Ciao lettore, oggi scrivo la recensione di Tutti gli altri, di Francesca Matteoni. Anche questa volta bisogna ringraziare Tunué, che oltre a pubblicare bellissime graphic novels, permette a noi lettori più esigenti di conoscere nuovi autori. Così Tutti gli altri fa parte della piccola collana di narrativa, composta da scritti brevi, nomi poco noti.
Tutti gli altri è un libro breve, ma intensissimo. Cento pagine, infatti, non sono tante, ma in questo caso non riesci a mandarle giù in un pomeriggio. Almeno io, leggendolo, mi sono sentita attratta in un mondo fisicamente denso. Quando dico questo, voglio dire che che la lettura di Tutti gli altri si è accompagnata ad una sensazione fisica particolare: l’attraversamento di una sostanza vischiosa. Hai presente la pubblicità della cioccolata calda, che fa vedere – improbabile – tazze di cioccolato fuso densissimo?
Non è che Tutti gli altri sia dolce; non è una storia allegra, ma una storia di una eterna inadeguatezza avvertita, vissuta, talvolta portata all’estremo, tuttavia mai così prepotente da annientare, non così superficiale da essere totalmente superata. La voce femminile che ci accompagna in questo passaggio nel mezzo vischioso racconta episodi, persone della sua vita: sono le mille occasioni in cui il suo senso di inadeguatezza emerge senza rimedio.
Non è che lei sia di fatto diversa; lei ha una sensibilità diversa da quella di tutti gli altri. Il suo modo di sentire è assolutamente estraneo all’indifferenza che caratterizza gli esseri umani, che sembrano quasi assuefatti al dolore, alla morte e alla violenza. Non è un caso se ella avvicina spesso persone tormentate o fuori del comune, più di lei. Questo personaggio femminile è assieme simbolo di una delicatezza non usuale e di una resistenza ad oltranza ad una forza che potrebbe annientarla.
Questo piccolo libro si conclude con un capitolo per me sublime, dedicato alla figura materna. Chiude quest’opera un domanda, che non trova risposta definitiva: finirà questa sensazione di essere fuori dal mondo o in un altro mondo? Finiremo di sentirci diversi solo perché profondamente sensibili?
Tutti gli altri è un libro che consiglio di leggere, assolutamente. A Napoli la collona di narrativa Tunué non si trova e per questo libro devo ringraziare la libreria del Caffè San Marco di Trieste.
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