la tecnica adeguata per un blog post è utilizzare le domande degli utenti per individuare i paragrafi in cui suddividere l’articolo o comunque come linee guida per la redazione del contenuto.

Pensa a ciò che ti accade ogni giorno, probabilmente. Cosa ti attira maggiormente degli articoli che trovi sulle piattaforme social o su Google? Grossomodo, penso, le cose vanno così:

  • leggi il titolo e comprendi se l’argomento ti interessa;
  • se il titolo è interessante, clicchi e inizi a leggere il cappello o l’incipit dell’articolo;
  • se hai la prova che in pochi minuti di lettura, puoi ottenere ciò che vuoi, allora prosegui.

E qui gli appassionati di scrittura persuasiva sono nel loro habitat. Eppure, a ben vedere, se le risposte alle domande sono davvero presenti nel contenuto e se non fai l’errore di menare il can per l’aia, ma guidi passo passo il lettore, non hai bisogno di sfoderare troppa persuasione per convincere le persone a leggere.

A questo punto, comprendi che se avessi vuotato il sacco fin dall’inizio, il mio sarebbe sembrato un discorso nebuloso. Infatti, per farla breve:

Un blog post che funziona possiede una solida struttura.

E adesso sai che la struttura è fatta di un titolo attraente, di un incipit illuminante, di un corpo concepito in modo razionale per rispondere a interrogativi. Ma approfondiremo tutto un po’ alla volta, altrimenti ci va la testa in fiamme.

A presto,

Bruna Athena

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