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Home » Libri » Letteratura italiana » Il bambino indaco, Marco Franzoso
Letteratura italiana

Il bambino indaco, Marco Franzoso

Bruna Athena Maggio 27, 2015 cinema, Hungry Hearts, Il bambino indaco, letteratura italiana, lettura, Marco Franzoso, recensioni 9 Comments 2147 Views

Scrivo sotto impulso, perché a volte anche a me la diplomazia viene meno. Il bambino indaco non m’è piaciuto affatto, nonostante sia quel genere di romanzo drammatico che, normalmente, dovrebbe piacermi. Non è una questione di stile, quindi non è colpa del come è scritto. Il problema sono la storia e i personaggi, che in me hanno suscitato una vera e propria repulsione.

Il bambino indaco ovvero lo squilibrio mentale

Il bambino indaco, romanzo di Marco Franzoso e da cui è stato tratto il film, che forse non guarderò, Hungry Hearts, l’ho trovato angosciante. Sarà probabilmente perché a 30 anni non vedo ancora raggiunta un’autonomia, il concretizzarsi di una situazione stabile: avere un figlio, attualmente, è un desiderio ancora lontano da realizzare e storie così mi irritano particolarmente.

il_bambino_indaco_franzoso

Questo è il motivo per cui Il bambino indaco mi mette angoscia: è la storia di un bambino maltrattato da una madre che, con le migliori intenzioni – così ella crede -, lo sottopone a futili sforzi e sofferenze.

Il male possiede la madre stessa e non viene guarito da nessuno. Insomma, nessuno cerca di guarire la madre da uno squilibrio mentale, le cui manifestazioni sono evidenti. Si inizia ad agire quando ormai è troppo tardi, e perché? Per paura, ma di cosa non si sa.  

Isabel, la mamma di Pietro, alias il bambino dall’aura color indaco, è ossessionata dal salutismo e dalle filosofie orientali: una  “talebana”. Nel suo estremismo, perde di vista il valore della salute e diventa a sua volta una malata. Certo, il bambino si ammala naturalmente. Nel tentativo di trasmettere al figlio i “valori” che le appartengono, ne mina lo stato di salute, sconvolgendo anche l’equilibrio familiare.

Il marito di Isabel, voce narrante della storia, è letteralmente un invertebrato. Ecco che, dopo l’angoscia che sale immaginando un bambino in chiara sofferenza, cresce in me un grande senso di irritazione. Sto leggendo dell’ennesimo maschio debosciato, che non sa valutare, intervenire, già sa di non saper affrontare le conseguenze di un atto di intervento. Il marito di Isabel è impedito: lei è pazza e lui ne ha paura. 

Come dovrei definire uno che per non fare incavolare la moglie, chiaramente squilibrata, lascia che vengano imposti a un neonato regimi alimentari a dir poco inadeguati? Come definire un padre che non sa difendere il proprio figlio dalla malattia della madre?

Definirlo ameba è gentile. Dire che avrei lanciato il libro fuori dalla finestra per la rabbia è dire poco.

Il bambino indaco è quello che mi piace definire il tipico romanzo italiano: tanti guai, problematiche relazionali e turbe psicologiche; uomini che fanno sistematicamente pessima figura, donne assolutamente fuori di testa. Per finire, c’è anche il solito mix di luoghi comuni Made in Italy, che fa sempre bene: la gente del Nord lavora, è tosta, ha sofferto; le madri sono ancora convinte che devono far tutto loro, educando così i propri figli/padri/mariti a essere inetti a 360°.

Di guardare il film tratto dal libro, Hungry Hearts, non se ne parla nemmeno. Alla prossima,

Bruna Athena

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About Author

Bruna Athena

Dal 2013 sono autrice del blog Il Mondo di Athena, luogo virtuale in cui racconto dei miei viaggi e fornisco ai lettori curiosi consigli di lettura. Sono web writer e mi prendo cura dei testi per siti web di aziende e professionisti: ogni giorno, ho una storia nuova da raccontare.

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9 Comments

  1. Piero Reply
    Maggio 28, 2015 at 8:09 am

    Una recensione molto interessante, che ha stimolato la curiosità. Credo che lo leggerò. Grazie! Buona giornata.

    • athenabruna Reply
      Maggio 28, 2015 at 8:15 am

      Buongiorno Piero, grazie per il commento. Anche le recensioni negative possono essere stimolanti e mi fa piacere!

