Risale a venerdì scorso il mio primo giorno a Napoli assieme alla comunità di Yelp. Un pomeriggio dedicato al Rione Sanità, un quartiere molto noto di Napoli in cui non mi ero mai addentrata più di tanto. Non per pregiudizi: non è che io abiti in un quartiere di altolocati, anzi – a proposito, hai mai letto il libro Vicaria? Io non ancora, ma se tu l’hai fatto dimmi cosa ne pensi!
Devo ringraziare di cuore Yelp e la sua community che mi hanno regalato l’occasione propizia per percorre le strade di questo quartiere popolare, poiché non ero mai andata oltre la pizzeria Oliva Concettina ai Tre Santi – di cui ti ho parlato in un post in cui ti consiglio un percorso enogastronomico per Napoli – , desideravo visitare il quartiere con qualcuno che fosse in grado di fare da guida. In altre parole, nel Rione Sanità volevo entrarci da turista, da viaggiatrice, non semplicemente da passante.
Grazie a Valeria, curatrice del blog Napolimalafemmina, noi yelpers siamo partiti da Porta San Gennaro, dai santi che implorano la Madonna per frenare la peste, e siamo entrati nel quartiere, per poter ammirare uno dei palazzi più belli di Napoli. Non era la prima volta che lo vedevo, a dir la verità, ma il Palazzo dello Spagnolo fa sempre un certo effetto, soprattutto perché me lo ricordavo sui libri di storia dell’arte: è emozionante! Lungo la strada dove ora trovi il mercato, sorgono antichi palazzi e chiese, tra le quali la Chiesa della Missione, a cui lavorò Luigi Vanvitelli. Non c’è da stupirsi, comunque, che questo quartiere sia ricco di storia.
Fino al Settecento, almeno, era un quartiere scelto da famiglie nobili che desideravano alloggiare al di fuori dell’immediato centro e il suo nome è dovuto all’aria salubre che giungeva dal vicino bosco di Capodimonte. C’è, infatti, ancora una strada che conduce al bosco, la quale era percorsa da tutti prima che venisse innalzato il ponte, il Corso Amedeo di Savoia, che conduce direttamente alla rotonda in cui trovi la Chiesa dell’Incoronata. Superata la Pizzeria Oliva e la Pasticceria Poppella – fermati qui e concediti un fiocco di neve: io l’ho trovato delizioso! – sorge un palazzo appartenuto a Sant’Alfonso de Liguori, attualmente abitato da una nipote. Procedendo ancora incontri lo stabile natio di Antonio Vincenzo Stefano Clemente, alias Antonio de Curtis, alias Totò.
Beh, credo che non debba presentarti il personaggio! In questi stretti ed affollati vicoli della Sanità, il piccolo Antonio faceva scuola: come Valeria ci ha spiegato, non era amante dei banchi, ma preferiva trascorrere il giorno per apprendere la vita delle persone, studiare il loro carattere e le fisionomie. In questo modo è diventato l’artista che tutti noi conosciamo. Piuttosto, io devo ammettere la mia totale ignoranza della Chiesa della Sanità, che purtroppo non abbiamo potuto visitare all’interno – che sfortuna! Lo farò, perché è qui che sorgono le catacombe di San Gennaro e San Gaudioso e, di lì a poco, si trova il suggestivo Cimitero delle Fontanelle. Tutti luoghi che io ancora non ho visitato: che vergogna!
Non c’è nulla di peggio che essere ignoranti circa la storia del luogo sa cui proveniamo. Possiamo, tuttavia, essere giustificati un po’: Napoli è immensa e, credo, non basterebbe una vita molto longeva per poterne vedere ogni angolo. In fin dei conti, mi fa piacere sapere che c’è sempre qualcosa di nuovo da scoprire! Alla prossima scoperta,
Bruna Athena
Grazie a te per aver partecipato a questo tour e grazie per i complimenti che hai rivolto a me e al mio quartiere. Grazie per aver abbattuto quel muro di pregiudizi che la maggior parte dei napoletani ha. Per me è stato un gran piacere poter raccontare il luogo dove sono nata, cresciuto e con amore ci vivo ancora. Il mio blog ha l’intento di far emergere la grande densità umana che regna nei quartieri popolari di tutta la città.
Il tuo è un bellissimo progetto! Si dà tanta voce a chi odia la nostra città; a me piace dare spazio a chi dimostra di amarla, con i mezzi che sceglie. Grazie mille!
Questo post lo terrò presente quando arriverà finalmente il giorno in cui mi concederò una vacanza nella mia città d’origine. Quando riuscirò a tornare dai miei e a non essere schiacciata dagli impegni famigliari ma avrò il tempo di fare la turista. Grazie!
Spero tu ci riesca! Conoscere le proprie origini aiuta a comprendere e comprendersi. Grazie mille!
Sono stata a Napoli nel 2005, durante una gita scolastica in cui visitammo anche Capri, Sorrento, Meta di Sorrento, Pozzuoli e Caserta.
La prossima volta che gli amici mi ospiteranno a Roma, comprerò un biglietto del Frecciarossa per Napoli e mi farò una gita di una giornata nel piccolo universo partenopeo!
Claudia
Sicuro, grazie dell’inito! Spero di ricevere presto un invito per tornare a Roma, la nostra bella capitale 🙂 E a quel punto, spulcerò subito il sito delle FS per cercare il biglietto per Napoli!
* Invito, scusa il refuso!
Non so per quale assurdo motivo eri sparita dal mio lettore WordPress. Rieccomi e perdona l’assenza. Bel post e bella città! 🙂
Ciao
Avro premuto qualcosa per sbaglio! Come mio solito… 🙂
Pensa, sono rimasto alle immagini astronomiche!
Ciao
Seguirò volentieri, come sempre!
Ciao
Pingback: bla bla blogger 4 novembre 2015 - Social-Evolution di Paola Chiesa
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Hai ragione Napoli è talmente grande che è davvero difficile esplorarla tutta. Non sono mai stata al quartiere Sanità, perchè un pochino intimorita dalle notizie che si sentono. Ma, la prossima volta, non me lo faccio sfuggire.
Ciao Roberta! Ci sono delle belle cose da vedere: il Palazzo dello Spagnolo, San Vincenzo con la cappella di Vanvitelli, il cimitero delle Fontanelle, le catacombe…e poi tra Starita e Concettina ai Tre Santi si mangiano ottime pizze! Basta stare attenti a dove si mettono le cose e poi è tutto ok 😉