Ore libere, Roberta Andolfo. Quattro racconti, quattro modi di narrare la potenza dell’inaspettato, l’arroganza del tempo passato, ma anche la forza di riprendere in mano la propria vita presente.
Si scoprirono gli altarini: scrivere di un libro opera di una persona amica, che conosci molto bene, non è come scrivere di altri libri, di altri autori. Si è di parte? Forse. Si può essere “giudici” più accomodanti o più severi.
Oggi ti parlo di Ore libere, primo libro della mia cara amica Roberta Andolfo, pubblicato dalla casa editrice Homo Scrivens. È la seconda volta che la cito in questo spazio virtuale, in quanto qualche tempo fa ha avuto il piacere di ospitare la sua lettera a Marguerite Yourcenar.
Ore libere è un libro formato da quattro racconti. Lo dico spesso: ho un rapporto particolare con i racconti. Rapporto che è andato migliorando nel tempo, forse perché sono stata fortunata e negli ultimi tempi ho trovato libri che globalmente ho molto apprezzato. Con due di questi racconti il mio coinvolgimento emotivo è stato maggiore rispetto agli altri. Come immaginavo, in Ore libere ho ritrovato tracce per me chiaramente visibili della sensibilità dell’autrice e i temi a cui è affezionata.
Ho trovato numerosi rimandi a situazioni e ricordi che appartengono a un vissuto a me in fin dei conti noto, grazie a un’amicizia ormai più che ventennale. Non ci sono elementi autobiografici, ma ho trovato delle impronte familiari, scovate anche solo nei gesti compiuti dai personaggi e descritti fin nei minimi dettagli.
Spesso ho pensato: “Sì, è proprio un libro di Roberta!” Mi rendo conto di quanto sia soggettiva tale prospettiva. L’effetto su di te sarebbe diverso, perché tu non conosci l’autrice del libro e hai un “filtro” di lettura diverso dal mio. Al di là delle soggettive sensazioni e interpretazioni, Ore libere è quel genere di libro in cui il senso nascosto e profondo di ciò che accade ha nettamente più valore della sequenza stessa di fatti accaduti.
È il valore che la persona attribuisce a quanto ha vissuto a dare sostanza e spessore alla vicenda. L’imprevedibilità degli sviluppi emotivi, la crescita personale, l’acquisizione di forza e consapevolezza di sé sono la ricchezza dei quattro racconti.
Le storie di Ore libere sono racconti di incontri inaspettati e casualità che conducono a potenti epifanie; storie in cui il sogno e la realtà si confondono, mentre il passato non vuole lasciare spazio al presente e al futuro, così la serenità e l’equilibrio interiore si affermano solo grazie alla forza di puri e autentici affetti.
I racconti che ho preferito sono stati il primo e il quarto. La mia sensibilità fa in modo che venga attratta da particolari narrazioni, in cui si affermano il caso e quella forza interiore capace di rompere drammatici circoli viziosi. Mi chiedo se la mia amica non avesse già immaginato quali dei suoi racconti avrei preferito. Vado a domandarglielo! A presto,
Bruna Athena
Grazie mia cara, commento sensibile e ovviamente ben scritto! Avevo immaginato potesse piacerti in particolar modo il primo…
Ehehe infatti è quello che mi è piaciuto più di tutti! Un bacione!
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