      • Piero Reply
        Maggio 28, 2015 at 8:22 am

        Assolutamente sì, specie se sono redatte nell’accattivante e delicata forma con cui l’hai fatto tu.

        • athenabruna Reply
          Maggio 28, 2015 at 8:31 am

          Grazie, mi fa davvero molto piacere!

  2. stefycunsy Reply
    Maggio 28, 2015 at 11:51 am

    Quando ho ricevuto la newsletter ed ho letto “bambino indaco” mi sono fiondata a leggere il tuo articolo. Sono rimasta delusa, pensavo il libro parlasse del “trauma” del bambino perchè indaco, non immaginavo che dietro questo testo, invece, si celasse una vera e propria sceneggiatura che parlasse di tutt’altro. Delusa non per il tuo articolo, scritto benissimo, ma perchè ho conosciuto un bambino indaco e sono tornata un pò indietro nel tempo…. dove, ironia della sorte, l’ossessionato dal cibo, il talebano… era proprio lui, il “mio” bambino indaco….

    • athenabruna Reply
      Maggio 28, 2015 at 12:03 pm

      Guarda, è da tempo che mi interesso alle problematiche legate all’alimentazione – ho l’allergia al nichel, come ti ho detto – e all’ambiente. Da anni cerco di usare prodotti cosmetici e saponi ecologici, con buon inci. Insomma, sono sensibile a certe cose, però questa storia ti mette davanti all’estremismo, all’ossessione e, peggio ancora, all’immobilità di chi non sa placare certe tendenze. Davvero irritante!

  3. gigifaggella Reply
    Giugno 1, 2015 at 10:33 am

    da quello che ho capito, il libro non parla del fenomeno dei cd “bambini indaco” ma solo dell’ennesima estremizzazione di un tema sentito come il salutiamo alimentare. Per esperienza personale ho fatto anche io determinate scelte alimentari che mi hanno cambiato la vita in meglio – anche se è difficile invitarmi a cena 🙂 – ma credo che leggerò il libro perché mi hai incuriosito…

  4. Roberta Reply
    Febbraio 8, 2017 at 6:52 pm

    Guai? Turbe? Dinamiche relazionali? Ops… Mi sa che stai parlando anche del CINEMA italiano: aiutami a dire shchifezza (alla napoletana)! Buono a sapersi comunque: il titolo mi avrebbe ispirata

    • Bruna Athena Reply
      Febbraio 9, 2017 at 8:31 am

      Ho pensato la stessa cosa! Anche il cinema è così. Pare che se non proponi storie di squilibrio mentale non sei serio. Maròòòò!

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Web copywriter e travel blogger con la passione per i libri. Occhi blu, labbra velenose, ironia ad alto tasso di scorrettezza.

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✨ QUANDO NON SI DOVREBBE FARE, MA...✨ Diciamol ✨ QUANDO NON SI DOVREBBE FARE, MA...✨
Diciamolo, per una volta: se non infrangi almeno una volta una regola, godi solo a metà!

Infatti, qui sono in un antico borgo abbandonato del Cilento. Non ho resistito alla tentazione di visitarlo, ma mi sono presa una libertà 😛
✨ L'ESERCIZIO FISICO FA BENE DAVVERO?✨ Certo c ✨ L'ESERCIZIO FISICO FA BENE DAVVERO?✨
Certo che lo fa!

A me faceva bene moralmente due volte: in primo luogo, perché quando si fa esercizio fisico le endorfine ci fanno sentire meglio, in tutti i sensi.

A me, però, faceva bene anche uscire, prendere la metropolitana, uscire a Quattro Giornate e fare la mia lezione di #pilates facendo quattro chiacchiere con le persone.

Questa foto risale a poco meno di un anno fa, quando sono iniziate le lezioni online. Ora, siamo ancora online 🙄
@corporemovementstudio mi manchi!
✨IO POSSO ASPETTARE✨ Impazienza e fretta sono ✨IO POSSO ASPETTARE✨
Impazienza e fretta sono pessime consigliere. Eppure l'impazienza è sempre stato un mio grande difetto. 

❣️Forse sono diventata "vecchia" o forse sono una viaggiatrice/ #travelblogger di serie B, ma voglio andare dove mi porta la suggestione e senza condizioni. 

🧘Ci sarà da aspettare? Aspetto, non ho fretta. 
Non ho una realtà soffocante da cui scappare a gambe levate.

