Il 26 e il 27 novembre 2016 s’è svolta la 41ª edizione della Fiera del Baratto e dell’Usato. Lo scambio e il riuso fanno viaggiare nel ricordi e si proiettano nel futuro.
La Fiera del Baratto e dell’Usato, come di consueto, ha avuto luogo nella Mostra d’Oltremare di Napoli. Organizzata dall’associazione Bidonville, nei giorni 26 e 27 novembre 2016 è arrivata alla sua 41ª edizione. In questa occasione, la fiera ha inglobato anche Antiquaria, l’esposizione d’antiquariato che si ripete ogni seconda domenica del mese, ormai già da qualche tempo. Un’altra novità dell’edizione novembrina della fiera è stata la BarattoLino Tivvù , andata in onda per tutto il corso dell’evento con Lino D’Angiò.
Fiera del Baratto e dell’Usato:
La Fiera del Baratto e dell’Usato di Napoli è un evento di grande risonanza, molto apprezzato soprattutto dagli appassionati del vintage, dai collezionisti e persone alla ricerca di qualche buona occasione d’acquisto. Per me questa è stata la prima volta, pensa tu!
Hai presente quando dici che tanto ci andrai sicuramente, ché tanto la rifanno in primavera e alla fine non ci vai mai? Per due giornate, mi sono persa letteralmente e metaforicamente tra banchi e padiglioni. Mi fa piacere scriverne in questo spazio virtuale perché
scrivere della Fiera del Baratto e dell’Usato è raccontare il viaggio nel tempo delle cose e delle persone che le hanno possedute.
Mi sono ritrovata ad ammirare i bellissimi gioielli vintage: esagerati e a tratti trash. I banchi degli orecchini sono stati i miei preferiti: estremi, grandi e dorati. Mi hanno ricordato quelli che indossava mia madre. Quando ero bambina mi piaceva giocarci, aprire e chiudere la clip così tante volte da romperli.
Mentre camminavo tra gli stand, i miei occhi venivano attirati dall’oggettistica natalizia e dai bijoux in fimo, ma è stato decisamente più emozionante ritrovare gli stessi giochi che avevo da piccola. Barbie d’epoca, tenute discretamente bene – come le tenevo io quando ormai ero troppo grande per giocarci, troppo piccola per avere cuore di gettarle; i Mini Pony, che messi in fila formavano un arcobaleno; le Tartarughe Ninja, come quelle che mio fratello disseminava per casa quando era piccolo.
Andare in fiera è stato come viaggiare nei miei ricordi, tornando al tempo delle Goleador e delle musicassette di cui riavvolgevamo il nastro con la Bic. Era bello anche immaginare in che modo tutti quegli oggetti esposti appartenessero al passato delle persone. Osservavo con attenzione ceramiche cinesi, boccali e piattini, souvenir portati a casa dopo lunghi viaggi e lune di miele.
Il futuro è del riuso
Qual è la storia di vasi e posate, pellicce e borse di pelle? Chi vorrà comprare un vecchio album di figurine Panini, il biglietto del concerto di Ligabue? Chi ha indossato le coloratissime felpe Adidas?
Il passato è nostalgico, ci avvolge nel manto caldo della tenerezza. Tutti questi oggetti, però, non portano con sé solo una quantità smisurata di storie. In realtà, la vita dei pezzi d’antiquariato, cimeli e cianfrusaglie non finisce tra i padiglioni della Mostra d’Oltremare. La storia prosegue nelle case delle persone che le hanno acquistate o barattate. Le cose continuano il loro percorso, in una forma inedita. È senza dubbio merito del fascino del vintage, ma anche la consapevolezza che il futuro appartiene a chi riutilizza e agli oggetti riutilizzati.
Io riuserò un portafoglio di pelle nero, morbido e sottile: entrerà nelle mie piccole borse, dopo esser passato in borse anni ’80. Due storie del porto di Bahia tornerà a farmi sognare il Brasile di Jorge Amado. Questa è solo una parte minima del mio bottino della fiera. Poi vedremo cosa porterò a casa ad aprile! A presto,
Bruna
Che meraviglia!!! Mi prenoto per il prossimo anno, amo il baratto e tutto quello che è vintage.
Volevo tornare quest’anno a novembre ma non mi è riuscito; vedrò ad aprile 🙂
Purtroppo non siamo riusciti ad andarci, ma ci rifaremo sicuramente perché ci sono tante cose interessanti!
Anche io vorrei tornare, si trova sempre qualche occasione.