Ciao Alda,
ti scrivo immediatamente dopo l’anniversario della tua nascita: ti assicuro che è stato proprio un caso. Non conosco quasi niente di te e non ne avevo idea che fossi nata proprio di primavera,
Lo ammetto, Alda: ti scrivo perché non ti ho mai letta. Più che altro, non ti ho mai letta autonomamente e di mia spontanea volontà: nulla che sia mai andato oltre le citazioni di Facebook. Brutta storia, a parer mio! Sono la prima ad amare il mondo dei social media e il potere che essi hanno per condividere passioni; purtroppo sono condivise più che altro cazzate.
Ti conosco attraverso questo filtro mediatico che, anche se non mi ha mai fatto pensare male di te, non mi ha ancora così tanto invogliata a leggerti. Quando diversi anni fa si seppe della tua dipartita, mi sono chiesta chi fossi: non ti avevo mai sentita nominare. Pare che tu sia stata un po’ pazza. Poi chissà, qui ognuno ha la sua idea di pazzia e di salute: quando penso alle quattordicenni e ai loro stati Fb in cui dicono “Sono pazza!” a me vien voglia di tirarle per i capelli. Non è una questione moralistica, eh! Il fatto è che le ragazzine non sanno nemmeno per approssimazione come distinguere tra una malattia e un modo del tutto inedito di condurre la propria esistenza. Sono sciocche? Sono immature, semplicemente. Sei stata davvero malata o semplicemente una donna originale, nel suo modo di vivere?
Quando penso a te, mi figuro una donna ormai non più giovanissima: gli occhi che guardano chissà cosa in chissà quale universo, la sigaretta tra le dita. Un po’ grassa, piuttosto sciatta: mi fai pensare ad una nonna affettuosa, di certo “svitata”. Una nonna che sgattaiolava fuori di casa da ragazza per incontrarsi di nascosto e “fare all’amore” con il suo innamorato; la madre che rimprovera la figlia ma, senza farsi vedere, copre tutte le sue marachelle.
Continuo a sapere ancora poco di te ed è probabile che queste mie fantasticherie non corrispondano lontanamente al vero. Vorrei che un’anima davvero sensibile potesse suggerirmi da cosa iniziare, per conoscerti meglio. Buona fortuna Alda!
Bruna