Cara Marie,
lo so che non sei una scrittrice, ma sono sicura che chi dovesse leggere questa mia lettera non me ne vorrà. Nel corso della tua vita ti sei dedicata esclusivamente alla ricerca scientifica. Hai vinto non uno, ma ben due premi Nobel. Ho potuto leggere le tue lettere, che mi hanno permesso di conoscerti meglio.
Sono forse vittima di una forma di effetto alone vagamente femminista: nutro fin da subito molta simpatia per quelle donne che ben prima di me hanno sfidato patriarcato e fallocentrismo, uscendo sempre vincitrici dalle proprie battaglie.
Ti apprezzo perché sei stata una donna da ammirare, ma soprattutto perché sei stata una scienziata. Chi mi conosce lo sa, ho un breve passato da studentessa di fisica. Tutta la mia simpatia a te va anche per questo: sei riuscita in quello in cui, per naturale mal disposizione, io non sono riuscita mai.
Le tue lettere e i tuoi diari mi hanno concesso di entrare nella tua sfera più intima. Essere donna e scienziata nel XIX secolo significava sacrificarsi due volte: per la ricerca e per il pregiudizio. Bisognava mostrarsi fredde, equilibrate, mai sbilanciate. Quante volte gli uomini ci hanno rimproverato, e ci rimproverano ancora all’occorrenza, di essere uterine anche quando gli ormoni non c’entrano affatto? Ho scoperto che l’amore per tuo marito Pierre è stato tenero e profondo, che è stata dura comportarsi in pubblico come se nulla fosse accaduto.
Non riesco a pensare più a nulla che sia capace di darmi un po’ di gioia, tranne forse la ricerca scientifica. Ma in verità neppure quella, poiché seppure ottenessi qualche risultato sarei triste per il solo fatto che non sarai qui a condividerlo con me. Questo laboratorio tuttavia mi dà l’illusione di potermi aggrappare a un frammento della tua vita, di custodire le prove della tua esistenza.
Pierre ha vinto con te il Nobel nel 1903, ma poco dopo è venuto a mancare. Assieme a lui è andata via da te la gioia di vivere. Le tue parole mi hanno commossa, perché in una situazione simile mi sentirei allo stesso modo. Ma sto parlando senza sapere, meglio non parlarne.
La dignità e la lucidità con cui hai affrontato gli scandali e tutti i tentativi da parte di quattro maschietti di tenerti alla larga dal successo fa da esempio a noi tutte. Anzi, fa da esempio a tutti: la dignità non ha sesso. Ti ammiro perché hai avuto quella freddezza che a me spesso manca, perché sono irascibile e impetuosa. Hai avuto i tuoi riconoscimenti, del tutto meritati, alla faccia dei quattro bacchettoni che volevano allontanarti dal tuo secondo premio Nobel. Inutilmente hanno levato la morale contro di te, ma ha vinto il valore del grande servigio che hai prestato all’umanità. Sei stata tu, con il tuo lavoro e la tua tenacia, a cambiare il mondo e arricchire il sapere scientifico. Sei stata condotta alla morte della tua sfrenata passione per la scienza. E si sa, quando c’è di mezzo la passione non c’è tornaconto personale che tenga.
Sono felice di aver letto le tue lettere, averti conosciuta e non essere stata delusa. Sei l’orgoglio di tutte e tutti noi. Con profonda stima,
Bruna
Non sapevo che avessi studiato fisica… Quante scoperte 😀
Hai preso una frase di Marie Curie che ha colpito molto anche me, per quel senso di depressione e totale sfiducia che emana. In effetti sono stata presa dall’adulterio (quello di Paul), forse perché quella femminilità “classica”, fatta di disperazione negli affetti, sta sempre in agguato anche dietro alla donna più in gamba e indipendente.
Dici che è disperazione? Credo vada ben oltre. Sto cercando di allontanare da me quella tendenza a credere “perfette” le persone che trovo in gamba: tutti abbiamo i nei. Ad ogni modo, spero che questo “esperimento” di oggi ti sia piaciuto!
Salve
I am Laurie and I work as iconographer in a French society located in Paris.
This society creates educational digital school books with an online application, and is now working on an Italian learning project.
My role is to research media contents which will form each pedagogical exercise.
Italian teachers who work on this project have identified this letter (Lettera a Marie Curie) on your blog, and would like to include a part of it into one of the online exercises. The purpose of your authentic letter would be to guide French students in writing a letter to a woman scientist.
Would you agree to allow teachers to use your letter ?
To have more informations, please contact me at my email address.
Thanks and I hope you will receive this message.
Laurie.