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Se non sai cosa scrivere, non scrivere affatto

scrivere sul web blog

Se non sai cosa scrivere, non scrivere affatto. Tieni alto lo standard di autorevolezza, con contenuti esaustivi e coerenti con il titolo.

Oggi affronto un tema, che ha molto a che fare con il fantomatico calendario editoriale. Ha a che vedere, soprattutto, con un principio del blogging e della scrittura sul web che considero etico:

Non prendere per culo chi ti legge. Se non trovi il tempo per scrivere bene, non farlo.

Sì zuccherino, ho detto proprio culo. Quando, navigando navigando, ti ritrovi sfortunatamente a leggere certi “blog post”, tu non pensi alla parola “deretano”. Se leggi un articolo che fa ben altro da quel che promette, pensi chiaramente e distintamente: “Questo mi sta a prendere per il culo!”

Lo dice anche la mamma di Tamburino, l’amico di Bambi: meglio star zitti, così si evitano figuracce. Ricorda: verba volant, scripta manent. Vogliamo fare arrabbiare la mamma di Tamburino!? Non mi pare bello.

Puoi cambiare il calendario editoriale: provaci, non morde!

Quando poi sei del “settore”, ovvero ti fai il cuore così per affermarti come web writer e blogger, ci vai in bestia anche di più, quando vieni deluso dai blogger con migliaia di lettori e che collaborano con aziende famose. Non dico che bisogna aspettarsi la Bibbia, per carità.

Aspettarsi un certo standard di accuratezza, autorevolezza e anche di buon senso è del tutto ragionevole.

Il calendario editoriale ti consente di tenere un ritmo costante delle pubblicazioni. Ti aiuta a raggiungere obiettivi specifici: ottenere visibilità, costruire la tua reputazione, incrementare le visite sul sito stesso. D’altra parte, le stecche di balena dei bustini di Maria Antonietta erano molto più rigidi di un calendario editoriale odierno!

Puoi cambiare il piano editoriale, quindi il calendario, senza gravi conseguenze per il globo terrestre. Per quanto ti suoni improbabile, il capovolgimento dell’asse di rotazione terrestre creerebbe molti più disagi, nell’immediato.

Se devi scrivere, fallo bene o lascia stare

Detto questo, facci un favore: se non hai voglia o tempo di scrivere, non farlo. Rimanda! Rimanda al momento in cui potrai creare un contenuto:

  • esaustivo
  • coerente con il titolo che gli hai dato
  • degno di un blogger autorevole

Vien da sé, posso continuare a ritenere autorevole chi scrive articoli  scontati, poco informativi e poveri di immagini? La mia risposta è negativa. Venendo poi all’importanza del titolo,

se mi dici che vuoi raccontarmi com’è stare una settimana su Giove, poi devo leggere esattamente come si sta una settimana su Giove. Che il pianeta sia enorme, gassoso e con tanti satelliti lo posso leggere anche su Wikipedia.

Il riferimento a un ipotetico blog post da viaggio non è puramente casuale, ma schiettamente voluto. Perché caro mio blogger, forse collabori pure con Skyscanner, ma l’ultima volta che ti ho letto hai fatto schifo e la voglia di leggerti mi è proprio passata: non hai più autorità in merito!

You know where you are
You’re in the Jungle baby
You’re gonna die!

A questo punto la domanda sorge spontanea: ma davvero la qualità viene premiata? Penso di sì, voglio essere fiduciosa. Spesso viene premiata la fuffa? Anche. Ognuno ha il pubblico che si merita e solo questo stabilisce, alla lunga, chi è destinato a sopravvivere nella giungla e chi no. Staremo a vedere! Alla prossima,

 

Bruna

 

 

14 commenti su “Se non sai cosa scrivere, non scrivere affatto”

  1. Mi permetto di parafrasare il tuo titolo. Se non sai cosa twittare, non twittare affatto (mica te lo dice il dottore).
    Oppure… se non sai l’italiano, scrivi il meno possibile e leggi!

    Bellissimo articolo, condivido il tuo punto di vista dall’inizio alla fine.

  2. Giovanna Di Troia

    Mi piace lo stile di questo blog post, bellissime analogie e calzanti! Sono d’accordissimo, qualità e accuratezza in primis, sempre meglio non pubblicare e saltare qualche post che sfornare articoli a getto continuo ma di scarso valore che vanno anche ad intaccare il proprio personal branding e la propria autorevolezza.

    1. Bruna Athena

      Eheh come spesso accade, non riesco a risparmiare il sarcasmo. Sapevo che prima o poi ci avrei messo un film Disney e una canzone dei Guns!

  3. Questa è la Bruna che amo: dissacrante, volgare quanto basta e critica. Dici che la qualità viene premiata nel web? Mah… Io vedo ancora tanta fuffa in giro e post di blogger banali commentati come se avessero scritto di non so che cosa. Del resto, scrissi un articolo in proposito tempo fa. Mi girano e non per invidia (come potrebbe affermare qualche mediocre che fa del political correct la sua ragione di vita) ma per una questione di giustizia. Non so dove andremo e se il tuo amico che collabora con Skyscanner soffra di questa sua inferiorità. Al contrario, soffrono spesso gli apologeti della qualità. Mi sa che ne scriverò un altro, di articolo

    1. Bruna Athena

      Penso che quasi tutto dipenda dal pubblico che hai; se io – lettore generico – leggo te, Roberta, sono un certo tipo di lettore, che legge un certo tipo di contenuti: mi aspetto uno standard di qualità e continuo a seguirti finché lo mantieni. Se la qualità si abbassa, non ti seguo più. Se , invece, sono abituato alla superficialità, la bassa qualità mi soddisfa, ma fino a quando non ci sarà altra fuffa ad attrarmi di più, in quel momento. In altre parole, penso che chi si accontenta di poco ha anche scarsa attenzione. Per questo motivo, spero che prima o poi i fuffaroli vadano a farsi friggere – nel loro piccolo. Anyway, grazie :*

          1. Bruna Athena

            Ho chiesto perché c’è un gruppo di ragazze, davvero davvero ok! Stiamo organizzando un sacco di belle cose e magari poteva farti piacere entrare nel gruppo. Fammi sapere!

          2. Bruna Athena

            Ottimo! Allora, mi trovi con il nick Bruna Athena; il gruppo invece è #socialgirls!

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