La strada da fare, Maria Clara Restivo, Neo Edizioni: scoprire a piedi il Molise, la regione meno conosciuta d’Italia.
Per questa volta ti propongo la recensione di un libro diverso dal solito. Non si tratta di un romanzo, ma di un diario di viaggio, la cui protagonista è la regione che (non) c’è: il Molise.
Cosa mi ha spinta a leggere La strada da fare? La mia curiosità! A differenza di molti, vuoi anche per ovvie ragioni geografiche, in Molise ci sono stata 3 volte: ho visitato Capracotta, ho passeggiato sulle rive del lago di Castel San Vincenzo e fatto una breve tappa al Santuario di Castelpetroso.
Il Molise esiste, eccome che esiste, ma di fatto ne so davvero poco e certamente non sono l’unica. Anche Clara e Giulia non sapevano pressoché nulla di questa regione che, per tanto tempo, è stata un tutt’uno con l’Abruzzo. Le ragazze hanno deciso di scoprire il Molise, nel modo più semplice e autentico possibile: camminando.
Tour della Sicilia orientale
La strada da fare – In cammino nella regione che (non c’è)
La vita odierna procede a ritmo serrato: non c’è tempo per fermarsi a pensare, guardare, assaporare. Eppure delle cose belle e più essenziali della nostra vita ne godiamo meglio con lentezza. In questo andamento lento, si inserisce la camminata, il solo modo di viaggiare che permette davvero di guardarsi attorno e scrutarsi dentro.
Il progetto di Giulia e Clara parte, quindi, da una triplice volontà: scoprire una regione sconosciuta, tornare alle origini e condividere un percorso. È iniziata così un’avventura nelle terre molisane, vissuta seguendo le vie della transumanza, ossia i tratturi. Il progetto è stato nominato Due passi in Molise e trovi tutte le tappe del cammino sul sito web dedicato. Erano le strade che portavano i pastori abruzzesi verso il Gargano; sono oggi strade trasandate, lungo le quali è facile smarrirsi e soffrire il caldo. Il tratturo ti mette a dura prova, ti porta a fare i conti con la stanchezza, tanto fisica quanto mentale.
Il Molise che c’è
Percorrere a piedi un’intera regione, seppur piccola come il Molise, non è come la passeggiata del nostro modo di dire: semplice e lineare. Al contrario, il cammino di Clara e Giulia alla scoperta della regione che (non) c’è le ha condotte a un vero e proprio momento di verità. Nei venti giorni circa di percorso, la realtà delle cose s’è manifestata in assoluta assenza di filtri.
Il paesaggio molisano è rigoglioso, ma non curato allo stesso modo ovunque. Le persone generose sono state tantissime, ma non sono mancate diffidenza e incomprensione. Le piccole cittadine custodiscono storie di rinascita e ritorno, ma anche di abbandono. In altre parole, è venuto fuori tutto quello che il Molise è: una terra che conserva un patrimonio naturale e storico di grande valore, ma poco valorizzato; una regione in cui gli abitanti ti accolgono senza fronzoli, ma con il cuore, dove le persone vanno via oppure tornano. Quel che ho recepito è stato questo: il Molise c’è, ma aspetta che siano gli altri ad accorgersi che esiste, perché è buono ma è orgoglio, scontroso.
Seguendo il tratturo Pescasseroli-Candela, Clara e Giulia hanno conosciuto la varietà del territorio molisano: le campagne, il mare, i borghi che si “arrampicano” sulla collina. Hanno scoperto che esistono siti archeologici sanniti e romani, musei etnografici – spesso gestiti da privati volontari. Hanno anche compreso che condividere con un’altra persona un percorso tanto lungo non è cosa semplice: la fatica fa venire fuori il peggio di sé o fa cadere il silenzio. Ecco perché procedere a piedi aiuta a osservare cosa c’è intorno, ma soprattutto favorisce l’incontro con l’estraneo che è in noi stessi.
Il mio libro è diventato tutto un’orecchietta, ma solo perché non avevo mai con me un evidenziatore in metropolitana, dove mi isolavo dalla confusione napoletana per spostarmi a Termoli o a Sepino. Rivedo nel Molise tutte le problematiche che ancora affliggono il nostro Sud. Mi irrito profondamente, poi mi dico che indignarsi solo non basta: è comunque un modo per star fermi e aspettare. Non voglio aspettare, voglio visitare il Molise!
