Ciao, arrivo con le mia (breve) recensione di Revenant – Redivivo. Alejandro González Iñárritu è un regista molto particolare, che mi ha catturata con Birdman – infatti solo dopo la visione di questo pluri premiato film mi son decisa a guardarne altri del regista.
Revenant è un bel film, ma non è affatto eccezionale. Il film racconta una storia di vendetta: questo me lo ha reso attraente. Sono particolarmente sensibile alla tematica, soprattutto quando la vendetta viene cercata a tutti i costi perché si è stati privati di una persona cara. Ammetto che mi ha attirato molto il contesto paesaggistico: amo riempirmi gli occhi di luoghi selvaggi, inaccessibili, che sembrano replicare fuori la violenza che alberga nel cuore degli esseri umani.
Dopo aver visto Revenant, mi son convinta maggiormente – qualora ce ne fosse davvero necessità – di due cose: non potrei mai accettare che mi si porti via una persona amata, senza seguire per mari e monti il colpevole; una volta nella vita DEVO visitare il parco nazionale di Yellowstone.
Mi vedo costretta a dire in questa recensione di Revenant, che il film non ha fatto altro che questo su di me. Altre particolari osservazioni non riesco a farne. Sì, Leonardo Di Caprio è bravissimo come lo è stato in tante occasioni. Posso assicurare che la scena dell’attacco dell’orso è stata agghiacciante: stupenda! Niente, Revenant non colpisce particolarmente. Credo che meriterebbe l’Oscar per la fotografia, per la regia e, magari, per il montaggio: in altre parole, può vincere per la tecnica. Non credo che sia il più bel film drammatico in giro al momento, perché è la storia ad essere proprio carente. Non sono una persona che dà un giudizio negativo sui film che non hanno molta trama: non è la mancanza di eventi a rendere scarna la vicenda. Il punto è che la storia è del tutto comune e non riesce a comunicare nulla di più, nemmeno stimolando una qualsiasi forma di riflessione. Revenant: tutto fumo e niente arrosto, in parole povere. Alla prossima,
Bruna Athena
Ma non si chiamava Revenant?
Sì Chiara, è un mio errore! Grazie per averlo fatto notare!