Ecco la recensione dell’ultimo libro di Maria Caterina Prezioso, pubblicato da Kogoi Edizioni: La ballata dei giorni della pioggia.
Buongiorno lettore! Questa mattina ti parlo del nuovo libro di Maria Caterina Prezioso: La balla dei giorni della pioggia. Il libro è uscito qualche mese fa per la casa editrice Kogoi e non è la prima opera che leggo dell’autrice. Sul blog Recensire il Mondo, infatti, trovi i miei commenti a Cronache binarie e Blu Cavolfiore.
Ne La ballata dei giorni della pioggia, ho ritrovato alcune caratteristiche che già mi avevano colpita nei libri che ho letto in precedenza. Prima fra tutte, una scrittura essenziale, pulita e chiara. Come ho avuto modo di dire in privato all’autrice stessa, trovo che questo storie possano bene adeguarsi al teatro, riuscendo in questo modo ad avere un impatto emotivo più forte sul pubblico, probabilmente. L’ho trovato un romanzo molto accostabile alla raccolta di racconti Cronache binarie che a Blu Cavolfiore, e l’ho apprezzato decisamente più di quest’ultimo.
Nelle opere di Maria Caterina Prezioso vengono raccontate vicende individuali profondamente segnate da fatti che riguardano la collettività, dinamiche in cui gli individui si trovano immischiati involontariamente. In altre parole, l’autrice sa fare riferimenti espliciti ai brutti affari di politica e corruzione, in maniera tale da coinvolgere completamente la vita dei personaggi inventati. In Cronache binarie, che resta la mia opera preferita, ogni disagio scompariva, nel momento in cui veniva rotto il circolo vizioso attraverso l’attuazione di un piano di ribellione. È tale meccanismo di rottura l’elemento che più mi attira nelle storie di Maria Caterina, in generale, e la caratteristica più apprezzabile in La ballata dei giorni della pioggia.
Vengono sviluppate due storie in modo del tutto autonomo, che si intersecano e raggiungono, toccandosi, anche momenti di profonda tenerezza. Si va, così, da Roma e dagli intrallazzi di pubblica amministrazione al carinissimo borgo di Sperlonga. Ad intrecciarsi sono le vite di Gentile e della nostra “Paradosso”, molto più giovane del suo amico e, come si legge poi, molto più propensa a concedersi qualche alzata d’ingegno – eufemismo.
Vuoi perché quando leggo di politica mi spengo, vuoi perché la corruzione ovviamente mi irrita, vuoi perché non trovo nulla di più noioso di un ufficio pubblico, la storia di Paradosso mi ha preso molto meno della storia di Gentile. Non voglio anticiparti troppo, perché davvero sarebbe un peccato, posso dire che la storia di Gentile raggiunge elevati picchi di tenerezza e dà molta soddisfazione, in alcuni momenti topici. Nelle pagine dedicate alle vicende di Sperlonga e dintorni, viene delineato un rapporto madre-figlio molto particolare, che in alcun m’è sembrato assumere l’aspetto della classica relazione mammista. Se deciderai di leggere La ballata dei giorni della pioggia, noterai che Gentile vuole rendere orgogliosa sua madre non tanto per soddisfare la mamma, ma per rendere giustizia alla donna, alla femmina che sua madre comunque è. È un racconto che ho letto davvero con molto piacere.
Spero che questa breve recensione ti abbia incuriosito. A presto,
Bruna Athena