Cosa vedere a Siena e cosa fare nei suoi dintorni: un weekend in Toscana tra arte, natura e produzioni locali.
Durante il ponte di Ognissanti, ci siamo concessi una fuga dalla città, per rifugiarci tra i boschi e le colline della Toscana. I pochi giorni ivi trascorsi ci hanno riportati in luoghi tanto apprezzati, di cui abbiamo riscoperto non solo il patrimonio culturale, ma anche gastronomico e artigianale. La Toscana, infatti, è tanto attraente proprio perché regala esperienze memorabili di diverso tipo. E non c’è nulla, in ciò che essa possiede, che io non trovi apprezzabile.
A Siena e nei dintorni
Cosa vedere a Siena
Per la prima volta, a Siena ci sono stata ben 10 anni fa. Era il 2008 e durante quella estate Mr. S ed io avremmo fatto la nostra la prima vacanza estiva. Avevo espresso il desiderio di visitare la Toscana e fui accontentata. Siena mi è subito piaciuta non tanto, ma di più. Dopo esserci stata una seconda volta, lo affermo con maggior vigore: a me piace più di Firenze. È una questione di gusti: mi piacciono quelle città il cui centro storico è squisitamente medievale. La città è a misura d’uomo e, per questa ragione, i luoghi di maggiore interesse storico e artistico sono molto vicini tra loro.
A proposito di cosa vedere a Siena in un giorno, ti suggerisco di andare alla cattedrale di Santa Maria Assunta. La visita al duomo si può associare anche a quella del Facciatone, da cui si vede un bellissimo panorama della città. Questo non è il solo punto panoramico, infatti c’è sempre la torre del Palazzo Pubblico (o Palazzo della Signoria). Una passeggiata per le strade della città conduce, inevitabilmente, lì dove ogni anno ha luogo il Palio: Piazza del Campo. È una delle piazze che più amo d’Italia, perché mi piace vedere le persone che vi sostano spensierate, spaparanzate, dimentiche di trovarsi in strada. Una cosa che ho fatto quando sono stata qui tanti anni fa, e ci ho tenuto a farla di nuovo, è stato prendere un caffè da Nannini con un ricciarello. I ricciarelli sono le tipiche paste di mandorla di Siena, di forma ovale e leggermente spolverati di zucchero a velo. Qui sono di casa anche vin santo e cantuccini, nonché il panforte, quindi fai tu, ma concediti una pausa…zuccherina.
Come arrivare a Siena e come spostarsi
Siena si può raggiungere con diverse autolinee da molte città italiane, Firenze compresa. In alternativa, da quest’ultima si arriva anche in treno. La stazione di Siena è fuori dal centro, per cui bisogna poi prendere un autobus cittadino per vedere la città. Per maggiori informazioni su come visitare Siena senza auto, ti consiglio di dare un’occhiata al sito web di Discover Tuscany. Il problema di come spostarsi tra le mura di Siena di fatto non sussiste, perché il centro storico è molto concentrato e si visita a piedi. Se arrivi in auto, alle porte della città ci sono tanti parcheggi custoditi la cui tariffa è di circa 2€ all’ora.
Cosa fare nei dintorni di Siena
Nel corso di questa nostra seconda visita a Siena e nei suoi dintorni, abbiamo avuto l’occasione di visitare anche altre località. Questa volta eravamo auto muniti, per cui è stato più semplice spostarci. Non abbiamo alloggiato a Siena centro, ma in provincia, perché siamo stati ospiti di una mia cugina e del suo compagno. Assieme gestiscono un b&b nei dintorni di Monticiano, immerso nel verde: l’Hotel Imposto. Qui si viene per stare tra i boschi, ma anche a contatto con una pazza ma accogliente famiglia allargata partenopea.
Grazie all’ospitalità di Barbara e Pasquale, ora ho l’opportunità di parlarti di luoghi che per me posseggono un fascino senza fine, soprattutto perché li ho visti in autunno, quando si ammantano di un’atmosfera remota e un po’ misteriosa. I paesaggi dei dintorni di Siena sono il soggetto ideale di un dipinto toscano, ma come li ho visti a novembre mi hanno fatto pensare ai romanzi inglesi. Che tristezza, dirai tu. Be’, ho trovato meno scontate le colline velate dalle nuvole basse, poi sono si tratta pur sempre di punti di vista. Ora però ti parlo delle Terme di Petriolo, di Monteriggioni, di San Gimignano, San Galgano e Montalcino.
Terme di Petriolo
Le terme di Petriolo si trovano tra le colline e i boschi nel territorio di Monticiano. Non abbiamo visitato il centro del paese, ma siamo andati direttamente alle terme non appena abbiamo potuto. Ci sono le vasche all’aperto, libere e gratuite, così come se ne trovano anche a Saturnia e nell’Alto Lazio. Se ti ricordi, a fine ottobre il cattivo tempo ha causato gravissimi danni in tutta Italia. Anche la Toscana ne ha risentito e, tra l’altro, il fiume che scorre a Petriolo in prossimità delle vasche di acqua calda era torbido e di un poco invitante color marrone. Non era l’occasione propizia per stare all’aperto, quindi siamo andati nello stabilimento privato. Amo stare nelle vasche, però in un centro termale si può fare solo questo con un ingresso standard (il costo varia tra gli 11€ e i 14€, a seconda degli orari e dei giorni di ingresso). In altre parole, dopo poco più di un’ora ci siamo annoiati e sono sicura di preferire di gran lunga le terme all’aperto. Magari torneremo in estate.
