Siamo in tempo di Oscar e anche in un momento in cui si parla, quotidianamente, degli omosessuali e dei loro diritti. Visto che il film in Italia è uscito il 10 gennaio 2016, oggi ti ho scritto la recensione del film Carol.
Se qualcuno pensa che Carol sia un film che offre l’occasione per poter guardare qualche piccante scena lesbo, si sbaglia di grosso. Non che manchi l’erotismo, anzi. Carol racconta la storia di una coppia “inusuale” per gli anni del secondo dopoguerra. Questo è un film che mi ha lasciato tanta amarezza e lo dico senza voler qui esprimere il mio pensiero sulla questione dei diritti degli omosessuali: non è un argomento di cui al momento mi va di discutere, dato che non è affatto lo scopo ultimo della recensione del film Carol.
La visione del film è stata lì lì per generare la peggiore delle mie reazioni – e immagino anche quella di molte altre donne che condividono il mio stesso sentire. Non riesco a tollerare il pensiero che possano essere usati pretesti moralistici per giustificare l’allontanamento dei figlio da una madre. Mi rendo conto che questa recensione del film Carol sta assumendo già un andamento poco lineare, per cui ora inizio a procedere con ordine.
Carol è una bellissima donna (Cate Blanchett ), la quale incontra per caso una giovane commessa, con la passione per la fotografia. Tra le due scatta subito la scintilla che, per ovvi motivi, si cerca di impedire che divampi in un incendio. Carol sta divorziando da un marito che la ama e la desidera ancora, ma che ha ormai intuito le reali preferenze della moglie. Non accetta questo divorzio e prova a ribellarsi, fino a ricorrere all’arma più egoistica e subdola a cui può ricorrere un coniuge, soprattutto se ferito nell’orgoglio. In altre parole, questo omunculo da quattro soldi cerca di estromettere l’ex moglie dall’affidamento della loro unica figlia e avanza tale richiesta in virtù del comprovabile comportamento immorale della madre.
Il mio forte disappunto nasce da questa pretesa di voler definire una donna incapace di essere una buona madre a causa dei suo comportamenti – leggi abitudini sessuali. Non è una questione di essere etero o lesbiche; la questione è – attenzione, da questo momento il mio linguaggio potrebbe essere poco aulico – che se una donna vuole semplicemente scopare chi cazzo le pare, può e deve essere definita immorale. Come se questo determini, di conseguenza, l’essere incapace di educare i figli.
Semplicemente, è sempre la solita vecchia storia: un uomo può tradire, un uomo può andare con l’amante, un uomo può andare con le prostitute: può essere comunque un buon padre – e non dico che non possa esserlo davvero -, perché tanto l’importante è che porti i soldi a casa e, talvolta, prenda qualche decisione importante, faccia qualche ramanzina. Una donna vuole una vita propria? Una donna vuole divertimento? Un donna vuol fare ciò che la fa sentire meglio? Non va bene: svergognate, scellerata, sgualdrina! No, non ci sto.
Naturalmente, non è vero che ci si può permettere di fare esattamente quel che si vuole: c’è un limite ragionevole alla libertà che ci si può prendere da genitori – e se ti pesa moderarti è meglio che tu non abbia figli. L’epilogo della storia è comunque meno drammatico di quanto ci si potesse aspettare, anche se Carol deve per forza fare un rinuncia. Consapevole delle difficoltà che incontrerebbe in quanto lesbica, preferisce non avere la bambina in affidamento, pretendendo di poterla vedere. In altre parole, la madre è cosciente che il suo stile di vita esporrebbe la figlia a mille problemi – per quanto mi riguarda solo ed esclusivamente determinati da elementi esterni – e sceglie di preservala, di essere presente nella sua vita senza coinvolgerla nelle conseguenze, inevitabili, che verrebbero dal suo avere una relazione con un’altra donna. Carol, in questo modo, può essere una donna felice e serena – almeno questo.
Globalmente, il film non mi ha particolarmente colpita; credo sia una bella pellicola, non la reputo eccezionale. Carol non è scontato, è equilibrato, ma non mi stupisce che non abbia vinto nessuno Golden Globe, nonostante le numerose nomination, né mi spiego le attuali nomination all’Oscar – eccezion fatta per Cate Blanchett e i costumi.
Spero che questa recensione del film Carol ti sia piaciuta! Lo guarderai? Se lo hai già guardato, raccontami le tue impressioni. A presto,
Bruna Athena