(Aggiornato al 28 aprile 2020)
Grazie all’alternanza di fondali dai colori caraibici, riserve naturali e oasi faunistiche, a Siracusa e nei suoi dintorni si trovano alcune delle spiagge più belle della Sicilia Orientale.
Quanta nostalgia mi viene nello scrivere questo articolo sulle spiagge! Come ti ho raccontato nel mio precedente articolo su cosa vedere a Siracusa, ho spiegato che è stato difficile dividersi tra città e luoghi naturalistici: sentivamo l’esigenza di dare spazio a entrambi. Ragion per cui ho avuto l’occasione di vedere luoghi in cui la Natura non è stata generosa, ma di più. Certo, il topic di questo articolo riguarda le spiagge, ma i contesti naturalistici di sto per parlarti sono molto diversi tra loro.
Le spiagge di Siracusa e dintorni
Siracusa, spiagge adatte a tutti
Ho bellissimi ricordi di ogni spiaggia visitata da quelle parti: i colori magnifici di Portopalo di Capo Passero, il ricco fondale del Plemmirio, l’assoluto senso di libertà provato all’oasi di Vendicari – qui ho realizzato un desiderio: vedere i fenicotteri in volo.
Come al solito, il mare della Sicilia non mi delude. Nelle immediate vicinanze di Siracusa e nei suoi dintorni, esistono spiagge di diversa natura: sabbiose, con fondali bassi; rocciose, dal fondale che pullula di vita e profondo; totalmente isolate dal contesto cittadino, incontaminate. Ho avuto la fortuna di trascorrere qualche ora luoghi molto diversi, semplicemente accumunati da tanta bellezza.
Sono sicura che se la tua intenzione è quella di trascorrere le vacanze al mare in Sicilia, nella zona di Siracusa, troverai la spiaggia che fa per te. Spero, quindi, che questo articolo ti possa essere d’aiuto per trovare quella più adatta alle tue esigenze. L’unica premessa che ho da farti è la seguente: devi avere un mezzo autonomi con cui spostarti.
Fontane Bianche
Fontane bianche è molto vicina alla centro di Siracusa, così come Arenella e Ognina. Avevo letto cose interessanti di Fontane bianche, per questo abbiamo scelto di andare lì. In piena estate, trovare un buco per l’auto è un’impresa e questo credo sia l’unico neo del posto (alta stagione a parte.)
Per non avere rogne di nessuno genere, ti consiglio di parcheggiare dalle parti di Via Tersicore, dove nei pressi della Parrocchia Residenza Stella del Mare abbiamo trovato un parcheggio gratuito non coperto, ma almeno gratuito. In cinque minuti di passeggiata, sei a Fontane Bianche! Qui il litorale è sabbioso e tendenzialmente basso. Il mare presenta mille sfumature di colore, dal bianco al blu profondo. Superati i banchi di poseidonia, è limpido e pulito. Nel momento in cui mi sono immersa in acqua sono entrata nella pace dei sensi.
Accanto alle spiagge libere ci sono i lidi, in cui trovare ombra e ristoro. Noi abbiamo pranzato discretamente presso il Lido Camomilla i cui prezzi sono nella media, per una località di mare ad agosto, quindi non tanto convenienti. I lidi rovinano un po’ il paesaggio, a dirla tutta, ma fa comodo averceli non per altro per poter comprare l’acqua e usufruire dei servizi.
Ad ogni modo, il nome della spiaggia non è casuale. La caratteristica del posto è la presenza di rocce bianche, che si sciolgono se le sfreghi con le mani bagnate. Lì dove si trovano le rocce l’acqua è molto fredda e il trattamento ai fanghi è assicurato!
Il Plemmirio
Dopo essere stati a Fontane bianche, abbiamo deciso di trascorrere il pomeriggio in una delle cale dell’area marina protetta del Plemmirio. Dista poco da Fontane Bianche, in una di quelle frazioni residenziali che mi ha ricordato molto Forio d’Ischia. Lì si parcheggia con più facilità e senza incontrare parcheggiatori abusivi – quanto meno, noi non li abbiamo incontrari.
Il Plemmirio è un’area formata da tante cale, quindi la costa è prevalentemente rocciosa – ho scoperto, di recente su Instagram, che c’è anche una spiaggia sabbiosa. I varchi sono numerati e buona parte di questi sono a libero accesso, mentre le cale attrezzate sono poche. Purtroppo, alcuni varchi sono interdetti al pubblico, perché sono inglobati da residenze e strutture private, temo abusive quanto i parcheggiatori.
Noi siamo stati al varco 25, poiché il varco 24 mi sembrava troppo proibitivo per me, che sulle rocce cammino davvero da imbranata. Molto noto è il lido di Varco 27, Cala Zaffiro. Dal nome puoi immaginare perché si chiama così…
Se vuoi goderti in libertà queste cale, scarpe da scoglio, maschera e boccaglio sono praticamente d’obbligo! Al Plemmirio ho sofferto il caldo, quindi la mia sosta è stata breve, ma intensa e stupefacente. il bagno. Il Plemmirio, dunque, è da consigliare agli amanti dello snorkeling e delle spiagge poco frequentate.
