II gatti non hanno nome, romanzo di Rita Indiana, è una delle recenti pubblicazioni di NN Editore. Ti travolge e ti diverte con i suoi personaggio fuori da ogni schema.
La trama di I gatti non hanno nome
Ancora una volta, con questa recensione di I gatti non hanno nome, voglio manifestare il mio apprezzamento delle pubblicazioni di NN Editore. Il romanzo di Rita Indiana non ha una trama ben precisa. Intendo dire, c’è un labile filo che si snoda e si avvolge come una spirale attorno alle vicende curiose e desuete della nostra ragazzina – senza nome – e del suo seguito. Avviene la scoperta che zio Fin ha un figlio, che s’innamora dell’italiana Vita. Poi c’è la continua ricerca del nome che faccia girare il gatto; ci sono i fenomeni al limite del paranormale di cui è protagonista Armenia. Giusto per dirne alcune. Si approcciano realtà variegate, che appartengono a giovani, persone adulte ed anziane, indifferenti gatti. Narra il tutto la voce fresca e un po’ ingenua, ma acuta, di una intelligente adolescente. Sì, è una Santo Domingo realisticamente magica senza dubbio.
Le mie considerazioni su I gatti non hanno nome
Se hai intenzione di leggere I gatti non hanno nome, ti consiglio di leggere anche la nota della traduttrice. Quest’ultima è stata capace di sottolineare, in questa nota, la bellezza, l’ironia e la creatività delle immagini utilizzate dalla nostra voce narrante, per descrivere la sua realtà. Dico che è una sua realtà perché siamo noi lettori a conoscere un mondo, composito e multisfaccettato, quasi più vasto di un universo fantastico, attraverso gli occhi di una giovane ragazza. Mi sono ricordata di Scout e di come tutta la vicenda de Il buio oltre la siepe sia stata raccontata dal punto di vista di una bambina. Sono punti di vista totalizzanti, ma l’abilità delle scrittrici è tale da fare in modo che i romanzi restino sia comunque corali e mai puramente individuali.
Ogni personaggio di I gatti non hanno nome è unico e straordinario. Il romanzo è coinvolgente: non mi è stato semplice staccarmi dalla lettura. Il ritmo è veloce e non ti dà modo di annoiarti. Trovo che si tratti di un libro prima di tutto divertente, perché non posso definirlo un romanzo impegnativo. Nonostante questo sfiora tematiche importanti, piccoli e grandi drammi quotidiani, reali e concreti. Del resto, è questa la caratteristica del realismo magico: affrontare la realtà concreta e farlo come se tutto fosse magico, fantastico, un’allucinazione.
Consiglio la lettura di I gatti non hanno nome? Sì! Alla prossima,
Bruna Athena