Cosa puoi fare in Molise?
Come ti dicevo, sono stata qualche volta in Molise. Posso consigliarti alcuni luoghi e citarti qualche fonte. Prima di tutto, se ami la gastronomia dal sapore montanaro, ti consiglio la Locanda Belvedere. Si trova nei dintorni del Lago di Castel San Vincenzo, un posto molto carino per passare una giornata in compagni e all’aria aperta. I prezzi non sono proprio quelli da locanda, ma sono giustificati dalla qualità del cibo.
Se per caso ti dovessi trovare nei dintorni del confine tra Molise e Campania, sappi che a Venafro puoi mangiare una mozzarella non male affatto. Non molto lontano da lì, si trovano Castelpetroso e il santuario, che merita una visita.
Purtroppo non ho ancora avuto occasione di visitare i siti archeologici molisani, per cui, se sei curioso, ti consiglio di leggere il post su Saepinum, la città romana, della travel blogger Turista di Mestiere. Inoltre, se ti piace la street art, ti segnalo Draw the line, il festival dedicato all’arte di strada che si tiene a Campobasso. Non ne sapevo nulla, l’ho scoperto proprio grazie al libro.
Grazie per la citazione!!! Saepinum è davvero una tappa da fare (resterete esterrefatti dallo stato di conservazione del sito e dalla storia che pervade ogni pietra) e consiglio caldamente anche il teatro sannita di Pietrabbondante (superlativo!). Il Molise non delude mai, ve lo assicuro! Castel San Vincenzo, Rocchetta a Volturno, Castel del Giudice, Bagnoli del Trigno… se si inizia a girare non si smette più! 😀
Che bello sentirti citare tanti luoghi nominati nel libro! Mi piacerebbe tanto tornare e raccontare il Molise!
Sembra un libro molto interessante. Effettivamente non so quasi nulla del Molise…
Può essere un’ottima base di partenza per stabilire un itinerario 🙂
In effetti anche io nei miei viaggi l’ho sempre (a torto) trascurata come meta.
Grazie per questo articolo.
Mi fa immensamente piacere aiutare a diffondere la conoscenza di un posto meno noto ai più!
Ciao! Purtroppo del Molise non so molto. Tuttavia apprezzo l’idea di conoscerlo attraverso la camminata lenta.
Maryd
Sicuramente è una regione che si presta bene al turismo slow 😀
Hai ragione conosco anche io davvero poco questa regione
Siamo sempre in tempo per rimediare ^_^
Il Molise è una regione meravigliosa 😀
Per chi l’ha conosciuto!
Bellissima “il molise c’è” ahah
Mi pareva giusto sottolinearlo! Ahahaha!
Trovo meraviglioso il paesaggio del Molise. Una regione che tutti sottovalutano.
Un vero peccato.
Lo ammetto, finora anch’io ho trascurato questa regione. Questo libro mi sembra un valido stimolo per visitarla.
Puoi dirlo forte Veronica!
Pensa che io da “cattiva vicina di casa” pugliese quale sono, non sono mai stata in Molise (se non di passaggio in autostrada), sono curiosa di scoprirlo!
Pure io sono una vicina di regione cattivella, tutto sommato 😛
Molto interessante, anche perché ho tutta l’intenzione di andare a scoprire il Molise
E dillo a me! Poi lo sai, mi piacciono le mete poco scontate.
Il Molise è una delle tre regioni in cui non ho mai messo piede e questo libro mi sembra uno splendido modo per prepararmi a conoscerlo meglio. Grazie di avermelo fatto conoscere
È stato un piacere!
Conosco pochissimo il Molise e non ci sono nemmeno mai stata..
Sembra davvero una lettura interessante.. me lo segno! 🙂
Un libro molto stimolante, infatti; adesso vorrei intraprendere qualche percorso di scoperta della regione ^_^
Sembra un bellissimo libro. Un punto di vista differente per viaggiare. Lo metto nella lista dei desideri
Poi mi dirai ^_^
il Molise c’è eccome! Aspetta solo di essere scoperto!
E io voglio scoprirlo!