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FAQ sul piano editoriale

piano editoriale per travel blog

Il piano editoriale di un travel blog si sviluppa mediando tra le esigenze personali, gli interessi dei lettori e tecnicismi.

Eccoci tornati al nostro appuntamento mensile sul blogging e per approfondire, almeno in parte, un argomento già toccato nel precedente post su come iniziare un travel blog: il piano editoriale. Il tema da sviluppare è abbastanza ampio, quindi ho pensato di trattarlo rispondendo a delle vere e proprie FAQ, così da spiegarti le cose fondamentali. Quali sono i principi di base per sviluppare un piano editoriale efficace? Lo scopriamo subito.

Il piano editoriale di un travel blog: una linea guida, ma non una bibbia

In linea di principio, qualsiasi genere di blog funziona meglio se si fonda su un piano editoriale ben strutturato. Si tratta di avere idee da sviluppare e analisi sulle keyword ben fatte, così da poter scrivere articoli interessanti per i tuoi lettori. Quando dico “interessanti” intendo dire che i tuoi post dovranno dare spunti, invogliare a visitare un posto e dare una risposta adeguata a specifiche domande – “Dove dormire, mangiare a…?”, “Cosa posso fare a..?”

Ora vediamo assieme quali sono altri aspetti fondamentali da tenere in considerazione per poter sviluppare un buon piano editoriale.

Quali tematiche sviluppare nel piano editoriale?

Il piano editoriale risponde a 2 esigenze diverse, che devono “sposarsi”: da una parte ci sono la tua identità e i tuoi interessi, dall’altra parte ci sono le richieste dei tuoi lettori. Di conseguenza, più quel che ti piace incontra le aspettative del pubblico, più è facile sviluppare un piano di pubblicazioni piuttosto ricco. Poiché qui stiamo parlando di un travel blog, come già ho spiegato in altre occasioni, principalmente scriverai delle destinazioni da viaggio e di tutto quel che riguarda l’universo dei viaggiatori.

La chiave di volta sei tu stesso, perché è il tuo modo di vedere e raccontare un luogo che fa la differenza. Si tratta quindi di mediare tra ciò che per te conta di più e tutto quello che ha a che fare con gli aspetti più tecnici del blogging.

Servono le keyword?

La mia risposta a questa domanda è affermativa. È per questo che ti ho parlato di mediazione tra l’aspetto più “sentimentale” – il blog è pur sempre una tua creatura! – e l’aspetto più tecnico del fare blogging. Si tratta di conciliare lo stile e il contenuto.
Ti consiglio di esercitarti molto con gli stili di scrittura e verificare poi quale di questi si addice di più al gusto dei tuoi lettori e al tuo. In secondo luogo, inizia a familiarizzare con alcuni strumenti di base per le ricerche e le analisi delle parole chiave: Google Search Console, Google Suggest, Ubersuggest, Answer The Public e Google Analytics. Per il momento te li cito solamente, poi li vedremo in un altro blog post più nello specifico. In terzo luogo, stabilisci fin da subito di cosa vuoi trattare per ogni destinazione o sito visitato, così da scartare tutto quello che pensi non sia così rilevante per chi ti legge. In questo modo puoi concentrarti sui contenuti che davvero hanno valore agli occhi del pubblico.

Il piano editoriale dura per sempre?

Il piano editoriale di un blog non è un diamante, per cui non dura per sempre. E quanto dura? Più o meno finché piace a te e a chi ti legge. A questo punto, però, bisogna che ti spieghi bene un concetto: il piano editoriale è una guida, ma non è un testo sacro. Potranno realizzarsi delle condizioni che ti costringeranno a cambiare direzione:

  • Nonostante le visite, il blog non ti soddisfa più: se magari il blog non è in linea con la tua personalità o i tuoi attuali interessi, cambia tema dopo aver valutato attentamente come e cosa fare. A volte avere successo con temi mainstream è più facile, ma alla lunga avere un proprio tratto caratteristico paga, per cui fai solo ciò che rispecchia il tuo modo di essere (viaggiatore);
  • Nonostante il tuo impegno, il blog è poco seguito: se ciò si verifica a causa del piano editoriale poco attraente, si vede soprattutto dalle statistiche – tempi di lettura, click sui link, ecc. Prima di cambiare rotta, ti consiglio comunque di rinfrescare gli articoli con un minimo di revisione e ottimizzarli rispetto alle chiavi di ricerca analizzate. Se anche così i risultati sono deludenti, allora è giunta l’ora di dare una svolta al piano editoriale;
  • Per ragioni di varia natura, hai esaurito le destinazioni di cui trattare: caro mio, capisco molto bene! Può capitare che ci si trovi per lunghi periodi impossibilitati a spostarsi e fare viaggi, quindi di cosa scrivere? Come ti dicevo, il piano editoriale serve anche ad avere argomenti su cui scrivere pure nei periodi di magra. Se ritieni di aver scritto tutto il possibile, allora bisogna integrare il piano di pubblicazioni con altri contenuti. In questo caso, non è nemmeno così strettamente necessario essere molto rigidi sull’ottimizzazione delle keyword. Puoi sempre fare delle ricerche e trovare ispirazione, ma il bello delle rubriche a cadenza periodica è che comprendono contenuti per confrontarsi con la community, quasi per chiacchierare e rilassarsi con la lettura.

 

Il piano editoriale: con quanta frequenza pubblicare?

Regole sulla frequenza di pubblicazione non ne esistono. Ancora una volta rinnovo il mio consiglio: non prendere la strada della pubblicazione quotidiana, è fuorviante. Pubblicare tutti i giorni è la fissa di molti, soprattutto quando si è agli inizi. Credo di poter dire che è una strategia che non paga: un travel blog non è un quotidiano. Pubblicare tutti i giorni significa puntare sulla quantità degli articoli, non sulla qualità. Devi evitare le lunghe assenze, senza dubbio, anche se le visite procedono bene.

Quando il blog è avviato, quindi i contenuti si sono posizionati su Google abbastanza bene, la media mensile di visite tende a essere costante. Questo non vuol dire che puoi mollare la presa, anzi. Bisogna sempre proporre qualcosa di nuovo, perché i lettori nutrono diffidenza verso i siti web che non sembrano aggiornati.

Appena apri il blog, ti consiglio di orientarti sulla pubblicazione di 2 contenuti a settimana. Quando vedi che le cose procedono da sole, puoi frenare un po’ e pubblicare anche solo 3 o 4 articoli al mese.

Bene, spero di aver risposto almeno alle domande più importanti per quel che riguarda il piano editoriale di un blog. Il prossimo mese ci risentiremo per affrontare nuove questioni sul blogging. A presto!

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