🇮🇹 Grazie a Zeus, vivo in una regione e in un paese meravigliosi. Di questo sono consapevole tutti i giorni, non solo nelle occasioni in cui devo fare parte del coro e muoio dalla voglia di ottenere popolarità grazie a un libro.
🌿 BEVIAMOCI SU! 🌿 Beviamoci su, perché dell 🌿 BEVIAMOCI SU! 🌿
Beviamoci su, perché delle lamentazioni sono stufa da 12 mesi.

🍷Mi godo una Pasqua rilassante, in compagnia del mio vino preferito: l'Amarone di Valpolicella ❤️ - nelle Storie vi mostro la bottiglia.

🥧 Tra un po' sapremo se la mia prima pastiera - non classica, va detto - è venuta bene.

🌸💮 Per tutto il resto, che ogni giorno abbiate un'ottima ragione per rinascere!
✨ C'È MA NON SI ✨ Io dico che la storia del # ✨ C'È MA NON SI ✨
Io dico che la storia del #Molise che non esiste ha stufato.

Ha stufato almeno quanto tutti quei ritornelli che ci sentiamo dire, nel corso della vita:

- Ma sei sempre in giro? ~ Tempi belli di una volta!
- Sei troppo magra, mangia di più! ~ Non ingrasso, tiè!
- La vita non si impara dai libri! ~ All'università della Vita ti hanno detto che chi nasce s*****o, pure se ci metti il rum, non diventa babà?
- La filosofia è quella cosa con la quale e senza la quale si rimane tale e quale! ~ No, Maria: io esco!
- Si è sempre fatto così ~ Disse la 🐒, dall'alto della sua casa sull'albero.

E chissà quante altre cose vi sentite dire, nevvero? 

📌 Lago di Castel San Vincenzo ❤️
"Ogni amore procede dal vedere: l'amore intelligib "Ogni amore procede dal vedere: l'amore intelligibile dal vedere intelligibilmente; il sensibile dal vedere sensibilmente." ~ Giordano Bruno

Credo che non esista Amore in cui non ci sia un lucidissimo coinvolgimento dei sensi.
È l'equilibrio che dà armonia.

📌 E con un pensiero un po' filosofico, vi mostro il Lago di Telese: sensibilmente un piccolo idillio nel Beneventano 🤩
✨ Perdonate le spalle✨ Le pose "instagrammabil ✨ Perdonate le spalle✨
Le pose "instagrammabili" e io abbiamo una relazione complicata. E voi?

Banalmente, in alcuni atteggiamenti mi sento ridicola e allora mi assesto come più mi va, cioè come mi fa stare a mio agio. Infatti, non c'è foto peggiore se non quella in cui il disagio traspare dalla nostra faccia 😁

📌 Qui sono in Basilicata, presso i Laghi di Monticchio. In questa area vulcani, tanta acqua e tanti vino🍷

Ad ogni modo, è chiaro che di peripezie per IG non ne faccio. E, a dirla tutta, "instagrammabile" è terribile 😂
✨IL MIO PEGGIOR DIFETTO✨ Vi hanno mai chiesto ✨IL MIO PEGGIOR DIFETTO✨
Vi hanno mai chiesto qual è, secondo voi, il peggior difetto che possedete?

Rispondo sempre che il mio è la timidezza, che non è da confondersi con l'essere insicuri. 

La timidezza rende difficile l'approccio, ma se si è convinti di sé, delle proprie scelte e del proprio valore, si supera.

Forse noi "malati" di timidezza siamo solo amanti dell'effetto sorpresa 😃

E adesso, a voi la parola.
✨KEEP ON ROCKIN' IN A FUZZY WORLD✨ Cosa signi ✨KEEP ON ROCKIN' IN A FUZZY WORLD✨

Cosa significa "fuzzy"?
La parola possiede due accezioni: può significare "sfumato" oppure "vago".

Cos'è un Fuzzy World? Un mondo dove abbondano le sfumature, di ogni colore. È un mondo in cui ha più importanza leggere tra le righe, intendere il sottotesto, cogliere il non detto.

A me piace il Fuzzy World, ma talvolta ho la necessità di scegliere: bianco oppure nero. Accade nelle scelte importanti della vita, per i cambiamenti radicali, nelle relazioni. Soprattutto nei rapporti umani, ci sei o non ci sei, anche a distanza. 

Affetto e stima non vogliono sfumature.

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