Ho visto banchi di pesci grandi grandi e piccoli piccoli: bianchi, scuri, rossi e blu, verde smeraldo e arancioni. Ho osservato il fondale roccioso, incuriosita di scoprire cosa si nascondesse tra le sue insenature. Ho visto granchi e grossi ricci di mare. Un bambino ha trovato una stella marina: che invidia!
Sono rimasta incantata dal Plemmirio e mi sarebbe piaciuto fare una seconda visita, ma purtroppo non ne abbiamo avuto occasione.
Portopalo di Capo Passero e L’Isola delle Correnti
Devo dire che in quanto aspetto, la spiaggia di Portopalo di Capo Passero ha battuto tutte le spiagge visitate quest’anno.
Portopalo è una località della provincia di Siracusa, situata esattamente sulla punta più a est della Sicilia. Ecco perché a Portopalo di Capo Passero c’è la cosiddetta Isola delle Correnti. Si tratta di un isolotto, sul quale c’è un faro, collegato con la terraferma da una striscia di terra. Come accade per l’Isola Bella di Taormina, per raggiungerla si va più speditamente quando c’è bassa marea.
L’Isola delle Correnti ha questo nome perché lì s’incontrano il Mar Ionio e il Mar Mediterraneo: il mare attorno all’isolotto è sempre piuttosto aggressivo, anche quando più in là è perfettamente calmo. Sconsigliano di fare il bagno in quel punto, infatti.
Per il resto, sembra di essere ai Caraibi! Per raggiungere la spiaggia percorri alcuni chilometri di strade che fiancheggiano campi e fabbriche. A pochissima distanza c’è Pachino, la città del pomodoro. Per godersela al meglio, questa è una spiaggia in cui bisogna recarsi il prima possibile. Ricordo che alle 12 era diventata affollata e noi decidemmo di levare le tende. Ad ogni modo, il centro abitato è distante, ti sembra di essere comunque in un’oasi. Per me ha vinto!
L’Oasi di Vendicari e Calamosche
Vendicari è una riserva faunistica che si trova tra la Marina di Noto e Marzamemi. L’ oasi protetta comprende aree lacustri e marine, così sono diversi gli itinerari da percorrere e le attività da svolgere, come il birdwatching e l’escursionismo.
La nostra meta designata è stata la spiaggia di Calamosche, che abbiamo raggiunto dopo aver trascorso la mattina a Noto. Ci siamo diretti a Vendicari nel pomeriggio e ho potuto constatare che è stata una buona idea. Se il Plemmirio è faticoso, anche Calamosche a suo modo lo è.
Raggiungere Calamosche è possibile solo in auto, attraversando terreni privati e campi. Seguendo le indicazioni, siamo arrivati in un grande parcheggio. Posata l’auto, abbiamo notato la presenza di bagno, bar e docce. La cosa ci ha lasciati perplessi, ma il senso di stupore è andato crescendo: per arrivare a Calamosche c’era da percorre oltre 1 chilometro di strada a piedi. A metà strada abbiamo trovato l’ingresso alla riserva e un addetto che ci ha chiesto se avessimo con noi palloni e racchette, da dove venissimo. Da lì in poi abbiamo continuato la nostra discesa su pietre e terra rossa, tra cespugli, ulivi e alberi di agrumi.
Siamo arrivati in spiaggia e il mare era piuttosto incazzato. Eravamo in un luogo naturale totalmente incontaminato, selvaggio e in cui eravamo lasciati completamente a noi stessi. C’è chi porta anche i bambini, ma non ci sono servizi di alcun tipo, sempre che tu non voglia tornare al parcheggio. No servizi, no acqua, no ombra: bisogna essere ben attrezzati.
L’ho trovato uno dei luoghi naturalistici più sorprendenti visitati durante questo tour della Sicilia, ma senza dubbio anche uno dei più scomodi. Ecco perché ho pensato che fosse stata una buona idea andare di pomeriggio: senza sole, con un po’ di vento, si stava anche fin troppo freschi.
Il paesaggio della riserva di Vendicari è caratterizzato da colori caldi. La terra è bruciata dal sole, il mare si scaglia con violenza contro le pareti rocciose, gotiche cattedrali naturali. Abbiamo deciso di incamminarci verso i laghi, ma erano troppo distanti da noi, quindi siamo tornati indietro: avrebbe fatto buio e le cose si sarebbero messe malaccio per noi avventurieri senza né arte né parte.
Non ho potuto raggiungere i laghi, ma ho visto una bellissima ricompensa per la scarpinata: i fenicotteri si sono alzati in volo. La Natura ha esaudito il mio desiderio e sono rientrata a Calamosche, sentendomi una persona davvero fortunata.
Quale tra queste potrebbe essere la tua spiaggia preferita? A presto,
Bruna Athena
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