Montalcino
Per la prima volta ho visitato Montalcino. Dista circa 1 ora di auto da Monticiano, che a sua volta si trova più o meno alla stessa distanza tanto da Siena quanto da Grosseto. Il Brunello di Montalcino è la produzione più conosciuta di questa cittadina, la quale pure possiede un centro storico medievale che ho trovato davvero grazioso. Ad onor del vero, non abbiamo trascorso a Montalcino molto tempo e i nostri passi non ci hanno condotti verso il vino, bensì a ricercare la qualità di un’altra produzione artigianale molto diffusa in Toscana: la pelle e il cuoio. Passeggiando per il centro storico, abbiamo notato diverse persone con in mano delle confezioni di Si! Si. Pelle e ci siamo molto incuriositi, perché Mr. S ed io siamo appassionati di prodotti di pelletteria. E in effetti in negozio abbiamo trovato tante cose davvero belle, tra cui dei porta passaporti che abbiamo acquistato seduta stante.
San Gimignano e Monteriggioni
La strada delle produzioni tipiche non si è interrotta a Montalcino. Siamo tornati in 2 posti che avevamo già avuto occasione di visitare: San Gimignano e Monteriggioni. Ci siamo recati a San Gimignano di sera, in occasione della festa Castagne e Vino Novo, organizzata dall’Associazione Cavalieri di Santa Fina. Be’, tra vino e castagne sono stata contentissima di essere lì. Di sera San Gimignano mi è sembrata molto più affascinante che di giorno. Ma forse ho questa percezione perché il mio ricordo del borgo, per tanto tempo, era stato legato a una sorta d’obbligo che sentivo nel visitare uno dei musei della tortura. Nel museo non ci ho voluto in alcun modo mettere piede, ma mi è rimasta addosso quella sensazione di angoscia ,che anche solo il pensiero di certe cose mi dà, e che mi ha accompagnato per tutto il giro di San Gimignano e oltre. Forse mi sono rovinata la visita, in quell’occasione, ma questa volta è stato molto diverso e ogni cosa è stata decisamente più piacevole. Anche qui ho fatto acquisti artigianali presso le bancarelle presenti nelle piazze in città. Ho infatti comprato una sciarpa di lana pura tessuta a mano, di un colore rosa fucsia stupendo, presso lo stand di Nadia Caselli.
Finalmente, a Monteriggioni abbiamo acquistato il vino prodotto nelle vigne che circondano la cittadella, resa ancora più celebre da Assassin’s Creed. Il nostro giro mattutino è stato gradevole: abbiamo passeggiato sulle mura e visitato il Museo Monteriggioni in Arme, infine ci siamo fermati presso la Cantinetta di Monteriggioni per prendere del Chianti – cosa buonissima e giustissima! Dalla mia precedente visita, so che Monteriggioni di notte regala un cielo stellato limpidissimo, di una bellezza stupefacente, tanto da lasciare intravedere la Via Lattea. Ti consiglio di trascorrervi il tardo pomeriggio e poi la serata, per ammirare lo spettacolo.
L’Abbazia di San Galgano e Chiusdino
Ero curiosissima di visitare l’Abbazia di San Galgano, priva di tetto e situata in aperta campagna. Mi è piaciuta tantissimo, anche se non c’è molto da vedere. Sarà stato pure merito della pioggia sottile, ma mi è sembrato tutto molto tetro e gotico – scozzese, quasi? A spiriti un po’ meno romantici consiglio di venir qui in piena estate.
Dall’abbazia, anche a piedi, si sale verso l’Eremo di Monte Siepi. Questo piccolo complesso circolare è più antico dell’abbazia stessa ed è stato la prima tomba di San Galgano. Oggi custodisce la roccia in cui il santo ha conficcato una spada. È qui che si viene a creare confusione e la cosa non mi è piaciuta un granché.
Il biglietto di ingresso a San Galgano costa 3,50€ e comprende anche l’accesso al museo di Chiusdino, città natale di San Galgano. L’abbazia, infatti, rientra nel territorio di questo borgo adagiato tra le Colline Metallifere e la Val di Farma. Abbiamo visitato il centro storico della cittadina, fatto di case di pietra e stradine in pendenza, di cui mi hanno colpita i punti panoramici, più di ogni altra cosa. È qui che ho apprezzato le colline avvolte dalla nebbia e dalle nuvole basse. Non ho rimpianto il sole, nonostante non ami affatto la pioggia di solito.
Abbiamo fatto anche una toccata e fuga al Mulino delle Pile, quello che viene un po’ considerato ispiratore del Mulino Bianco (l’azienda). In realtà mi sono un po’ inibita, perché è un agriturismo e non volevo essere inopportuna, quindi ho semplicemente fatto uno scatto al volo e nulla più. Del resto, aveva pure ripreso a piovere.
Questo è stato il nostro lungo weekend novembrino in Toscana, di cui sono stata molto felice per tante ragioni: sono stata in famiglia, mi ha permesso di tornare a Siena e di conoscere meglio i suoi dintorni, potendone apprezzare natura e cultura a più ampio raggio. A presto,
Bruna athena
Io ci vivo da undici anni. Ci sono molto legato e a mio avviso è molto più bella di Firenze per diversi aspetti.
Peccato che gli abitanti non siano propriamente il massimo della simpatia… E non è un dettaglio da poco.
Ciao!
Sì, è più bella. Ma che le persone non siano simpatiche mi lascia perplessa e un po’ dispiaciuta!
😉 Ovviamente non è una regola. Finché sei turista va tutto benone, da studente e poi da cittadino “acquisito” il discorso è molto diverso…
Beh, immagino!
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