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Mia cugina Rachele, Daphne Du Maurier

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Recensione di Mia cugina Rachele, romanzo della scrittrice del sospetto Daphne Du Maurier

Mia cugina Rachele è un romanzo di Daphne Du Maurier, che la casa editrice Neri Pozza ha ripubblicato di recente. Il libro era da tempo fuori catalogo (tra le case che lo hanno pubblicato figura Il Saggiatore), ma è ritornato nelle librerie nello stesso momento in cui è arrivato nei cinema italiani il film di Roger Mitchell, da cui ha tratto ispirazione. Pensi che la voglia di leggere Mia cugina Rachele mi sia venuta solo perché ne hanno fatto or ora un film? Be’, in parte ti sbagli.

Le storie di Daphne Du Maurier

Mia cugina Rachele è un libro di Daphne Du Maurier che effettivamente non conoscevo, ma mi erano già noti altri 2 titoli, da cui Alfred Hitchcock ha tratto dei film: Rebecca la prima moglie e Gli uccelli. I libri non li ho letti, ma ne ho sentito parlare, e bene. I film li ho guardati e mi sono piaciuti tanto, soprattutto Rebecca. Qui non c’entra solo il talento del regista, ma prima di tutto quello della scrittrice inglese.

Daphne Du Maurier ha scritto storie ad alto contenuto di tensione, in cui tanto gli uomini quanto le donne si manifestano in tutto il loro essere in positivo e in negativo.

Scrittrice raffinata e sobria, incisiva e a volte rube, Daphne Du Maurier sembra quasi “mascolina”, ma non vorrei far torto a una forma di femminilità che si manifesta senza esagerare nei sentimentalismi. Penso di poterlo affermare, perché anche la visione di Rebecca mi ha generato le medesime impressioni che ho ricevuto leggendo Rachele, e nonostante il filtro interpretativo applicato da Alfred Hitchcock inevitabilmente . 

Sentivo di dover leggere Mia cugina Rachele perché sapevo che avrei conosciuto un personaggio femminile fuori del comune, che la storia mi avrebbe coinvolta gradualmente fino a introdurmi al finale spiazzante.

Mia cugina Rachele: sospetto e rimorso in Daphne Du Maurier

Siamo in Cornovaglia, nell’Ottocento, quando avviene l’inaspettato incontro tra Philip Ashley e la sua cugina acquisita Rachele. Roso da profonda gelosia, Philip vorrebbe far scontare a Rachele il fatto di avergli portato via l’amato cugino Ambrose, sposandolo e permettendo che morisse in terra straniera. Inaspettatamente per Philip, Rachel non è affatto una strega, né nell’aspetto né per la sua personalità. La cugina diventa per il giovane uomo una compagnia più che piacevole, via via sempre più necessaria. Così Philip si innamora perdutamente di Rachele e la chiede in sposa, suscitando la profonda disapprovazione delle persone che gli sono più vicine. Rachele apparentemente è perfetta, ma sembra chiaro a molti che abbia qualcosa da nascondere. 

In Philip l’innamoramento lascia spazio al sospetto: qual è la natura del mistero che s’infittisce attorno a Rachele? ha esso a che vedere con la scomparsa di Ambrose?

Philip è giovane e ancora non conosce il potere della moderazione, così agisce d’impulso. Il sospetto lascia poi drammaticamente spazio al profondo rimorso.

Mia cugina Rachele ha soddisfatto le mie aspettative. Il personaggio femminile raccontato è di indubbio fascino e la tensione cresce man mano, leggendo e desiderando di sapere cosa accadrà. Daphne Du Maurier è moderata, a tratti anche un po’ snervante, ti rende impaziente: è un modo di scrivere che adoro.

ll mistero attorno a Rachele resta sconosciuto, almeno secondo la mia interpretazione della storia: non abbiamo elementi a sufficienza per poter dimostrare l’innocenza o la colpevolezza della donna. Possiamo invece dire che non vorremmo essere nei panni di Philip, del quale la scrittrice ci ha mostrato tutta l’umanità, nel bene e nel male. È proprio questa svelamento dell’animo umano l’elemento ricorrente nelle opere dell’autrice inglese che apprezzo sopra ogni cosa. 

Devo recuperare Rebecca 😉

 

8 commenti su “Mia cugina Rachele, Daphne Du Maurier”

  1. Ho scoperto Daphne Du Maurier prima di un viaggio in Cornovaglia e ho letto sia Rebecca che Mia Cugina Rachele: mi sono innamorata delle storie, dei misteri raccontati e dell’ambientazione che l’autrice ha saputo creare. Una sorta di suspense senza che in realtà succeda niente di inquietante. Da brividi lungo la schiena.
    Ma non sapevo del film, non vedo l’ora di vederlo!

    1. Bruna Athena

      Esatto, mi piace questa suspance ricreata nel racconto di fatti apparentemente insignificanti. E poi vabbé, la Cornovaglia mi attizza anche di più ora

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