Una nuova avventura a Port William: I primi viaggi di Andy Catlett, Wendell Berry.
Oggi ho il piacere di parlarti di I primi viaggi di Andy Catlett, romanzo di Wendell Berry, pubblicato in Italia da Lindau. Attratta incredibilmente dalla parola viaggi inclusa nel titolo, ho acquistato il libro consapevole comunque di due cose: che Wendell Berry, mai letto prima, a quanto pare è molto apprezzato, e che Lindau fino ad ora non mi ha mai delusa. I primi viaggi di Andy Catlett è trascorso velocemente, forse troppo. L’ho concluso in uno stato d’animo misto di nostalgia e desiderio, perché mi dispiaceva che il viaggio fosse terminato e mi è piaciuto così tanto da provare un’irrefrenabile voglia di riprenderlo. E se il pignolo di turno mi fa notare che il verbo “trascorrere” non può essere usato per riferirsi a una lettura, dico che, nel mio personale e insindacabile modo di vedere le cose, ho compiuto un viaggio. Ragion per cui, che tu sia benvenuto nel Kentucky!
Wendell Berry e Port William
I primi viaggi di Andy Catlett: la trama
Andy Catlett è un bambino di 9 anni, che nel corso delle vacanze di Natale intraprende il suo primo viaggio in solitaria: sale sull’autobus e percorre quei pochi chilometri che separano casa sua dalla casa dei nonni paterni e Port William. Tutto sommato, la strada da percorrere è davvero breve, ma questo spostamento minimale offre l’occasione di esplorare un intero mondo, il mondo rurale del Kentucky, a chi lo segue.
Un Andy ormai adulto ci racconta dei giorni trascorsi dai nonni, tra piccole attività di fattoria e cene abbondanti dove non mancano mai latte e gelato. Andy descrive la campagna e le genti americane degli anni della Seconda Guerra Mondiale, momento storico in cui ci si spostava ancora con il carro e si viveva, in fin dei conti più che dignitosamente, di tutto quello che la propria terra aveva da dare: il latte, il tabacco, i cereali. Nel 1943, il Kentucky di Andy sapeva ancora di autentico e – è l’incanto della scrittura – pur non essendoci stati in quei luoghi e men che meno a quei tempi, ne proviamo uguale nostalgia.
La voce del bambino è solo una delle tante che gravitano attorno la piccola cittadina di fantasia di Port William. Lindau ha pubblicato diversi romanzi dell’autore, i quali ripropongono le vicende di personaggi che vengono nominati in I primi viaggi di Andy Catlett, come ad esempio Old Jack e Hannah Coulter. Non credo affatto che sia necessario partire dall’inizio della saga, anzi. Credo che si possa leggere ogni libro autonomamente, perché le storie raccontate s’intrecciano e vengono in qualche modo ripetute, per non lasciare spaesato il lettore. In altre parole, per quel che riguarda me, devo solo decidere da dove voglio ricominciare il mio cammino.
Wendell Berry
Come ho accennato, I viaggi di Andy Catlett è il primo libro di Wendell Berry che ho letto. D’altra parte, non era la prima volta che mi capitava qualcuno dei suoi libro sotto agli occhi. Facendo qualche breve ricerca, ho scoperto che l’autore proviene dal Kentucky e vive in modo molto profondo il rapporto con la Natura. La nostalgia di Andy dei tempi andati sembra essere proprio la sua, ma non va intesa come “sintomo” di uno spirito conservatore. Un conservatore americano, infatti, non si professerebbe ecologista. Wendell Berry, invece, pare proprio esserlo.
Al di là delle sue convinzioni personali, devo comunque soffermarmi sull’abilità narrativa dell’autore che non risulta mai noioso e mai banale, nemmeno quando svela la semplicità delle cose. Credo che non ci sia capacità più grande dello saper scrivere di piccole grandi ovvietà, quelle che custodiamo nel nostro piccolo sotto forma di intuizioni, ricordi, impressioni, e che non siamo in grado di esprimere. Sono cose ovvie perché tutti, chi più e chi meno, abbiamo esperienza di questi mille non detti.
Gli scrittori davvero bravi ci fanno vivere vere e proprie epifanie, gli altri ci intrattengono. Con grande naturalità Wendell Berry si riferisce alla visione essenziale e autentica delle cose, sortendo nel lettore un effetto quasi di folgorazione.
Non ho potuto fare a meno di pensare, vagamente e con le dovute riserve, al Il giovane Holden – libro che, ci tengo a dirlo, non mi ha entusiasmata più di tanto. Sopra ogni cosa, è stato impossibile non volgere il pensiero all’opera di John Steinbeck e di Sherwood Anderson, scrittori accomunati dal riferimento costante alla vita di campagna e alle “regole” di un mondo a volte primitivo e cinico (nel primo), talvolta bucolico e riscattante (nel secondo). A tal proposito, se sei un appassionato di letteratura americana, ti consiglio di leggere il mio commento all’incommensurabile Uomini e topi di John Steinbeck e a Canti del Mid-America, di Sherwood Anderson.
E dopo esser stati nel Kentucky, ti saluto e ti rimando al prossimo viaggio letterario. A presto!
Non avevo ancora sentito parlare di questo autore. La trama mi sembra interessante, ma la cosa che mi intriga di più è il viaggio negli Stati Uniti quelli veri, quelli della natura, della fatica, dei ricordi. Grazie. Lo leggerò.
Grazie a te!
Anch’io apprezzo Steinbeck e i romanzi che raccontano la semplice vita di campagna senza essere banali. Grazie del consiglio letterario.
Mi piacerebbe leggere tutto di Steinbeck!
A quanto pare il libro ti è piaciuto molto. Mi hai dato uno spunto su quale libro comprare in questo periodo. Il periodo e la località mi sono congeniali. Grazie
Mi fa piacere averti ispirata ^_^
Un autore che non conosco e una storia che mi intriga molto. Lo inserisco nella mia list per la libreria.
Mi fa piacere!
Mi è venuta voglia di leggere il libro. Non lo conoscevo, credo sia bello leggere questa storia attraverso la descrizione di un bambino e dei suoi ricordi
Se sono bravi a scrivere da questo punto di vista, è sempre una bella lettura!
Sembra un gran bel libro. Dici che posso farlo leggere anche a mia figlia di 8 anni? Le volevo prendere qualche cosa ‘da grandi’ che dice che è stanca dei libri per bambini 🙂
No, non credo che questo sia propriamente adatto a lei. Magari fra qualche anno, da adolescente sì.
Il mondo americano rurale come ambientazione mi attrae parecchio, e dalla tua recensione sembra davvero che il libro meriti attenzione. Grazie per la dritta, ne terrò conto per le mie prossime letture!
È stato un piacere Giulia ^_^